Editore Tea Libri / Collana Narrativa Tea
Anno 2024
Genere Narrativa
192 pagine – brossura e pub
Nel passato di ognuno di noi ci sono eventi più o meno significativi. Fatti che abbiamo vissuto, cose che ci sono capitate, azioni che abbiamo visto succedere. E ognuno di noi ha un suo modo per elaborarle, metabolizzarle, forgiando anelli di catene che formano la nostra vita. Certi ricordi sono migliori di altri. Alcuni sono preziose gemme da incastonare nella nostra memoria. Altri sono chiodi ficcati a forza nella nostra anima, da cui continua a uscire sangue, impedendo alla ferita di cicatrizzare, precludendo ogni possibilità di lasciare ciò che è successo dietro di noi, rendendoci impossibile andare avanti.
“La vita è fatta di momenti, attimi. Da ricordare, o da dimenticare. Sensazioni, emozioni che si trascinano nel tempo. Alcune restano impresse nei nostri ricordi, stampate nella nostra anima.”
Mariano e Lisa si sono conosciuti per caso quando erano due ragazzi alle soglie di un futuro da costruire. Un colpo di fulmine, che in un lampo rende la persona che ti sta accanto la più importante. I due decidono di sposarsi e mettere su famiglia. Mentre la carriera di Mariano decolla, Lisa sceglie di rinunciare a lavorare per fare la mamma e gestire la splendida villa che hanno comprato sulle rive del lago, lontano dal caos cittadino di Milano.
Mariano è spesso fuori per correre dietro agli innumerevoli impegni che gli danno estrema soddisfazione, Lisa è sempre costretta a gestire la quotidianità facendo affidamento sulle proprie forze.
“Con la rabbia e la tristezza non si va da nessuna parte.”
“Il mio dovere”, romanzo di Patrizia Emilitri, è una sorta di memoriale in cui si alternano le voci di un marito e di una moglie che ci mostrano, pagina dopo pagina, il resoconto della loro vita, ognuno secondo il proprio punto di vista. Scopriamo le loro origini, ogni passo che hanno compiuto e che spiega il perché di certi comportamenti. C’è spazio per le gioie, per la felicità rubata in parentesi, ma anche per i rimorsi, per i rancori, per le parole non dette che si sono ingigantite dentro covando spazi in cui l’oscurità si è annidata.
“Orgoglio e mancanza di coraggio.
Il coraggio di dirci che non stavamo bene, il coraggio di chiederci di cambiare.”
Con uno stile delicato che però resta in superficie a mio parere, l’autrice ci conduce in un viaggio narrativo che non vuole indagare ma mettere a fuoco i giorni che i personaggi decidono di vivere, il come e il perché, mostrandoci l’origine, a volte anche involontaria, dei comportamenti e di come possano esplodere in gesti estremi. E’ come guardarsi in uno specchio e scorgere, alle nostre spalle, il passato che si trascina e ci impedisce di vedere oltre, verso un diverso, orizzonte, possibile.
Federica Politi
La scrittrice:
Patrizia Emilitri è nata in provincia di Varese, dove vive e lavora. Ha esordito con il volume di racconti Il conto della serva, con il quale ha vinto il Premio Chiara sezione inediti. Ha pubblicato in seguito diversi romanzi, tra i quali si ricordano La volta del Bricolla (2010), Il testamento della maestra Elma (2011), La carezza leggera delle primule (2014), Come se l’amore potesse bastare (2016), La bambina che trovava le cose perdute (2018) e Ciò che è stato non si cambia (scritto a quattro mani con Sergio Cova.