Editore Indomitus Publishing
Anno 2023
Genere giallo
224 pagine – brossura e ebook
Dante Baldini è un uomo solo contro se stesso. Buttato fuori dalla Polizia per aver commesso qualcosa che dal punto di vista logico era giusto. Ma si sa. Non è che perché fosse giusto andava fatto. Soprattutto se si pestano i piedi a chi non si dovrebbe. Allora la giustizia si perde nei meandri del sistema e il capo espiatorio paga. Da ex poliziotto a investigatore privato. Ma l’abito del poliziotto rimane cucito come una seconda pelle. Cambia la qualifica ma le brutture rimangono le stesse. Quello a cui ha assistito da poliziotto continuerà ad osservarlo da investigatore privato.
Per il sistema Baldini è un perdente e il mondo i perdenti non li perdona. Definisce la sua casa “La mia tana è piccola ma ha una vista niente male”.
Una tana dove andare a rintanarsi, dove raccogliere i propri pensieri e lasciare il mondo fuori appena superata la soglia. Ma il mondo ti rimane dentro ugualmente, a ricordarti le brutture, ma hai una vista niente male, a ricordarti che la bellezza esiste e che va ricercata tra ciò che hai a disposizione sotto i tuoi occhi. E cosa chiedere di più di una vista niente male ?
“Mi stendo di nuovo sull’amaca in faccia al tramonto. Non avrebbe senso vivere da queste parti e perdersi uno spettacolo simile.”
I casi che si troverà ad affrontare Baldini sono diversi. La morte di Bianca Cataldi, la moglie di un importante immobiliarista. Un incendio che ha distrutto il California e una tanica di benzina lasciato davanti al Macondo. Il California e il Macondo sodo due stabilimenti del Litorale. Inoltre avrà a che fare con Zelda, una ragazza fuggita di casa e che Baldini aveva ritrovato su incarico del patrigno.
Il mondo in cui si ritrova a indagare sulla morte di Bianca Cataldi è un mondo rappresentato da gente ricca e molto benestante, con una ricchezza non certo fatta di valori in molti casi. Ma Bianca è diversa. Ha stretto amicizia con un venditore ambulante – Ahmed Assan (sospettato dell’omicidio) – e con il custode del centro residenziale – dov’è ubicata la casa delle vacanze – al quale regala le sue poesie. In un mondo fatto di affari (leciti e non), di profitti ricercati a tutti i costi, di abitudini ad avere una vita agiata e di benessere, agi e benesseri frutto di un lavoro che non ha nessun senso di umanità, Bianca si permette di amare e scrivere poesie e di stringere amicizie con persone che sono ai margini, che vengono posizionati in fondo alla scala sociale.
La contrapposizione di due mondi e di modi diversi di vivere. La ricerca della bellezza nella poesia e nei rapporti umani. La bellezza che viene spesso deturpata. E Bruni ci racconta come il litorale sia stato rovinato e sfigurato dai condoni edilizi in nome sempre del Dio Denaro.
Insomma, la solita storia che continua a ripetersi. E Baldini lancia il suo sguardo accusatorio verso una prassi che diventa normalità, che non fa più notizia, che sacrifica gli ultimi per favorire i soliti noti, favori su favori a chi ha a cuore solo il proprio profitto personale.
E poi c’è un’altra contrapposizione di due mondi che non rappresenta uno scontro, ma un modo di incrociarsi, la si può pensare diversamente ma si possono trarre da ciò degli insegnamenti scambievoli. Mi riferisco all’incontro tra Dante e Zelda. Il primo un uomo adulto, con il suo bagaglio di una vita, con un lavoro che gli mostra le brutture e la sporcizia del mondo, che convive con i suoi demoni, che si ritrova ad avere un’importante esperienza di vita. La seconda una giovane ragazza che vive con il patrigno, che ha vissuto una storia d’amore che le ha lasciato dei segni e delle cicatrici, che non ha ancora alle sue spalle un’importante esperienza di vita data la sua giovane età. Ma appunto la sua giovane età porterà nella solitaria vita di Dante una ventata di freschezza, uno sguardo diverso sulla vita e viceversa lo sguardo sulla vita di Dante servirà ad aprire gli occhi a Zelda.
Divertenti i loro scambi di battute e struggenti i loro scambi di pensieri e di prospettive.
Con Zelda il cuore rude di Dante mostra la sua parte migliore. La rudezza è dovuta agli imprevisti della vita e a quello che lui, per lavoro, ha dovuto osservare. Il suo cuore ha anche una parte che non mostra a tutti, che tiene nascosta per non subire ulteriori lesioni e ferite. Ma quando si ritrova di fronte chi merita, non ha remore a mostrarla quella parte nascosta.
Il cuore di questo libro l’ho ritrovato in una frase di una canzone che Baldini cita.
La canzone è Anthem di Leonard Cohen.
La frase è There is a crack, a crack in everything, that’s how the light gets in
“C’è una crepa in ogni cosa, ed è da lì che entra la luce”
Un inno alla speranza. Anche in un evento doloroso possiamo trovare una luce, un significato, un’opportunità. Quale miglior messaggio! A gennaio Baldini ritorna con una nuova storia – Mistral -. E io sono molto curiosa di ritrovarlo e di tornare a guardare la parte nascosta del suo cuore.
Cecilia Dilorenzo
Lo scrittore:
Riccardo Bruni scrive romanzi gialli, noir e thriller. Collabora con quotidiani, riviste e varie realtà del web, occupandosi di cronaca e di cultura. Segue da sempre il mondo dell’editoria digitale e cura laboratori e seminari sulla scrittura. Il suo sito web è www.riccardobruni.com