Editore Alessandro Polidoro Editore
Anno 2024
Genere Sci-fi
329 pagine – brossura e ebook
In fondo a via Conciliazione un’entità che sembra un uomo e il cui nome è Adolf Hitler sta per lanciare l’assalto finale; nella Basilica intanto il Papa e gli ultimi assediati assistono corpi umani e non.
Sotto la città eterna, nel profondo e nei sotterranei, il Nero celeste attende e sgorga.
«Entrambi abbiamo disgiunto il sogno da dio come si separa il fiore odoroso dalle erbe cattive, ma lo abbiamo fatto tenendo per le orecchie una lepre lorda di sangue dopo una battuta di caccia esaltante»
L’ultimo romanzo di Sibilla svolge l’immensa tensione di questo face-off apocalittico tra il male che annienta e la deformità strutturale del bene, indicando, sublimando su pagina le cause prossime e ultime dello scontro nell’ultima Roma.
In incisi narrativi la lettrice e il lettore affrontano altri punti di tensione, altre gocce nel vaso infinito dell’oscurità che sembrano proprio finali: Intelligenza, la Bambina, la scimmia spaziale. Queste tre persone, agenti umani e non umani allo stesso modo, partecipano, abitano e spiegano il mondo per evocazioni e passaggi, momenti del flusso narrativo che è il nero celeste. In questi momenti narrativi ci sono le pagine più belle e ispirate. La Palermo collassata in se stessa sembra dotata di un occhio nero e blu che osserva un’altra entità non umana che annuncia la End times.
La ricchezza di voci e prospettive del romanzo è resa con molteplici registri. Dialoghi, divagazioni e lettere sono un altro elemento ricorrente di questo romanzo che è un distopico ad alta verticalità in una tradizione letteraria italiana consolidata che combina l’high concept con una prosa poetica elaborata e in qualche modo preziosa. In una corrente di trope, temi e immagini che accomuna Genna, Pugno e Moresco, Sibilla espone il suo nero celeste non solo come collante interno al romanzo ma come catalizzatore di coscienza. La disumanizzazione come incidente e poi come protocollo, procedura, ideologia e teologia fino alla fine, alla sua estrema conseguenza lungo il sentiero delle immagini e delle idee. Bellissimo è Nero Celeste mette in scena i nodi tragici dell’animalità, con grande cura e in qualche modo grazia nonostante la decadenza sembri ormai assoluta.
Questo è un romanzo dell’orrore, cosmico, essenziale, in cui spesso l’abisso sembra davvero guardare chi legge.
Antonio Vena
Lo scrittore:
Enrico Sibilla è nato a Milano nel 1969. È autore, art director e cultural advisor per la pubblicità, la televisione e il web. Ha pubblicato Il libro dei bambini soli (Il Saggiatore, 2016) e Aurora Liminalis (Il Saggiatore, 2021).