Editore Ponte alle Grazie
Anno 2023
Genere Giallo
256 pagine – brossura e ebook
“L’età dell’oro”, un po’ come l’era dell’acquario, è lo spazio temporale che prevede un cambiamento, una speranza di salvezza per l’uomo e per il mondo. Per preparare l’umanità ad accogliere una nuova concezione di vita tuttavia occorrono impegno e sacrificio, a volte anche sacrifici umani…
Tre suicidi, tre ventenni. Nessun collegamento, nessun sospetto che si tratti di delitti. Eppure… La mamma della prima vittima non crede al suicidio o meglio vuole capire cosa ci sia dietro la morte della figlia. Così si rivolge a Woodstock, al secolo Adriano Scala. Adriano è un maestro di italiano (o materie umanistiche, come direbbe lui) in una scuola primaria. Chi lo conosce per aver letto “L’angelo custode”, sa che Adriano ha facoltà mentali aumentate tali da risolvere dei casi grazie all’uso del fumo, canne in particolare. Per sua stessa ammissione fumare le canne gli dà uno “stupefacente potere deduttivo”. Tuttavia in seguito a un’intervista in cui è emersa tale pratica, viene licenziato. Disoccupato e sfiduciato, ritrova l’entusiasmo quando appunto, la signora Valdifiori lo assume per le indagini.
In aiuto ad Adriano, un’altra vecchia conoscenza: Giacomo Chiesa, ex vicequestore del commissariato di San Giovanni. Woodstock lo aveva conosciuto in quanto principale responsabile delle ingiuste accuse da cui appunto doveva scagionare Claudio Gatto. Licenziato il poliziotto per i suoi metodi poco ortodossi, si trova al fianco di Woodstock per ritrovare non solo una ragione per alzarsi dal tracollo cui era sprofondato, ma anche per rimettersi in gioco e recuperare, oltre all’aspetto umano, anche il rapporto con i figli.
Tra disorientamenti, false piste, colpi di scena, tante canne e tanto alcool, l’indagine si conclude con successo.
Sicuramente “L’età dell’oro” ha il suo pubblico, lettori fidelizzati e amanti del personaggio di Woodstock e questo di per sé è lodevole poiché qualunque cosa induca una persona a leggere, per me merita encomio, tuttavia trovo che la storia sia abbastanza scontata. Leggendola ho avuto la sensazione di qualcosa di già letto. L’ispirazione al personaggio di Holmes di Sir Arthur Conan Doyle è palese più nell’utilizzo di sostanze stupefacenti che per le capacità deduttive. I continui rimandi al fumo, all’alcol e al fatto che Adriano sia spesso in un’altra dimensione, è a mio parere portato all’esasperazione rendendo farraginosa e ridondante la narrazione. Come diciamo sempre, la lettura è soggettiva e sarei felice di poter avere un costruttivo contraddittorio con chi avrà il piacere di leggerlo.
Al di là comunque di ogni considerazione, Leo Giorda dimostra di conoscere bene il mondo dei ragazzi e soprattutto dei sentimenti contrastanti che spesso animano le loro scelte. In questo romanzo emergono anche i conflitti tra genitori e figli, contrasti che spesso generano nelle menti di questi ultimi idee e convinzioni spesso dannosi per sé e per coloro che vivono loro vicino.
Luciana Fredella
Lo Scrittore:
Leo Giorda (1994) è nato e cresciuto a Roma. A venticinque anni, dopo la laurea in Beni culturali e la specializzazione in Storia dell’arte, comincia a viaggiare per l’Italia e l’Europa mantenendosi con lavori vari e sempre coltivando il sogno della scrittura. L’angelo custode (2022) è il primo romanzo pubblicato da Ponte alle Grazie con protagonisti Adriano Scala detto «Woodstock» e l’ex vicequestore Giacomo Chiesa, a cui fa seguito L’età dell’oro.