Emilio Martini – Sfida a Berté

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Editore Corbaccio / Narratori Corbaccio
Anno 2022
Genere giallo
233 pagine – brossura e epub


Nuovo capitolo della serie che ha come protagonista il nostro Gigi Berté. E ad ogni nuova storia le sue due creatrici lo mettono sempre più alla prova. Allora lo immagino uscire dalle pagine del libro e chiedere loro perché ce l’hanno tanto con lui, visto che ogni storia ha un mistero piuttosto complicato da risolvere. Ma le due sorelle Martignoni lo rassicureranno, sono sicure delle capacità del commissario, ha tutte le carte in regola per risolvere i casi che si troverà ad affrontare. E Gigi tornerà pensieroso tra le pagine del libro, in compagnia della sua coscienza e convinto del fatto che le sue creatrici sono proprio diaboliche.

In “Sfida a Berté”  i casi sono ben tre, tre persone assassinate che sembrano non avere nessun legame tra di loro. Pietro Wilson – un cardiochirurgo – , Olivia Olivari – chef e titolare di un ristorante piuttosto in – , Daniel Vanini – musicista -. Uccisi tutti con lo stesso modus operandi, un colpo di fucile a distanza alla testa.
Persone diverse tra loro, uccise dalla stessa mano. Di chi si era impossessato il demone nero? Qual era la causa folle oltre ogni logica?
Cambiano le persone, cambiano le vicende ma il demone è sempre ben presente, a suggello del male che imperversa.

“Dove sei? Pensava Berté, guardando dal finestrino. E chi sei?”

A rendere ancora più nervoso il nostro commissario sono le lettere che preannunciano gli omicidi e che vengono recapitate dall’assassino a Marzia, proprio la Marzia compagna di vita di Berté. Colei che supporta e sopporta le sue paturnie, che lo ama così com’è. La donna che si occupa di una rubrica La posta del cuore e che riceve quelle lettere. Perché proprio la sua Marzia? Preoccupazione e agitazione del nostro commissario, allarmato e in ansia. E anche arrabbiato.

“Inutile negarlo: il fatto che lei si occupasse di una Posta del cuore l’aveva infastidito. Primo perché i poliziotti e i loro familiari dovrebbero tenere un profilo basso e non esporsi mai, ma soprattutto perché lei non gliene aveva parlato. E questa la considerava una mancanza di fiducia nei suoi confronti.”

I silenzi tra di loro, che seguono il non sapere della Posta del cuore, pesano come macigni.
Il voler parlare, il voler esprimere il proprio pensiero per capire e chiarirsi, spesso va in frantumi, le parole non escono, rimangono intrappolate. Vagano nella testa e nel cuore e non hanno il coraggio di fendere il velo di rancore e paura, rancore per aver assodato che ci sono cose non dette, paura di scoprire perché ci sono delle cose non dette.
I silenzi e la voglia di cercarsi, per perdonare e farsi perdonare, per perdonarsi.
Sentire la mancanza ma ritrarsi nel proprio guscio per non riaprire certe ferite.

“Forse doveva impegnarsi ancora un po’ per amare anche le piccole ombre, quei ripostigli segreti dove a lei piaceva nascondersi, senza riuscirci peraltro, come quando i cassetti sono troppo pieni e non si chiudono, lasciando fuoriuscire un calzino o un fazzoletto o il colletto tutto stropicciato di una camicia.
La amava, come non aveva mai amato una donna prima di lei.”

Ed è quello che conta, durante la tempesta, dopo i primi malesseri, si comprende quello che è davvero importante. Berté è consapevole di quanto sia importante nella sua vita Marzia. Di quanto sia importante avere accanto qualcuno con il quale ritrovare e conservare quel senso di pace al quale aggrapparsi quando le cose non vanno come vorremmo.
Ritornando ai tre omicidi, Berté riuscirà in maniera brillante a risolverli, scoprendo il legame che sembrava non esistere, ma che nella realtà è ben presente.
“Sfida a Berté” ha comunque un finale aperto perché la vicenda presenta altri risvolti che scopriremo nel prossimo capitolo e non vedo già l’ora di leggerlo.
Anche in questo ultimo capitolo della serie le Martignoni hanno dato il meglio.
Nella costruzione della storia creando un intreccio avvincente, nel ritrovare la figura di Berté alla quale sono sempre più affezionata, nel loro essere mai banali e sempre credibili con le trame. La loro è una serie che continua a fornire spunti di riflessione e non annoia mai, anzi è sempre presente la curiosità di conoscere quello che le due autrici hanno in mente per i lettori. Al prossimo capitolo!

Cecilia Di Lorenzo


Le scrittrici:
Dietro lo pseudonimo di Gigi Berté si nasconde un vicequestore aggiunto in carne e… coda brizzolata, che opera in un commissariato italiano. Anche dietro il nome Emilio Martini si cela qualcuno in carne e… penna: due sorelle scrittrici, Elena e Michela Martignoni, che conoscono bene il commissario, sono milanesi e frequentano da anni la Liguria. Insieme hanno scritto i romanzi storici Requiem per il giovane Borgia, Vortice d’inganni, Autunno rosso porpora e Il duca che non poteva amare, e i gialli con protagonista il commissario Berté La regina del catrame, Farfalla nera, Chiodo fisso, Doppio delitto al Miramare, Il mistero della gazza ladra, Invito a Capri con delitto, Il ritorno del Marinero, Ciak: si uccide, Il paese mormora, Il caso Mariuz, Vent’anni prima, Il botto e Sfida a Berté, oltre alle raccolte I racconti neri del commissario Berté e Talent Show.

elenaemichelamartignoni.com