Antani & Mascetti – Quella cosa pericolosa chiamata amore

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Editore Golem Edizioni / Collana Ombre
Anno 2023
Genere noir
512 pagine – brossura e epub


A Rovigo, nel 1982, quattro terroriste riescono a fuggire dal carcere grazie all’intervento dei gruppi di estrema sinistra, i Rossi come si usa chiamarli. Le donne, aiutate dall’esterno, si volatizzano nel nulla mentre un auto scoppia aprendo un buco nel muro di cinta e un passante muore.

La carreggiata era stretta e proseguiva rapida verso il centro, ma il loro vero obiettivo fu visibile alla loro sinistra già dopo pochi metri: il muro di cinta del carcere.

Quando una donna, al cimitero di Trecenta, chiede a Pavan di indagare sulla morte del figlio, lui non sa che le forze dell’ordine sembrano implicate nel traffico di droga che percorre le vie lungo il Po. Pedala Pavan, scappando dal passato e da qualche lite di troppo con la figlia che da qualche tempo frequenta un ragazzo che a lui proprio non piace, Nando.

«Ma a cosa serve un barile con un oblò?», chiese Roberto scuotendolo. Fabio si avvicinò al pertugio e rimase paralizzato. Un occhio livido e slavato lo osservava. Un occhio spalancato, senza più palpebra né orbita, come sospeso nell’incavo osseo.

Il ritrovamento di alcuni barili da parte di un giovane ingegnere sarà l’ultimo caso che porterà Pavan, Caterina e Manfron a indagare su alcuni particolari che sembrano collegati al tentato suicidio del collega Valerio Stella, prossimo alla pensione. I tre protagonisti si sposteranno nella zona di Rovigo a scoprire una verità che arriva da un passato lontano.

Per qualche strano gioco del destino, l’amore continuava a rientrare in quell’indagine sconclusionata e ne era a suo modo uno strano protagonista.

Dopo il caso che ha visto Pavan aiutare l’amica della figlia, l’investigatore privato torna sulle terre venete per un nuovo caso che risale agli anni ‘80 e riguarda la storia italiana: la lotta tra le forze di estrema destra e i gruppi di estrema sinistra. Il rosso e il nero, come in una partita a scacchi.
Antani e Mascetti dimostrano nuovamente – qualora ce ne fosse bisogno – una conoscenza incredibile del territorio e della storia che, anche col sangue, ha macchiato la terra italiana: quando nel 1982 alcune terroriste fuggono dal carcere di Rovigo, Pavan ancora non può immaginare che molti anni dopo quell’evento influirà sulla sua vita.

I due autori sono abili nel creare una trama che ripercorre la storia e a creare un intreccio che, con balzi temporali precisi, non risulta mai confusionario e non rimanda mai il lettore alle pagine precedenti. Quella cosa pericolosa chiamata amore è il classico romanzo noir di cui non si vorrebbe mai interrompere la lettura: l’affezione per i personaggi, la storia coinvolgente e dei climax usati nei momenti adatti rendono questo romanzo incredibilmente stimolante.
Lo stile scelto dagli autori è poi semplice e lineare, così il lettore riesce a seguire le indagini e ad arrivare alle proprie conclusioni insieme ai protagonisti, già conosciuti in “Le eredità del male”. Se Pavan – uomo in lotta con se stesso, la ex moglie e una figlia – Cate e Manfron non sapranno conquistare il vostro cuore – ma sono sicura che lo faranno – la storia italiana ripercorsa dagli autori non potrà rimanervi indifferente: l’attenzione è puntata sugli ultimi anni di quelli che vengono chiamati Anni di Piombo, con particolare attenzione al territorio di Rovigo e dintorni.

In questo romanzo si trova non solo la storia ma le ragioni sociali più che politiche che portarono tanti giovani a scelte che potremmo per lo più definire errate, nella loro violenza. Oltre a ciò, il romanzo ci pone davanti al grande quesito: non è forse l’amore a muovere ogni nostra decisione? Con un tocco noir decisamente molto intenso.

Adriana Pasetto


Gli autori:
Antani & Mascetti, entrambi di Rovigo e amici di infanzia, coltivano da sempre la passione per la letteratura e i romanzi, in particolare per il genere Giallo nel senso più ampio del termine. Lettori onnivori, amano confrontarsi da decenni sulle letture reciproche in un continuo gioco di contaminazione, suggerendosi libri e autori. Nel tempo hanno maturato esperienze diverse nel campo della scrittura. Antani ha una lunga esperienza di autore teatrale, essendosi cimentato per anni nella direzione di una compagnia amatoriale di cui curava testi e regia degli spettacoli, mentre Mascetti è un raccoglitore ossessivo di storie, personaggi e immagini sui suoi taccuini. Da una serie di incontri alcolici al pub e da lunghe passeggiate nella campagna polesana è nata in loro l’idea di scrivere una serie di romanzi che avesse come sfondo la lor terra: Rovigo e il Polesine. Mascetti ha aperto il suo libro delle storie e dei personaggi, mentre Antani ha messo la sua esperienza di tessitore di storie.