Editore Einaudi / Collana Stile Libero Big
Anno 2023
Genere Giallo / Thriller
568 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Letizia Sacchini
Quanta umanità, quanta empatia, quanto calore ci sono in questo romanzo di Louise Penny. Ci sono in tutti i suoi libri, a giudicare dalle recensioni dei giornali e dai commenti sparsi in rete. Ma mi perdonerete, io sono una neofita e mi limito quindi a parlare di “Tracce del passato”.
Questa nuova indagine del commissario Armand Gamache, che potremmo amare anche solo per il fatto che non gira armato, ma che ci regala anche i suoi silenzi, la sua gentilezza, la sua riflessività, questa è un’indagine che lo riporta all’inizio del suo lavoro e a uno spaventoso fatto di cronaca, avvenuto nel 1989 e foriero di enormi e importanti conseguenze: la sparatoria all’École Polytechnique di Québec City in cui erano state uccise quattordici ragazze, e ferite altre tredici. Inizialmente la strage è stata attribuita a un pazzo, ma poi, grazie al lavoro di Nathalie Provost (che compare nel romanzo con la sua vera identità, nonché passato e storia) e delle famiglie delle vittime, è stata chiarita e dichiarata la natura “femminicida” della strage. Erano state uccise solo delle ragazze, ed erano state uccise perché frequentavano la scuola di ingegneria. Perché volevano vivere e pensare ed essere libere. Se vi sembra incredibile, pensate a quante donne studiavano ingegneria da noi negli stessi anni e a come erano considerate. Pensate a quante donne ancora oggi conoscete che siano ingegnere, e a come debbano strillare la loro qualifica per evitare che, nella conversazione normale, ci si rivolga agli uomini con “Buongiorno Ingegnere” e alle donne con “Buongiorno Signora”.
Quella strage fa dunque da sfondo a un’indagine che, pagina dopo pagina, si fa sempre più intensa e drammatica. Quello che prima sembrava un semplice omicidio, per quanto efferato, si intreccia con la scoperta di una stanza segreta sopra la libreria di Three Pines, il paese idilliaco dove Gamache ritorna e trova pace e ristoro. Nella stanza segreta c’è una copia di un famoso dipinto, il Paston Treasure, una copia fedelissima salvo che per alcuni particolari. Che non si notano subito, ma che si fanno via via strada nella memoria e nelle riflessioni di Armand. Grazie alla sua squadra, all’adorata moglie Reine-Marie, agli amici e a tutta la comunità di Three Pines, la matassa alla fine viene sdipanata e i fili sparsi collegati tra loro. A questo punto la tensione raggiunge il suo massimo, e restiamo con il fiato sospeso e il terrore fino all’ultima pagina.
Ora io come vi dicevo leggo Louise Penny per la prima volta, e sono davvero felice di questa scoperta, e grata a Cecilia di avermi suggerito questa lettura. Per cui vi voglio dire tutte le cose che ho amato, di “Tracce del passato”.
Ho amato la complessità con cui i vari elementi e i personaggi messi in gioco si intrecciano, si incastrano e poi si sciolgono.
Ho amato Armand Gamache, che riesce a restare integro, che osserva e studia e cerca i fatti, ma che non nega che ci siano anche delle sensazioni, dei segnali che il nostro corpo e la nostra mente ci danno per orientarci.
Ho amato molto anche l’onestà, di Armand Gamache, che sa di avere della cattiveria, delle zone buie dentro di sé, come tutti noi, e le accetta e cerca di arginarle e controllarle.
E soprattutto ho amato l’umanità che pervade ogni pagina. In cui non c’è giustificazione per l’orrore, mai, ma c’è comprensione per le persone, per gli individui con le loro falle, le loro debolezze, le loro fragilità e le loro follie. In cui non c’è il trionfo del bene sul male, ma il dispiacere che il male non si possa cancellare e che qualcuno ne sia vittima. E in cui il perdono, che è necessario per chi lo esercita molto più che per chi lo riceve, è visto come un processo lungo e difficile, che quando riesce porta una pace interiore che non è uguale a nessun altro stato d’animo.
E dunque a tutti quelli che seguono già Louise Penny e hanno letto tutto, posso solo dire che saranno felici di leggerla ancora.
A quelli che come me si avvicinano a lei per la prima volta, beh non posso che dire non esitate, buttatevi in questa lettura e leggete anche i ringraziamenti: che come una sorta di postfazione illuminano con una luce diversa il racconto che, a quel punto, avrete appena concluso. E che vi resterà nel cuore.
Anna Da Re
La scrittrice:
Louise Penny, vincitrice di numerosi premi internazionali, è autrice di best seller che hanno raggiunto il primo posto nelle classifiche del «New York Times», «Usa Today» e «Globe and Mail». I suoi romanzi con protagonista l’ispettore capo Armand Gamache sono tradotti in 31 lingue e in Italia sono usciti per Einaudi, che della serie ha già pubblicato i titoli che vedete in calce. Nel 2017 le è stato assegnato l’Ordre National du Québec per i suoi contributi alla cultura canadese. Vive in un piccolo paese a sud di Montréal.
Libri della Serie Armand Gamache
Natura morta (Still Life, 2005), Einaudi, 2022
La grazia dell’inverno (A Fatal Grace, 2007), Einaudi, 2023
The Cruelest Month (2008)
The Murder Stone (2009)
The Brutal Telling (2009)
Bury Your Dead (2010)
L’inganno della luce (A Trick of the Light, 2011), Milano, Piemme, 2013
The Hangman (2011)
The Beautiful Mystery (2012)
How the Light Gets In (2013)
La via di casa (The Long Way Home, 2014), Milano, Piemme, 2017
The Nature of the Beast (2015)
A Great Reckoning (2016)
Case di vetro (Glass Houses, 2017), Torino, Einaudi, 2019
Il regno delle ombre (Kingdom of the Blind, 2018), Torino, Einaudi, 2020
Un uomo migliore (A better man, 2019), Torino, Einaudi, 2020
I diavoli sono qui (All the Devils are Here, 2020), Torino, Einaudi, 2021
Una specie di follia (The Madness of Crowds, 2021), Torino, Einaudi, 2022
Tracce dal passato (A World of Curiosities, 2022), tr. Letizia Sacchini, Einaudi, 2023