Valerio Varesi – Il labirinto di ghiaccio

379

Editore Mondadori
Anno 2023
Genere Narrativa
228 pagine – rilegato e ebook


L’ultimo romanzo di Valerio Varesi, già autore di sedici romanzi noir con protagonista il commissario Soneri, apparentemente non sembrerebbe essere un romanzo noir.
È il racconto di un uomo che abbandona la sua vita precedente per affrontare la sfida più ardua: vivere, in assoluta solitudine sulle montagne dove, durante la grande guerra, il freddo ha mietuto più vittime delle granate. Farà del ghiacciaio, che sorveglia la valle, il suo fortino.
Una sfida con se stesso ma anche con la natura che non contempla la compassione per il debole. Per giungere, così, attraverso la fatica e la sofferenza, a ritrovare la propria autentica umanità.

Fuggo. In silenzio alla maniera dei topi lungo i muri. Mi ha preso un’ansia di solitudine che ha gradatamente travolto tutto: la mia famiglia, il mio lavoro, la mia notorietà, quelli a cui dovevo qualcosa e quelli che mi dovevano qualcosa. Ho dato un taglio netto per salire quassù. Ho voglia di lottare e conquistare palmo a palmo questa roccia fino a farne un mondo esclusivo in cui riconoscermi…mi spoglierò di tutto e mi calerò come uno speleologo dentro me stesso…Ho capito che è questo il senso di una fuga apparentemente dovuta ad altro.”
Qualcuno di fronte alla sua scomparsa penserà a una disgrazia, altri a un rapimento per estorsione. Ipotesi plausibili ma lontane dalla verità.

Il pensiero di ciò che ha commesso e il pericolo che corre nel suo stato di fuggiasco pervadono sempre la sua mente ed è per questo che la sua è, anche, una lotta per rendersi invisibile al mondo.
“Qui mostrarsi significa spesso essere perduti. Pratico il contrario di ciò che ero e non voglio più essere: un uomo vetrina sempre pronto a stringere mani, a salire sulle ribalte in riunioni e convegni e a sorridere a clienti senza mai suscitare un interesse vero.”
La sua non è stata una rinuncia al mondo. Ha solo voluto prenderne le distanze e ora si limita ad ascoltarlo attraverso una radio, unico oggetto che ha portato con sé, diventato, così, il suo unico aggancio con esso.
La precarietà della vita sulle montagne e la profonda solitudine lo portano a pensare frequentemente alla morte poiché ogni giorno che passa potrebbe essere fatale. Il pensiero della morte lo conduce inevitabilmente al pensiero su Dio. Sebbene non fosse un uomo di fede ora percepisce che il senso di immortalità che gli apparteneva quando era un uomo potente era solo una drammatica illusione. Riconoscendo la sua finitezza presuppone, di conseguenza, l’esistenza di un essere infinito.

La costruzione di una galleria sotterranea che collega l’uscio del suo rifugio con il tunnel naturale, scavato nei secoli da un corso d’acqua, gli permette di giungere a valle senza lasciare tracce e soprattutto gli dà la reale sensazione di compiere un’impresa unica e irripetibile. Finalmente può sentirsi se stesso, originale, inconfondibile e invincibile.
Si comporta come un animale in fuga senza sapere se veramente qualcuno lo segua, ma quando esce dalla galleria o attraversa qualche crepaccio sente una presenza nella valle, il peso di qualcuno che lascia le sue orme. L’altro usa gli stessi sistemi di dissimulazione, conosce bene quelle valli, passa di meta in meta. Chi è il predatore e chi la preda? L’altro è una visione, una proiezione o una presenza reale? La sua unicità è minacciata. Lui che aveva scelto di vivere sfidando l’impossibile per essere il solo, il primitivo, l’uomo che lotta giorno per giorno per la sopravvivenza. Ora quell’unicità è stata usurpata dall’altro.
Le sue sicurezze incominciano a vacillare. Cosa può ancora nascondere il ghiacciaio dopo che il protagonista ha rinvenuto un cadavere con una divisa da ufficiale. Chi era quell’uomo? Perché si trova in quel luogo disperso? E soprattutto perché nel manoscritto che aveva in una tasca compare il nome del padre del protagonista? Tutto si fa sempre più misterioso e quando il nostro “personaggio” riuscirà a mettere insieme ogni tassello della vicenda la vera storia della sua famiglia sarà inesorabilmente svelata e sconvolta.

Valerio Varesi con una scrittura profonda, ricercata e autentica riesce a dipingere, con grande maestria, il volto di un’umanità incatenata nell’ omologazione più soffocante. Essere se stessi, nella società odierna, richiede coraggio, determinazione e autenticità: qualità che spesso si preferisce non far prevalere.
Nel momento in cui si rende conto che la sua unicità è effimera, il protagonista entra in crisi e decide di ritornare “al mondo” ma “l’effimero a cui ero tornato mi disegnava attorno un carosello posticcio, un’incessante recita di pessimo gusto. Ma ora sapevo distinguerla per ciò che era, al punto di poterne sorridere. Di più: da poterne essere il regista occulto.”
Molto acuta e illuminante risulta essere la riflessione che l’autore fa sul mondo virtuale contrapposto al mondo reale. Nel mondo virtuale le difficoltà possono essere cancellate, i pericoli sfidati sapendo che non l’avranno mai vinta. Nel mondo virtuale si può essere quel che si vorrebbe.
Consigliato.

Benedetta Borghi


Lo scrittore:
Valerio Varesi (Torino, 1959) vive in provincia di Parma e ha lavorato alla redazione bolognese della “Repubblica”. È autore di sedici romanzi noir con protagonista il commissario Soneri, interpretato da Luca Barbareschi nelle quattordici puntate televisive della serie Nebbie e delitti andata in onda su Rai2. Autore eclettico, ha scritto inoltre romanzi storico-politici. È tradotto in Francia, Gran Bretagna, Spagna, Germania, Olanda, Turchia, Polonia e Romania.