Serena Venditto è nata nel 1980 a Napoli, dove lavora presso il Museo Archeologico Nazionale. Ha esordito con la commedia Le intolleranze elementari (Homo Scrivens, 2012). Nel 2018 ha pubblicato con Mondadori Aria di neve, il primo volume della serie gialla dedicata al gatto Mycroft e ai quattro coinquilini di via Atri 36, apparso originariamente in libreria per Homo Scrivens, seguito da L’ultima mano di burraco (2019), dall’ebook Malù si annoia (2020) e da Grand Hotel (2021). Gli stessi personaggi compaiono nell’antologia Gatti neri e vicoli bui (Homo Scrivens, 2022),
con Maurizio de Giovanni e Francesco Pinto. I romanzi della serie hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, fra i quali il premio Nabokov, il premio della critica Costadamalfi, il premio Garfagnana in Giallo e il premio Giallo Garda.
Per Homo Scrivens, con cui collabora come editor, ha curato Natale, istruzioni per l’uso e il volume di Wilkie Collins Mercy Merrick. Giornalista pubblicista, cura la rubrica #Barsport per il sito Napoliclick.
Dal 16 maggio in libreria il suo romanzo “Commedia gialla con gatto nero”, edito da Mondadori, di cui vi riportiamo la trama:
C’è una casa nel bosco si svolge a Villa Esther, una dimora incastonata nel cuore del Molise: è bianca, maestosa, sfavillante di neve e luci natalizie. È qui che Alice e Damiano hanno deciso di celebrare le loro nozze, ospiti della ricchissima famiglia Latorre. Un padre intelligente e fascinoso, tre figli sereni e realizzati: una famiglia da pubblicità. Che segreti si nascondono dietro quest’apparenza perfetta? In una lunga notte che non conosce il sonno, ci sarà da districare un mistero più fitto del bosco.
In Al Sassofono Blu la compagnia teatrale “Trappola per topi” propone una cena con delitto in un locale del centro storico di Napoli. Ma se oltre all’assassinio immaginario del conte de La Roche durante lo spettacolo se ne consumasse uno vero? Un giallo nel giallo che si snoda fra le assi di un palcoscenico e i vicoli di una città che non dorme mai.
A indagare in entrambi i casi è la formazione al completo dei quattro più uno di via Atri 36: l’archeologa Malù, appassionata di romanzi gialli e misteri di ogni tempo, Ariel, traduttrice italoamericana di commedie rosa, il pianista giapponese Kobe e il sardo-nigeriano Samuel, rappresentante di gelati, accompagnati come sempre dall’infallibile fiuto del gatto nero Mycroft.