Editore Nord / Collana Narrativa Nord
Anno 2022
Genere Thriller
376 pagine – rilegato e epub
Traduzione di Alessandro Storti
“Era l’adorabile figlia della cantante più famosa di Svezia. amata e osannata dal pubblico fin da bambina.
Oggi, invece, per tutti è una spietata assassina. Dal giorno in cui Linda è stata condannata per aver ucciso a coltellate il marito, nessuno ha mai dubitato della sua colpevolezza In effetti, le prove contro di lei erano schiaccianti: la polizia l’ha trovata accanto al cadavere, con le mani ricoperte di sangue, e persino il movente era chiaro, dato che i due si stavano separando”.
Apparenza.
E’ ciò che dà coerenza e forma alle pagine di questo romanzo dove tutto ciò che appare forse non è.
La sintesi della trama inganna il lettore facendogli credere di trovarsi davanti ad un giallo dove lui stesso avrà il compito di comprendere se l’imputata è colpevole o innocente mentre in realtà ci troviamo davanti ad un romanzo complesso che indaga su sentimenti profondi e ci offre numerosi spunti di riflessione: ci pone di fronte alle nostre responsabilità, senza sconti, senza scuse; ammonisce chi legge sull’importanza fondamentale del non lasciarsi ingannare dalle apparenze e dagli stereotipi.
L’autrice fa anche una riflessione sulla giustizia e ci ricorda che il sistema giudiziario non è una macchina perfetta perché non ci sono ingranaggi che si mettono in moto con un telecomando.
Chi decide le sorti degli imputati sono esseri umani, possiedono una testa e un cuore, possono commettere errori, possono essere pieni di preconcetti.
Ci ricorda che la vita di chi commette un errore di valutazione va avanti come al solito mentre chi l’errore lo subisce una vita da vivere non ce l’ha più.
Fa anche una distinzione di genere sull’eventuale imputato e dice: “Quando l’assassino è maschio, l’orrore è che sia stata uccisa una persona. Quando invece è femmina, l’orrore è che lei abbia commesso un omicidio. La fascinazione per le donne del crimine è enorme, soprattutto se si tratta di una normalissima signora che viene colta da un raptus inspiegabile”.
Se questa riflessione trova consensi in generale sembra ancora più vera nel caso della protagonista di questa storia. “Condannata” ci racconta la storia di Linda, una vita già scritta fin da quando bambina calcava le scene con sua madre, la più famosa cantante di Svezia. Abituata a sorridere ai flash dei fotografi e dei fans che le seguivano in tournée . Un matrimonio apparentemente perfetto. L’amica di tutti. Una donna realizzata.
Una vita da riscrivere completamente quando precipita in un buco nero dove sono assenti i ricordi. Il momento topico avviene la notte in cui suo marito viene ucciso e lei viene portata in carcere come unica imputata dell’omicidio. Ma di una cosa Linda è certa mai e poi mai avrebbe fatto del male all’uomo che aveva amato. Nonostante avesse un’amante. Nonostante le macchie di sangue. Nonostante l’imminente separazione che avrebbe fornito all’accusa un movente perfetto. Nessuno la ascolta. Nessuno le crede. Non le credono gli amici e non le crede ciò che resta della sua famiglia.
Credo sia questo il punto cardine del romanzo.
Chi siamo quando smettiamo di essere quello che ci hanno sempre considerato gli altri?
Perché, nonostante Linda continui a professare la sua innocenza, nessuno le crede?
Dove scompaiono all’improvviso tutti quelli che fino a pochi minuti prima ci hanno fatto sentire speciali? Questi ed altri interrogativi mi hanno scossa mentre leggevo queste pagine. Una donna che continua ad essere figlia anche quando sua madre non c’è più, una donna che attende delle visite che non arrivano. Una donna che non ricorda. Una donna sola. Non più conforme alle aspettative di chi sta fuori da quelle sbarre e maltrattata ed esiliata dalle carcerate che la percepiscono diversa. Il corpo devastato dalle botte e con lui anche l’anima.
E poi la speranza che arriva grazie ad una compagna di carcere che le fa una proposta.
Conoscere la verità sarà la sua condanna o la sua salvezza?
Tanti i temi che vengono a galla se non ci si concentra esclusivamente sull’innocenza o sulla colpevolezza di Linda. Istituzioni, famiglia, società e il singolo. Perché ci sono situazioni in cui abbiamo solo noi stessi su cui poter contare.
“Condannata”, un libro da leggere tutto d’un fiato, assaporando la suspense e ritrovando una parte di noi nei pensieri di Linda perché è facile, tralasciando il delitto, anche nel quotidiano smettere di essere ciò che si è stati per qualcuno o professarsi innocenti senza venire ascoltati.
Deborah Alice Riccelli
La scrittrice:
Elisabeth Norebäck è laureata in ingegneria e vive a Stoccolma col marito e i due figli. Ha esordito con So chi sei, un thriller che si è subito imposto all’attenzione delle case editrici di tutto il mondo ed è stato tradotto in più di 30 Paesi. Condannata è il suo secondo romanzo.