Editore Il Castoro
Anno 2021
Genere Narrativa per bambini e ragazzi
120 pagine – cartonato
Illustrazioni di Claudia Petrazzi
Età da 8 anni
Queste recensioni sono a cura di due fratelli gemelli, Francesco e Roberto, che alla pubblicazione di questo articolo hanno sette anni e mezzo – quasi otto – e si sono cimentati nelle recensioni con l’entusiasmo da (piccoli) grandi lettori. Ovviamente devono essere guidati dalle nostre domande, ma attraverso le risposte capirete cosa ne pensano del libro appena letto.
Questa volta hanno letto il libro di Olivia Corio, “Nazar Malik e il segreto dello chef”. Leggete un po’ cosa ne pensano!
Iniziamo dalla copertina: vi piace come si presenta?
Ci piace molto perché il disegno è veramente simpatico e buffo… Nazar ha un polpo sulla testa che ha tra i tentacoli un gelato quasi sciolto.
Di che cosa parla il libro?
Il libro racconta di una strana famiglia che ha molti tatuaggi che diventano reali quando vengono pizzicati. Un giorno Nazar, per rispondere a un dispetto di sua sorella Meskerem, fa prendere vita al suo tatuaggio-polpo Otto. La situazione purtroppo, gli sfugge di mano e il polpo scappa, attirato dal profumo del suo cibo preferito, la pizza.
Otto finisce nella cucina del ristorante Vanguardia Omorir, dove lo chef Vladimiro tenta in tutti i modi di catturarlo per cucinarlo. Nazar, nel tentativo di liberare il suo amico tatuaggio Otto, viene catturato anche lui e tutta la strana famiglia…tranne qualcuno, cercherà di risolvere la pericolosa situazione, combattendo a suon di tatuaggi! Nella cucina si scoprirà che Otto e Nazar non sono gli unici ostaggi del cattivissimo cuoco.
Protagonista principale è Nazar Malik. Cosa ne pensate del suo tatuaggio?
Pensiamo che sia veramente speciale! Prende vita, aiuta Nazar in caso di pericolo, però bisogna stare attenti: si distrae facilmente con la pizza!
Cosa fa Nazar per animare il suo tatuaggio?
Per far prendere vita al suo tatuaggio, Nazar lo deve pizzicare, ma solo in caso di bisogno.
Chi vorreste essere fra i personaggi della storia? Sceglietene uno a testa e spiegateci cosa vi piace o non vi piace.
F: A me piace il polpo Otto perché è divertente, ama la pizza a tal punto da distrarlo e metterlo nei guai.
R: A me invece, piace Nazar perché è un ragazzo in gamba e cerca con tutte le sue forze di trovare il suo amico Otto.
La trama: come vi è sembrata? E’ più un giallo o un’avventura?
Ci è sembrata più un’avventura perché nella storia succede veramente di tutto: combattimento tra polpo e aragosta, tagli di tentacoli, plotone di granchietti, combattimenti di tatuaggi, polpo che cade dal cielo, etc.
Quali altri personaggi vi hanno colpito? Ce ne volete parlare? Chi sono e per quale motivo?
I personaggi che ci hanno colpito sono Zeno, papà di Nazar perché è un signore strano e super vanitoso: si fa sempre delle maschere di bellezza al cetriolo, la ceretta alle sopracciglia e cura tantissimo il suo ciuffo.
Poi c’è la mamma Esmeralda che ha i capelli a forma di ananas, è campionessa regionale di wrestling femminile ed ha le braccia piene di teschi tatuati che diventano armi potenti.
Infine c’è Meskerem, la sorella di Nazar, molto dispettosa, usa i suoi tatuaggi per lavorare di meno e nel momento di vero bisogno…preferisce stare con un ragazzo che le piace, invece di aiutare chi è in pericolo. Per questo motivo non ci è piaciuta per niente! Noi non l’avremmo mai fatto… un fratello non si lascia nei guai.
Le pagine: vi sono sembrate troppe? O comunque avreste voluto continuare a leggere anche dopo che lo avete finito?
Ci sono sembrate poche, avremmo voluto continuare a leggere il libro. È stato sempre divertente e mai noioso.
Le illustrazioni dentro il libro: cosa ne pensate, al di là dei colori usati?
Ci sembrano ben disegnate e divertentissime… a volte ci hanno fatto ridere soprattutto quelle che rappresentano papà Zeno e il ragazzo ideale di Meskerem.
Vorreste leggere altre avventure di Nazar?
Sicuramente ci piacerebbe leggerne altre e scoprire cosa succederà ancora ai suoi tatuaggi.
Che cosa avete imparato dopo aver letto questa storia?
Abbiamo imparato che se si ha un “dono” particolare, bisogna cercare di saperlo gestire con attenzione e intelligenza altrimenti, il dono, potrebbe trasformarsi in un pericolo.
Francesco e Roberto, con l’aiuto di mamma Sonja.