Editore Leone / Collana Mistéria
Anno 2023
Genere thriller
400 pagine – brossura e ebook
“Ed eccomi qui. Di nuovo, nonostante tutto.
Negli ultimi difficili anni ho dubitato di ogni cosa, perfino della mia volontà di scrivere ancora. Eppure…
Eppure la vita chiama.”
Così cominciano i ringraziamenti di Angela Capobianchi a chiusura del suo ultimo libro “La caduta delle dee” edito da Leone Editore.
L’autrice è tornata alle stampe e lo ha fatto, come lei stessa scrive, nonostante tutto.
Il barlume di speranza che non dobbiamo mai smettere di cercare in noi stessi. Mi pare già un ottimo messaggio tra tutti i nostri nonostante tutto.
“La caduta delle dee” affronta diverse tematiche: due famiglie, due madri, due fratelli, due sorelle. La grande difficoltà nell’essere genitori e figli. Non esistono manuali con le istruzioni. Quando ci troviamo di fronte a delle scelte, dolorose e problematiche, facciamo in buona fede una determinata scelta, sperando che sia quella giusta.
E lo facciamo per il bene di chi ci sta accanto. Ma la buona fede potrebbe essere un’arma a doppio taglio, perché niente e nessuno potrà dirci se abbiamo preso la decisione giusta. Sarà solo il tempo a emettere la sentenza. Se la decisione presa, seppur in buona fede, si rivela sbagliata, il baratro in cui cadere sarà profondo e il prezzo da pagare molto alto.
Ma, appunto, genitori e figli non hanno a disposizione un manuale delle istruzioni da consultare all’occorrenza. Sarebbe bello andare a cercare il capitolo che può dare una risposta alle nostre domande sul da farsi. Invece dobbiamo decidere facendo leva solo su noi stessi.
I genitori prima di essere genitori sono stati figli e i figli, se vorranno, saranno genitori. Un continuo interscambio di figure, ognuno di queste figure ha una propria sensibilità, coscienza e consapevolezza, siamo così tutti diversi. Viviamo nello stesso nucleo, ma questo non significa conoscerci nel profondo vicendevolmente. Ci sono segreti che ci portiamo dentro e che nascondiamo, non li condividiamo sempre nella convinzione di far bene, sempre in nome di quella buona fede che ci fa sopportare meglio il peso. E la vita scorre nella parvenza della normalità. E prima o poi il castello si frantuma su fondamenta poco solide.
Poi c’è l’aspetto legato alla ricerca continua e spasmodica della bellezza e della perfezione, improntata alla paura del passare del tempo e dei segni che lascia sul viso.
La nostra società vuole raggiungere livelli di perfezione, ma la perfezione non esiste. Però si impongono dei canoni che sempre più persone vogliono condividere, magari cancellando quei segni sul viso che sono la testimonianza del nostro vissuto.
“Perché tutta questa gente pensa che il proprio futuro possa essere tanto condizionato dall’aspetto fisico? E’ una convinzione assurda, paradossale…”
…“Il fatto che io aiuti uomini e donne che si sentono a disagio guardandosi allo specchio non significa che non abbia una posizione critica su certi eccessi…”
Appunto, gli eccessi … questo voler sempre più esagerare, superare l’asticella che si alza sempre più.
È uno spaccato della società questo desiderio di cancellare e sostituire parte di noi con degli interventi estetici. Se da una parte è il risultato a cui si arriva perché non ci si riconosce più davanti ad uno specchio, dall’altro c’è un forte effetto di omologazione e di adeguamento a certi canoni anche per continuare a lavorare in determinati settori, ad esempio in quello del cinema. All’interno della storia chi deciderà di intraprendere questa strada è un’attrice che certo non ha grandi doti artistiche. Chi non ha una vera bravura artistica, deve basarsi solo sull’aspetto fisico. Quello che ormai è all’ordine del giorno. La bellezza artificiosa a scapito del talento e della bravura.
“La caduta delle dee” è un thriller e al suo interno contiene due omicidi e un tentativo di omicidio. A seguire le indagini sarà il vice questore della polizia Giusto Fioretti, in collaborazione con l’ispettore Guido Basti.
Mentre leggevo il libro mi rendevo conto che non avevo personaggi davanti ai miei occhi, ma vere e proprie persone con una loro identità molto ben precisa e dettagliata.
Il vice questore è una di queste persone. E oserei dire una bella persona. Con una storia familiare alle sue spalle. Una persona molto sensibile.
“Alla fine cosa restava?
C’era forse qualche superstite da tirar fuori da quel cumulo di macerie, una fenice da far risorgere dalle sue stesse ceneri, un relitto in fondo al mare da riportare in superficie?
Qualcosa, insomma, per cui combattere e resistere ancora, soffrendo, piangendo, digrignando i denti per lo sforzo, ma con un brandello di speranza nel cuore?
Ecco la normalità, che tanto ci spaventa, che tanto ci fa paura, presi come siamo dal turbinio della confusione che ci circonda. Fioretti si ferma a pensare. Dovremmo farlo ogni tanto, fermarci a pensare in solitudine, non intesa come isolamento, ma come opportunità di regalarci del tempo da dedicare a noi stessi e quel nonostante tutto, con un brandello di speranza nel cuore.
Vi consiglio vivamente la lettura de “La caduta delle dee”. Per diversi motivi.
Perché crea la suspense giusta con capitoli brevi che alternano le vicende dei vari protagonisti, le persone sono così ben descritte che sembra di vederle e soprattutto potremmo essere proprio noi, la vita raccontata è la vita ordinaria fatta di debolezze e fragilità, perché racconta di rapporti umani in alcuni casi freddi e distaccati (all’interno del proprio nucleo familiare) e in altri casi di rapporti dettati dalla sensibilità nel dare un sostegno (al di fuori del proprio nucleo familiare), perché non siamo perfetti e possiamo sbagliare. È un thriller e non solo, ha risvolti psicologici e introspettivi molto interessanti con conseguenti spunti di riflessione, affronta tematiche attuali come il forte desiderio di fermare i segni del tempo. Non mi resta che augurarvi buona lettura!
Cecilia Dilorenzo
La scrittrice:
Angela Capobianchi, avvocato, è nata a Pescara, dove attualmente risiede. Già autrice per Piemme Edizioni e Mondadori, ha vinto il premio Gran Giallo di Città di Cattolica e il premio Nebbiagialla. È direttrice artistica del Festival Pescara a Luci Gialle.
I suoi romanzi sono stati pubblicati anche in Germania e nei Paesi Bassi.
La caduta delle dee è il suo esordio per Leone Editore.