Editore Emons / Collana Gialli tedeschi
Anno 2024
Genere giallo
250 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Rachele Salerno
Dopo “Omicidio al Grand Hotel” e “Omicidio in scena a Vienna”, entrambi pubblicati in Italia da Emons rispettivamente nel 2022 e nel 2023, Beate Maly ci riporta nella capitale austriaca, dove vive, negli anni ’20 del ‘900, a incontrare ancora una volta il simpatico farmacista in pensione Anton Böck, appassionato di dolciumi, e la sua amica Ernestine Kirsch, ex insegnante, entrambi attempati ma decisamente pimpanti.
Ernestine riceve in omaggio due biglietti per una breve crociera da Vienna a Budapest, sul moderno e confortevole piroscafo Jupiter. Invita Anton ad accompagnarla, ma questi è riluttante poiché le recenti esperienze “sociali” con l’amica si sono concluse sempre in tragedie (raccontateci nei due romanzi precedenti con protagonista la coppia). Si lascia convincere soltanto dalla promessa di qualche banchetto a bordo e soprattutto dal fatto che, durante il viaggio verso la capitale ungherese, verrà proiettato Das Cabinet des Dr. Caligari, film di Robert Weine che personalmente consiglio caldamente di guardare, indipendentemente da questo romanzo.
A bordo, i due incontrano una variegata umanità composta da danarosi nostalgici del regime imperiale, sedicenti medium, moderni imprenditori e servitù varia, oltre naturalmente alla ciurma del piroscafo stesso. E naturalmente (visto il titolo del romanzo) una morte improvvisa, riguardo alle cause della quale i presenti hanno pareri discordanti.
Per una buona metà del romanzo, la storia si dipana languida come il Danubio sul quale il piroscafo naviga, incentrata sui personaggi, sulle loro vicende, sui contrasti tra le varie visioni della vita che i vari crocieristi hanno. Avvengono alcuni piccoli incidenti, ma a un certo punto il lettore potrebbe chiedersi se l’autrice si sia per caso dimenticata di averci promesso un omicidio. Però anche questa parte scorre fluida, piacevole, decisamente interessante, grazie soprattutto all’atteggiamento curioso ma decisamente non ingenuo di Anton.
Nella prima parte del libro, insomma, impariamo a conoscere i personaggi. Questo ci porterà, una volta avvenuto il fattaccio, a essere dalla parte dei due protagonisti nel nutrire certi sospetti; ma, allo stesso tempo, dubiteremo se per caso tali sospetti non ci siano stati suggeriti proprio dal fatto che in fondo sono i due a essere il fulcro della narrazione.
In fondo, però, l’indagine sui fatti avvenuti a bordo del piroscafo Jupiter non sembra essere poi così fermamente al centro della storia. Quello che conta davvero in questo romanzo sono i personaggi, e infatti il momento della rivelazione finale, in stile Poirot, sembra un po’ perdersi tra una serie di vicende personali dei vari personaggi, centrali o meno, che hanno toccato o interessato Anton ed Ernestine.
Appositamente ho nominato Poirot: lo stile e le atmosfere di Omicidio sul Danubio mi ricordano abbastanza, nonostante le differenze geografiche, quelli narrati da Agatha Christie, soprattutto nei suoi romanzi dedicati all’investigatore belga. È evidente che Beate Maly abbia letto e apprezzato le opere della grande autrice inglese, e che abbia tratto ispirazione da esse.
Un giallo “vecchio stile”, quindi, ma non un giallo che sa di vecchio, pur essendo ambientato oltre un secolo fa. Sicuramente non si tratta di un romanzo adrenalinico, ma di un libro che si concentra sui personaggi e sui rapporti tra loro.
Consigliato a chi ama Agatha Christie e a chi vuole conoscere questi due interessantissimi arzilli pensionati viennesi, scoprendo insieme a loro come è cambiata la società austriaca nel passaggio dall’impero alla repubblica.
Marco A. Piva
La scrittrice:
Beate Maly, viennese, ha studiato pedagogia e ha lavorato nell’ambito dell’educazione primaria. Ha pubblicato narrativa per bambini e saggi fino al 2008, anno nel quale è uscito il suo primo romanzo storico, Die Hebamme von Wien. Nel 2016 ha pubblicato il primo dei suoi gialli storici, Omicidio al Grand Hotel. Nel 2019 il suo romanzo Mord auf der Donau (Omicidio sul Danubio) è stata insignita del premio Leo-Perutz. Vive a Vienna.