Editore Delos Digital – collana Odissea Fantascienza
Anno 2022
Genere Fantascienza
288 pagine – epub e kindle
È appena uscito il nuovo romanzo di Giampietro Stocco “Seconda pelle”, nella collana Odissea Fantascienza curata da Silvio Sosio per Delos Digital, già finalista al Premio Urania – Mondadori. Stocco è considerato per le sue opere il maestro italiano del romanzo ucronico e allora incominciamo proprio da qui, per capire “Seconda pelle”, cercando di spiegare cosa sia l’ucronia e quali le differenze con la distopia.
Ucronìa deriva dal greco e significa letteralmente “nessun tempo” (da οὐ = “non” e χρόνος = “tempo”), mentre distopia è composto dai termini “δυς-” (dys) = “cattivo”, un prefisso che aggiunge il concetto altamente negativo e “τόπος” (topos) = “luogo”.
Il termine – coniato dal filosofo francese Charles Renouvier in un saggio (Uchronie) apparso nel 1857 – indica la narrazione in ogni sua forma di quel che sarebbe potuto succedere se un preciso avvenimento storico fosse andato diversamente.
Si tratta di un genere di narrativa spesso fantapolitica basata sulla premessa di fondo che la storia in un preciso momento storico si sia sviluppata su un binario alternativo rispetto a quello reale, per questo motivo gli inglesi usano il termine “alternate history”.
Un classico esempio di ucronia è immaginare come sarebbe il mondo se il Terzo Reich avesse vinto la Seconda Guerra Mondiale (come ipotizzato da Robert Harris in “Fatherland” e Philip K. Dick ne “La svastica sul sole”). Altro esempio di ucronia più vicina a noi è domandarsi cosa sarebbe successo in Europa, se l’Impero romano fosse sopravvissuto fino ai giorni nostri o se Mussolini fosse sceso in guerra contro Hitler, anziché al suo fianco.
Con il termine distopia si intende invece un assetto immaginario, che non trova riscontro nella realtà, ma che viene proposto come modello di società o comunità altamente indesiderabile o spaventosa. L’esempio più famoso in letteratura è il libro “1984” di George Orwell, che scritto nel 1948 si proiettava avanti nel futuro, per rappresentare una società mondiale divisa in superstati in conflitto tra loro e ciascuno retto da un diverso tipo di dittatura.
Si parla quindi di distopia quando gli eventi narrati sono ancora possibili in un’epoca futura rispetto a quella in cui sono stati scritti.
Il film “The Day After – Il giorno dopo” girato nel 1983, che ipotizzava una escalation nella guerra fredda fino allo scoppio di un conflitto nucleare è distopico. Lo stesso film girato oggi quando già conosciamo l’esito degli eventi sarebbe considerato ucronico.
E siccome ucronia fa assonanza con distopia Giampietro Stocco con il suo ultimo romanzo “Seconda pelle” mescola i generi e riprende un fil rouge di personaggi e vicende dei precedenti fortunati romanzi ucronici “Nero italiano” e “Dea del caos”, raccontando un’Italia (nella fattispecie una Genova scura e oppressa, scelta come location) che emerge diversa dall’emergenza pandemica, un paese caduto sotto la guida dispotica di un regime detto Timone, che regola una società ormai digitale, fatta da intelligenza artificiale e droni.
Il titolo “Seconda pelle” è un rimando alla canzone dei The Chameleons “Second skin”. Il romanzo è scritto in prima persona, ma declinato sui due personaggi principali, vicini di casa, Gianluca Loddi giornalista e Bianca Diletti ex-giornalista espulsa dall’ordine, figlia del senatore Marco Diletti.
L’incontro tra Bianca e Gianluca innesca una dinamica di conseguenze che porterà a riscoprire un passato alternativo e un futuro dominato da cloni, androidi e coscienze trasferite di corpo in corpo fino a smarrire il senso della propria stessa identità.
Attraverso i loro occhi lo scrittore ci racconta le vicende, alternando i punti di vista. Tra i personaggi, anche entità virtuali come Alberto Parodi il direttore del giornale “Il monitore” per cui lavora Gianluca, che dialogano con quelle reali, come fossero umane.
Giampietro Stocco è molto abile a riscrivere la storia, perché, per sua stessa ammissione, l’autore ucronico è uno storico a tutti gli effetti che lavora a una cronologia e cerca di renderla il più credibile possibile. Lo scrittore mischia così le carte degli avvenimenti veri o solo verosimili e le distribuisce con logica ucro-distopica al lettore in modo da costruire una narrazione rivista di quello che potrebbe essere accaduto e nel caso di “Seconda pelle” di quello che potrebbe succedere.
“Seconda pelle” è un romanzo ricco di citazioni, musica e rimandi anche dissacranti che, per chi sa leggere attentamente tra le righe, pur essendo per natura quanto di più lontano dal romanzo autobiografico, ci dicono molto anche dello stesso autore.
Il linguaggio attuale e tecnologico e il ritmo veloce e incalzante caratterizzano tutta la trama, conferendogli una connotazione verosimilmente moderna rivolta al futuro.
Per concludere “Seconda pelle” per gli amanti del genere, ma non solo, è un romanzo da leggere e anche rileggere per cogliere tutti gli spunti disseminati tra le pagine, come a chi è capitato di vedere, e poi rivedere ancora, l’onirico film “Inception” di Nolan per poterne apprezzare fino in fondo i valori più intrinseci e reconditi.
Andrea Novelli
Lo scrittore:
Giampietro Stocco è nato a Roma nel 1961. Laureato in Scienze Politiche, ha studiato e lavorato in Danimarca per alcuni anni. Giornalista professionista in RAI dal 1991, è stato al GR2 e attualmente è vicecaporedattore del TG regionale per la Liguria a Genova, la città dove risiede. Studioso e maestro del genere ucronia, ha pubblicato finora sette romanzi: Nero Italiano (2003) e il sequel Dea del Caos (2005), Figlio della schiera (2007), Dalle mie ceneri (Delos Books 2008), Nuovo mondo (2010), Dolly (2012), La corona perduta (2013). Da Dea del Caos il regista Lorenzo Costa ha tratto un adattamento per il palcoscenico che è stato messo in scena dal Teatro Garage di Genova nel 2006 e nel 2007. Nel 2006 ha vinto il premio Alien. Per Delos Digital cura la collana Ucronica.