Femi Kayode – Il cercatore di tenebre

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Editore Longanesi / Collana La Gaja scienza
Anno 2022
Genere Noir
400 pagine – rilegato e epub
Traduzione di Andrea Carlo Cappi


Tutto ciò mi riempie della stessa rabbia impotente che provo quando la sicurezza di un centro commerciale negli Stati Uniti mi tiene d’occhio per il colore della pelle. Ma dall’America posso andarmene, mentre qui la frustrazione è maggiore, perché questa è casa mia.
Il noir di Kayode ha tre punti di forza importanti: ha una storia originale, è scritto benissimo, ha un protagonista particolare.
Philip Taiwo è un psicologo specializzato in fenomeni di massa, che ha studiato e vissuto lungamente negli Stat Uniti pur essendo di nascita e origine nigeriana e che ha assimilato così profondamente la cultura occidentale da esserne ormai pregno al punto da non riuscire a comprendere più cosa succede nel suo Paese, a non seguirne più il pensiero dominante, a interrogarsi su comportamenti estremi e che appaiono insensatamente crudeli come il necklacing, una sorta di rito barbaro e forse ancestrale che consiste nel mettere attorno al corpo delle vittime dei copertoni di auto e poi dargli fuoco.
È così che sono morti tre studenti universitari di Okriki. Bruciati. Giustiziati con il necklacing mentre una folla inferocita sta a guardare e qualcuno riprende postando il tutto in rete e facendo diventare il caso internazionale.

Taiwo viene chiamato a indagare su questa barbara esecuzione da uno dei genitori dei tre ragazzi linciati, il banchiere Nwamadi che cerca di scoprire perché tre semplici ragazzi universitari siano stati orribilmente dati alle fiamme dalla popolazione di una sconosciuta e tranquilla cittadina nigeriana in un delirio di violenza collettivo in cui nessuno ha fermato nessuno. Quello che psicologo scoprirà come prima cosa è che la sua “occidentalizzazione” è più radicata di quello che pensava dato che nonostante i suoi studi e le sue origini non riesce a comprendere cosa sia per davvero scattato nella mente degli abitanti di Okriki, e che lui viene visto come un perfetto estraneo e un perfetto straniero nella sua patria. E dalla sua stessa gente e dalla polizia che cerca di ostacolare il suo lavoro e il suo incarico in ogni modo.

“Il cercatore di tenebre” è un noir psicologico vero che tocca e affronta più temi, da quello sociale a quello economico, dalla crisi di identità a quella matrimoniale, dai rituali duri a morire alla spinta verso la modernità e il riscatto di un Paese che non riesce a liberarsi degli spiriti ancestrali pur provandoci con aperture culturali portate avanti dalle nuove generazioni.
Un viaggio in Nigeria, quella vera, non turistica, che i lettori apprezzano insieme a una storia unica nel panorama della narrativa di genere al momento presente nelle librerie. E poi Kayode scrive benissimo. L’ho già detto all’inizio, ma voglio ribadirlo perché la sua prosa è ciò che fa meritare un bel 10 a questo noir. Un 10 che va anche e soprattutto agli editor di Longanesi il cui fiuto nel portare in Italia questi gioielli fa avere loro la perenne riconoscenza di noi lettori.

Antonia del Sambro


Lo scrittore:
Femi Kayode, nigeriano, ha studiato psicologia e si è sempre dedicato alla scrittura. Ha lavorato a lungo nella pubblicità e nella tv come autore di programmi e di sceneggiature. Il cercatore di tenebre, il suo romanzo d’esordio, ha vinto il Little, Brown Crime Fiction Award ed è stato tradotto in tutto il mondo. Vive in Namibia, con la moglie e i due figli.