Loriano Macchiavelli – Funerale dopo Ustica

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Editore Sem
Anno 2022
Genere Spy story
528 pagine – brossura e epub


Milano, 1969. Luglio. Esplodono due bombe, l’una rivendicata dall’estrema destra e l’altra dall’estrema sinistra. È l’inizio di una scia di terrore che investe l’Italia in un periodo in cui le ideologie politiche si nutrono della passione di individui e di gruppi di persone disposte a mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri per un ideale.

“Gli bastava la certezza che la vita è lotta per il cambiamento.”

A muoversi in questo scenario ci sono gruppi eversivi di destra e sinistra, politici, imprenditori, servizi segreti, mezzi d’informazione, ognuno che si mette in gioco secondo il proprio ruolo, che non per tutti è sempre così chiaro, e in certi casi pronti a cambiare bandiera a seconda di come tiri il vento.

“Non si può fare critica distruttiva utilizzando mezze misure.
O si mette in discussione tutto o si accetta tutto.”

Stefano De Giorgi è un funzionario dei servizi segreti chiamato a sventare un attentato che potrebbe cambiare lo scenario politico ed economico italiano. Un uomo che si distingue dai diversi personaggi che ci vengono mostrati per l’integrità morale con cui porta avanti la sua missione mentre si trova circondato da uomini e donne dei quali non è mai sicuro di potersi fidare. La sua rincorsa contro il tempo che ticchetta in attesa della prossima bomba o dell’ennesimo colpo esploso, lo porta sulle tracce di un killer addestrato dalle capacità straordinarie che è famoso per lavorare da solo e per la precisione e tenacia con cui centra in pieno ogni obiettivo che gli viene messo di fronte al mirino.

“Funerale dopo Ustica” di Loriano Macchiavelli uscì per la prima volta nel 1989 con lo pseudonimo di Jules Quicher. Come suggerisce il titolo, il libro è un romanzo di spionaggio che prende spunto dalle vicende accadute in Italia tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80. Capitoli lunghi che si susseguono veloci, pagina dopo pagina. Una lettura avvincente che, grazie alle capacità narrative dell’autore, chi legge precipita in una realtà lontana di cui non tutti conservano piena memoria ma solo suggestioni, circondandolo di personaggi complessi, ognuno con una forte personalità. La sete di potere, la lotta per un ideale, il tradimento, lo spionaggio e il controspionaggio, la maniera in cui i mezzi di comunicazione raccontano le notizie, le esplosioni, gli spari, il sangue, la paura, il terrore. In tutto questo c’è anche spazio per i sentimenti, per le emozioni che sono estremamente forti, per la necessità di individuare, in tutto il marasma da cui sono circondati, il punto fisso nella persona che hanno accanto, e che veramente conosce la loro vera natura, e alla quale circoscrivono il luogo sicuro a cui fare ritorno.

Per scrivere qualcosa come Funerale dopo Ustica non è affatto sufficiente definirsi scrittore, bisogna averne profondamente l’attitudine, comprendere che al lettore non basta e non può bastare solo l’architettura narrativa classica delle spy stories, ma bisogna che la stessa sia supportata da uno stile e da un linguaggio che lungi dall’essere improvvisati riescano a cavalcare alla perfezione i criteri dell’antica e apprezzatissima scuola britannica del genere. Per questo leggere Macchiavelli finisce per trasformarsi in una vera e propria esperienza per ogni lettore, perché non si tratta di leggere il solito poliziesco con una indagine in corso, ma comprendere i meccanismi di scrittura che servono per trasformare il racconto in una partecipazione attiva di chi legge.

Quando a metà del Novecento apparvero nel Regno Unito i primi lavori letterari di genere i lettori si appassionarono immediatamente più allo stile in cui le storie venivano narrate che all’architettura della narrazione in sé e gli scrittori di genere finirono a fare davvero scuola. Un filone che in Italia ha proprio Macchiavelli tra i capostipiti e proprio con questo romanzo che nulla ha da invidiare ai più grandi romanzi britannici novecenteschi perché l’autore proprio come i suoi famosissimi colleghi non scrive di complotti surreali o sensazionalistici, ma scrive di qualcosa di credibile in una prosa credibile.

E che Macchiavelli strizzi l’occhio alla spy story di sapore britannico è palese anche per la straordinaria capacità autoriale di “trascinarsi” letteralmente dietro i lettori più o meno da una parte all’altra dell’Europa, in un viaggio narrativo e virtuale che è un “marchio di fabbrica” riconoscibilissimo e di indubbie capacità di scrittura. Pertanto, Funerale dopo Ustica rimane anche dopo decenni “La” spy story italiana, un romanzo quasi unico nel suo genere e che Sem editore ha fatto benissimo a ripubblicare come regalo, soprattutto, per le nuove generazioni di lettori.

Federica Politi e Antonia Del Sambro, “Due nel mirino”


Lo scrittore:
Loriano Macchiavelli, nato a Bologna nel 1934, ha pubblicato oltre cinquanta libri tra romanzi e racconti, oltre a numerose pièce teatrali. Tra i grandi del giallo di casa nostra, ha creato il personaggio di Sarti Antonio, uno degli investigatori più celebri e amati della letteratura italiana. Nel 1997, con Macaronì, ha iniziato una prolifica collaborazione letteraria con Francesco Guccini. L’ultimo suo libro è La bambina del lago, scritto con la figlia Sabina. Con SEM ha pubblicato 33 indagini per Sarti Antonio (2021).