Minato Kanae, nata nel 1976 a Innoshima, nella prefettura di Hiroshima, inizia la carriera di scrittrice intorno ai trent’anni, distinguendosi come sceneggiatrice televisiva e radiofonica. Nel 2007 vince il premio Shōsetsu suiri New Writers con il lungo racconto Seishokusha (La sacerdotessa), che l’anno successivo diventa il primo capitolo del romanzo d’esordio Confessione (2008), che le vale il Japan Booksellers Award nel 2009 e che è stato adattato per il cinema da Tetsuya Nakashima con il titolo Confessions (2010), candidato agli Oscar 2011 come “Miglior film straniero”. Tra gli altri romanzi, non ancora tradotti in italiano, si ricordano Shokuzai (Espiazione, 2009), Hana no kusari (La catena di fiori, 2011) e Yūtopia (Utopia, 2016). Veleno è stato trasposto in una serie TV dal titolo Poison Daughter, Holy Mother nel 2019.
Disponibile dal 28 aprile 2022 per Atmospherelibri, l’antologia che contiene otto racconti che coinvolgono episodi di omicidio, aggressione pregiudizievole e simili di una scrittrice considerata l’ideatore e la regina del genere noto come iyamisu in Giappone, letteralmente “misteri eww”. Questa la sinossi:
Sei donne, cinque crimini. Sei protagoniste molto diverse, accomunate dal bisogno irrefrenabile di raccontare la propria drammatica storia, senza filtri e senza pietà. Toshiko e la malcelata invidia per una sorella a cui tutto è perdonato; Suzuka e la sua ambizione che non vedrà mai il coronamento a causa di una rivale amica-nemica; Yukina e il senso di colpa per non sapersi prendere cura di chi è in difficoltà; Asumi e le insistenti attenzioni di uomini che la vogliono dolce e gentile; Yumika e Riho, due amiche che raccontano due versioni opposte dello stesso dramma. Com’è morta la madre apparentemente perfetta di Yumika? È stato un incidente o qualcuno l’ha spinta al suicidio? “Veleno” dà voce alle frustrazioni e alle paure di donne che si sono macchiate di crimini orribili per i motivi più disparati, ma il cui movente comune è la volontà di affrancarsi da vessazioni, imposizioni e stereotipi.