Editore Solferino Libri / Collana Narratori
Anno 2024
Genere spy story storica
336 pagine – brossura e ebook
Torino, anno 1944. In un’Italia post-armistizio la guerra civile è in atto da tempo. A Torino Myriam, giovane ragazza ebrea è in pericolo da quando la sua intera famiglia è stata arrestata e probabilmente deportata, svanendo nel nulla. Sulla sua strada la giovane donna incontra però Troise, commissario napoletano trasferitosi a Torino che lavora per i servizi segreti fascisti e che – senza riserva – crede profondamente nel proprio lavoro e nella causa fascista. Abituato a mimetizzarsi tra la folla, Troise però non riuscirà a nascondere i sentimenti per la ragazza.
Nemici ma amanti, per necessità e sopravvivenza, Myriam e Troise instaureranno un legame che avrà sullo sfondo la lotta armata tra fascisti e partigiani e vedrà inesorabilmente vite umane cadere sul campo di battaglia.
Quando Myriam entra in contatto con la Resistenza e Troise abbassa le sue difese accecato dal sentimento per la giovane, la vita dei due protagonisti sarà in pericolo.
La guerra civile instaura l’inferno in terra, il governo degli uomini è affidato al terrore. Si decide al momento chi merita di sopravvivere e chi va sacrificato col piombo, la corda insaponata, l’uncino del macellaio. Casualità, la tua sopravvivenza tante volte è appesa al filo della casualità. Ogni essere umano potrebbe essere il tuo uccisore: il comandante del plotone di esecuzione, un attentatore che ha appena dato fuoco alla miccia. I fratelli dimenticano i vincoli del sangue e si odiano a morte. La guerra civile è così: totale.
“Il peso del sangue” racconta, tramite una spy story congeniale, la storia dell’Italia, quella che vide il Paese diviso in due dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. In una Torino ancora sotto il dominio fascista, la Resistenza stava muovendo passi importanti verso la conquista della libertà. È in questo contesto che l’autore, Vladimiro Bottone, sceglie di narrare una storia che non è solo di spionaggio ma anche di amore.
Non solo quell’amore per cui pensiamo subito al sentimento per due persone ma anche quell’amore per la propria vita, i propri ideali e la propria moralità che spesso ci portano a compiere passi e battaglie più grandi di quelli che avremmo immaginato.
Ne “Il peso del sangue” c’è la storia di un popolo che inizia a conoscere il legame verso la patria e che, per salvarla, è disposto a oltrepassare delle linee rosse dalle quali non si torna indietro. Con il personaggio di Myriam l’autore affronta la tematica dell’Olocausto e delle leggi razziali – introdotte in Italia nel 1938 – e tramite il personaggio del commissario indaga a fondo l’operato dei servizi interni alla RSI senza tralasciare mai il peso delle personalità che – nel buio e nel silenzio – operavano da una o dall’altra parte.
Più che una spy story, quindi, il romanzo appare come un’opera storica in cui si analizzano le figure che caratterizzarono l’Italia dal 1944 al 1945. C’è da rendere grazie all’autore per il lavoro di ricerca compiuta e per la volontà, ancora oggi, di narrare ciò che la guerra civile fu per l’Italia e la sua popolazione. Lo spionaggio, tipico di quegli anni di guerra come fu poi tipico di altri conflitti e ostilità, è ottimo spunto per parlare della storia e coinvolge quanto basta il lettore che – ahimè – se ben allenato alla lettura potrebbe però già intuire il finale. Lo stile di Bottone è un altro punto a favore: asciutto e capace di descrivere sapientemente azioni e riflessioni, le parole dell’autore scivolano tra le pagine e trasportano il lettore in un’altra epoca.
Adriana Pasetto
Lo scrittore:
Vladimiro Bottone, scrittore, collabora alle pagine culturali del «Corriere del Mezzogiorno» e de «L’Indice dei libri del mese».
Il suo ultimo romanzo è Non c’ero mai stato (Neri Pozza 2020)