Antonio Manzini – Tutti i particolari in cronaca

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Editore Mondadori / Collana Il giallo Mondadori
Anno 2024
Genere Giallo
304 pagine – brossura e ebook


“Una vita fa, una vita che sembrava avesse corso i cento metri per quanto era passata veloce, una folata di vento che aveva portato via colori, pensieri e odori”.

Ecco il Manzini che ricordavo, che conosco: sensibile, sfumato di malinconia, attento ai sentimenti e alla vita, in generale.
Abbandonati i panni del vicequestore Rocco Schiavone – certo, solo momentaneamente messo da parte – incontriamo qui due nuovi personaggi da lui creati, entrambi interessanti. Totalmente diversi, per stili d i vita, comportamenti, idee; l’autore ce li presenta con un alternarsi di capitoli, che inizialmente può lasciare spiazzato il lettore. Solo dopo capirà…

Carlo Cappai, ex poliziotto, è il solitario impiegato dell’archivio della Questura di Bologna.
Faldoni polverosi non hanno segreti per lui: ciò che per chiunque potrebbe essere di una noia mortale, per quest’uomo “parla”.
Negli anni leggendo, catalogando, cercando, nessun caso irrisolto – o meglio, risolto con un’assoluzione per insufficienza di prove – gli è sconosciuto.
Carlo Cappai da quarant’anni sta meditando vendetta verso l’assassino di una ragazza che ha amato da giovane, poi assolto. Perciò ha studiato fino all’ossessione ogni pagina che riguardi il caso. Ma ci sono altri casi, terminati allo stesso modo, che negli anni hanno richiamato la sua attenzione: almeno un paio.
Dall’altra parte c’è Walter Andretti, un giornalista.
Tanto l’altro è silenzioso, cupo, chiuso, quanto questo è vivo, estroverso, cordiale. L’unico suo malumore: l’essere stato trasferito dalla cronaca sportiva, che amava, alla cronaca nera che proprio non gli piace. Se si aggiunge poi una capa severa ed esigente – che chiama la Stronza – peggio di così non potrebbe andare. A questo punto il lettore si domanda: che cos’hanno a che fare l’uno con l’altro questi due opposti?

Accade dunque che un uomo viene ucciso mentre è appartato con una prostituta. Nessun indizio, né movente apparente. La Capa incarica Andretti di curiosare per scrivere qualche pezzo interessante e l’uomo obbedisce stancamente.
Non ci aspettiamo qui un colpevole a sorpresa, le sorprese ci saranno ugualmente però. In ogni situazione c’è sempre una parte di imponderabilità, che può cambiare le carte in tavola, anche quando sembra che i giochi siano scontati.

Interessante la parte del processo: le lungaggini, i trabocchetti, le manipolazioni. In realtà la storia ha come fulcro proprio i temi della legge e della giustizia, che non sempre coincidono. Troppo spesso ogni giorno assistiamo a vicende in cui la giustizia fallisce o non assegna pene adeguate: tanti fattori giocano a sfavore. Resta però in noi un’insoddisfazione, una sfiducia sempre maggiore nelle istituzioni preposte a salvaguardare le nostre vite, la nostra serenità.

In questo lavoro l’autore ha dato molto meno risalto ai luoghi – pensiamo a Roma, ad Aosta, che sono co-protagonisti nei romanzi di Rocco Schiavone; qui Bologna è sfumata.
Ha però scavato più nei caratteri, negli animi dei due personaggi principali, specialmente del Cappai.
Bella prova quella di Antonio Manzini, con questo giro di boa, che ha cambiato figure, ambiente, mantenendo però il suo stile accattivante che invita a leggere.
Un romanzo che, oltre a intrattenere, fa riflettere il lettore sulla lentezza della giustizia, sui nostri tribunali, sui colpevoli poi assolti, sugli innocenti condannati; sulle manipolazioni e gli intrighi…c’è materiale da riflettere a lungo!

Rosy Volta


Lo scrittore:
Antonio Manzini, scrittore e sceneggiatore, ha pubblicato Sangue marcio (Fazi, 2005), La giostra dei criceti (Einaudi, 2007, riedito da Sellerio nel 2017), Gli ultimi giorni di quiete (Sellerio, 2020) e La mala erba (Sellerio, 2022). Nel 2013 pubblica con Sellerio Pista nera, il primo romanzo della lunga serie dedicata a Rocco Schiavone che si compone, con l’ultimo episodio Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America? (Sellerio, 2023), di dodici titoli. Con Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (Sellerio, 2016) ha vinto il premio Chiara e il premio della Satira di Forte dei Marmi.