Cristina Aicardi & Ferdinando Pastori – Dolce da morire

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Editore Laurana / Collana Calibro 9 Gialli & noir
Anno 2023
Genere Giallo
256 pagine – brossura e epub


Quanto mi è piaciuta questa storia? Un romanzo…da bere, come la Milano in cui si svolge.
Arguto, spumeggiante, in una parola de-li-zio-so.
Le vicende di Olga Cazzaniga Peroni, piacente cinquantenne un tantino sovrappeso, rapiscono fin dalle prime pagine.
La signora in questione, single ormai rassegnata alla sua condizione, compensa i suoi vuoti con le soste in pasticceria, la compagnia del gatto Oscar, l’amore per la sua famiglia: una madre maniaca dei cruciverba (che risolve coi provvidenziali suggerimenti di Olga), le sorelle e l’adorata nipote Olivia. Proprio lei, Olivia, è la causa scatenante di tutti i fatti incresciosi che accadranno nella nostra storia.
Infatti l’amore per la nipote spinge Olga a rivolgersi a uno studio di investigazioni private. La ragazza, promettente pasticcera per hobby, ma benestante assai, si è invaghita di un antiquario molto più anziano di lei, che alla zia non garba affatto. Sarà innamorato o un volgare cacciatore di dote?

A tale quesito può dare risposte soltanto l’affascinante investigatore Franco Reali, che subito sottovaluta il problema: cose di ordinaria amministrazione – pensa. Senza immaginare quali e quante complicazioni gli piomberanno addosso da questa vicenda!
Infatti l’attempato antiquario ha un discreto numero di scheletri negli armadi, e Franco Reali capisce presto che la faccenda si presenterà più complicata del previsto. Dovrà coinvolgere nell’indagine anche il Nero, altro bel personaggio che, nel caso, è disposto a usare anche metodi non proprio ortodossi.
Al tutto, si aggiunga che la nostra Olga non è proprio capace, non solo di tacere – ma questo è un discorso a parte – ma anche di restare fuori dalla mischia, per cui spesso irrita e disturba (eufemismo) gli investigatori nello svolgimento dei loro compiti!

Quello che era partito come un giallo poco giallo, più commedia di costume, a poco a poco si allarga e diventa un poliziesco intrigante, quando appaiono all’orizzonte personaggi ambigui, guardie del corpo (e se fossero Killer?), una misteriosa bionda bielorussa…poi un hacker, insomma tutti “ingredienti” giusti per creare un buon lavoro.
L’intero romanzo è scritto con uno stile piacevolissimo; condito da battute scoppiettanti, citazioni appropriate; frasi tratte da canzoni, tutto al posto giusto al momento giusto.
Non è facile scrivere un romanzo a quattro mani, mescolando stili e contenuti che provengono da due diverse menti, e creare un’ottima fusione di ingredienti.
I due autori ci sono riusciti perfettamente!

Il personaggio di Olga ispira un’immediata e totale simpatia; anche nei momenti in cui è “troppa”, non solo fisicamente ma soprattutto con la sua ingombrante presenza, ficcando il naso dappertutto; la sua preoccupazione per la nipote ispira tenerezza e le si perdona qualsiasi intemperanza.
Olga parla tanto, troppo. Nonostante sia consapevole di questo suo difetto, non sa tacere, specie se trasportata dalla rabbia o dall’entusiasmo di essere nella mischia. Si ha l’impressione (vaga, ma c’è) che tra i due protagonisti si formi una sorta di attrazione, sicuramente negata da Franco Reali, ma percepita a pelle dal lettore. Soprattutto dalle lettrici romantiche, come la sottoscritta. Sarà solo simpatia, ma aiuta nell’indagine.
Molto piacevole anche il personaggio della madre di Olga, chiamata affettuosamente Frau, che, oltre a ricorrere all’aiuto costante della figlia per i suoi cruciverba, dimostra nei suoi confronti un amore mascherato da battute ironiche, e fa intuire spesso un suo desiderio di vederla felice e “in buona compagnia”.

Un’ultima considerazione: tra le righe di questa scoppiettante vicenda, si colgono qua e là, molto ben mascherate, pennellate di malinconia. Una frase, un pensiero, buttati lì.

“Saranno le luci di Milano che splendono nel buio, sarà lo champagne, o forse la Cenerentola che c’è dentro di lei che sta facendo capolino, ma la domanda fa sì che Olga si perda nuovamente nei suoi pensieri.
Quando è stata l’ultima volta che ha provato quei fremiti?”.

“E stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me, ma nella mente tua non c’è…”.

E allora ci rendiamo conto che dietro questi personaggi, grattando la superficie, ci sia ben di più di quanto appaia a una lettura frettolosa… Una profondità, dolori passati, chissà.

Cristina Aicardi e Ferdinando Pastori, a quando il seguito?

Rosy Volta


Gli autori:
Cristina Aicardi vive e lavora in Brianza. Leggere e viaggiare sono le sue passioni. Da dieci anni è caporedattore del web magazine letterario “MilanoNera”, per il quale scrive articoli e recensioni. Dolce da morire è il suo primo romanzo.

Ferdinando Pastori, piemontese di nascita e milanese d’adozione, ha pubblicato due raccolte di racconti, “Piccole storie di nessuno” e “Vanishing Point”, e i romanzi “No Way Out”, “Euthanasia”, “Nero imperfetto”, “Il vizio di Caino”, “Rosso bastardo” e “L’ultimo respiro della notte”. Suoi racconti sono presenti in diverse antologie e collabora con “MilanoNera”.