Editore D Editore
Anno 2022
Genere thriller
400 pagine – brossura e epub
Eva si allontana nel bosco dove attende il suo amato: un uomo conosciuto sul web con il quale sente di aver sviluppato un profondo legame. Ricorda la sua amica Luen, giornalista freelance che ha forse trovato nel matrimonio una dimensione che Eva vede ancora lontana da sé. Sono anime gemelle, lei e Luen, nonostante l’amica non veda di buon grado questa nuova relazione “virtuale”.
Eva è tremenda ma affascinante, proprio come la prima donna sulla terra. Ho scelto questo nome in onore di tutte le donne che ho amato. Gote lucenti e ricche di sorrisi, capelli mogano e qualche efelide che magari Giordano penserà abbia preso da parte mia.
Giuditta è invece una donna di un’altra epoca: di famiglia povera ha imparato ben presto il mestiere di sarta che porta avanti con grandi doti. E si sa, una donna dovrebbe aspirare al solo matrimonio con un buon uomo, benestante ancora meglio. È il matrimonio a cui è giunta Maggie: chi è lei se non una mamma e una moglie? Eppure Maggie vorrebbe essere di più, vorrebbe smettere di essere solo la figura femminile che aspetta che il marito rientri a casa, sfinito da una giornata di lavoro, incapace di regalarle uno sguardo e un sorriso.
È nelle storie di queste donne, e nel loro legame col passato, che si risolverà il mistero su chi sia realmente la figlia della lupa.
Barbara Aversa decide di esordire sul palco del romanzo noir con un’opera audace se non tanto nella trama quanto nello stile: in “La figlia della lupa” si alternano quattro narrazioni, tutte al femminile, al presente come se ci trovassimo davanti a dei diari segreti di bambine, adolescenti e adulte. Le protagoniste sono mogli e amanti, traditrici e tradite, e nascondono nelle loro parole segreti di generazioni. Il romanzo, definito thriller, è in realtà ben più difficile da collocare all’interno del panorama editoriale, racchiudendo al suo interno anche dei tratti di pura narrativa.
Manca un’indagine vera e propria – non è un poliziesco nonostante la presenza del giallo – e il solo personaggio di Luen riuscirà a comporre il puzzle che lega le donne, del presente e del passato, che la Aversa vuole farci conoscere. È proprio nell’esigenza di farci identificare con almeno una delle sue protagoniste che forse l’autrice perde la connessione con la trama principale: Eva, Maggie, Luen e Giuditta sono decisamente più narrate che vissute. Questo non elimina quel che di buono questo romanzo ha: una descrizione, fin troppo accurata, della figura femminile in diversi contesti storici e sociali.
Tra le parole si percepisce fortemente la volontà dell’autrice di dare spazio a mogli e madri che nel sacrificio si fanno trascinatrici delle proprie esistenze, e di donne che nella difficoltà si riscoprono e rifioriscono. “La figlia della lupa” ci riporta alle origini, lega passato e presente nella ricerca della verità: una morte, quella di Eva, che collega le presenze femminili di questo romanzo. Nel complesso, il lavoro dell’autrice è notevole – e la scelta della narrazione al presente è azzeccata – nonostante il thriller rimanga poco più di un velo adagiato sulla storia.
Adriana Pasetto
La scrittrice:
Insegnante romana, da sempre ha lavorato nell’ambito giornalistico e come content creator. Barbara Aversa è uno dei volti più celebri della cultura letteraria sui social network in Italia conosciuta come missparklingbooks. Ha pubblicato diversi racconti per riviste thriller e non, e ha vinto il premio Subway letteratura.
La figlia della lupa è il suo primo romanzo.