Dorothy Bowers – Un cappio per Archibald Mitfold

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Editore Le Assassine
Anno 2021
Genere Giallo
400 pagine – brossura e epub
Traduzione di Daniela Di Falco


Siamo a Londra nel 1939, poco dopo la dichiarazione della Seconda Guerra mondiale. Archibald Mitfold detto Archy, ventiduenne laureato di Oxford, benché non abbia bisogno di lavorare perché figlio di un facoltoso medico di provincia e impossibilitato a far parte come ufficiale dell’esercito a causa di una mano mutilata, si sta preparando per entrare nel Ministero degli Esteri e seguire la carriera diplomatica. Nel frattempo vive a Londra ospite di una zia, Maria Leaf, prende lezioni di tedesco a casa di un professor August Speyer e impiega la maggior parte del suo tempo gironzolando per la città. In questo modo, ha finito per conoscere e frequentare anche gente strana per soddisfare la sua insopprimibile o almeno così pare curiosità.

Ha avvicinato persino i membri del Nordic Bond, un’organizzazione di estrema destra e filonazista ben nota alla polizia. Insomma pare possibile, e i segnali ci sarebbero, che Archibald Mitford abbia disturbato chi non doveva e/o abbia visto qualcosa che non doveva vedere, perché qualcuno ha tentato di ammazzarlo… Ubbie? Fantasmi? Forse…
Fino al giorno però in cui viene ritrovato impiccato, per una attenta denuncia dei vicini, a casa di sua zia, in una maldestra simulazione di un suicidio, lo stesso giorno in cui ha raccontato in dettaglio a due suoi vecchi amici di scuola e college, Tony Wynkerrell (socio di una grande libreria) e Philip Beltane (oggi insegnante in un scuola), di quelli che ritiene essere seri tentativi di ucciderlo.

Un brutto rompicapo da affrontare per Scotland Yard, nella persona dell’ispettore capo Pardoe che si contraddistingue oltre che per le sue capacità investigative, per la folta chioma bianca, benché sia appena quarantenne e il suo fidato sergente Salt.
Il comportamento di Archy Mitfold infatti, nelle settimane precedenti alla sua morte, era stato decisamente stravagante: sapeva di essere in pericolo, ne aveva fatto cenno alla zia, aveva addirittura detto agli amici di sospettare di essere il bersaglio di un tentativo di assassinio, ma da totale incosciente non aveva previsto nulla per proteggersi. Perché non aveva denunciato i suoi sospetti e i fatti accaduti alla polizia? Quasi avesse voluto fungere deliberatamente da esca.

Il modo in cui è stato commesso l’omicidio pare subito una triste faccenda ma semplice da chiarire. Ciò nondimeno, per l’ispettore capo Pardoe, ben più complicati e sconcertanti si riveleranno tutti gli altri elementi da raccogliere per arrivare a una soluzione. Gli amici, rintracciati, non sembrano in grado di fornire utili indicazioni. Cominciare poi a scavare nei semifrenetici movimenti di Archy Mitfold negli ultimi tempi della sua breve vita renderà tutto il caso ancor più misterioso.

Per chi ama il periodo d’oro del giallo inglese, perché cercare tra i moderni imitatori, quando si può leggere un vero romanzo dell’epoca, finalmente tradotto in italiano? Ed ecco quindi un ottimo vintage: Un cappio per Archy Mitfold. Un romanzo facile da seguire e, nonostante la lunghezza e la complessità della trama, piacevole da leggere.
Dorothy Bowers che sa offrire vivacità e attesa nella sua narrazione troverà sempre nuovi elementi destinati a complicare le indagini, lasciando sempre qualcosa in sospeso. Insomma, ogni volta che Pardoe e Salt crederanno di avere in mano una risposta a una domanda, questa ne porrà subito tante altre. Un giallo a conti fatti accortamente disseminato di falsi indizi, tesi a portare il lettore verso una conclusione sbagliata.
Come altre famose autrici del genere, vedi Dorothy L. Sayers, la Bowers amava includere riferimenti letterari nei suoi romanzi. Ragion per cui Un Cappio per Archibald Mitfold ha come titolo originale Deed Without a Name, un titolo preso direttamente in prestito dal Macbeth di Shakespeare, così come tutte le frasi che fanno da sottotitolo a ogni capitolo del libro.

Patrizia Debicke


La scrittrice:
Dorothy Bowers nacque a Leominster, Herefordshire, nel 1902 e morì di tubercolosi a soli 46 anni. Figlia di un panettiere, fu una delle prime donne a essere accettata alla Oxford University. Ritornata nella sua città natale, lottò diversi anni per ottenere un posto come insegnante di storia, nel frattempo integrò i suoi magri guadagni creando parole crociate per le riviste John O’London Weekly e Country Life. Portata alla scrittura si dedicò ai romanzi polizieschi che all’epoca erano soprattutto appannaggio di signore che non avevano bisogno di guadagnarsi da vivere. Riuscì comunque a farsi un nome in questo genere letterario, tanto che ebbe la soddisfazione di far parte del Detecton Club, un prestigioso club di scrittori di romanzi polizieschi costituitosi nel 1930, che includeva Agatha Christie, Dorothy L. Sayers e GK Chesteron.