Antonio Fusco – La scomparsa di Elisa Ohlsen

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Editore Rizzoli / Collana Nero Rizzoli
Anno 2024
Genere Giallo
252 pagine – brossura e ebook


“Qualcuno la chiama fortuna, qualcun altro lo chiama intuito investigativo, la sostanza non cambia: si tratta di un fatto nuovo, del quale si sconosceva l’esistenza, che consente di dare un senso alle informazioni raccolte fino a quel momento.
Tutto diventa chiaro, tutto torna”.

Lasciato per un momento da parte il commissario Casabona – bel personaggio creato da Antonio Fusco – entriamo per questa seconda avventura dopo “Io sono l’indiano” (Rizzoli, 2022) nella vita, e nei casi, dell’ispettore Massimo Valeri, detto l’Indiano per il colore scuro della sua pelle, i capelli legati con una coda : le sue origini Rom gli danno questo (affascinante) aspetto, pur essendo stato adottato e cresciuto da una famiglia italiana.
Un poliziotto in gamba, ma con un suo caratterino, che per questo viene deviato dal suo capo a occuparsi di un caso apparentemente secondario rispetto a quello che gli interessa maggiormente.
Infatti c’è un’indagine, a Roma, che sta avvincendo l’opinione pubblica. E, ovviamente, gli investigatori. All’Idroscalo, luogo di tristi reminiscenze di cronaca nera, viene ritrovato accidentalmente da alcuni operai un cadavere in un sacco. È il corpo mummificato di una ragazza. Ha al dito un anellino particolare.

Elisa Ohlsen era scomparsa sette anni prima durante una passeggiata solitaria.
Quando una persona cara muore, il vuoto è spaventoso, soprattutto se è una figlia, e in giovane età. Ma se la persona sparisce, semplicemente, come inghiottita nel nulla, pur nello sgomento, nella disperazione, i sentimenti hanno sfumature diverse: c’è sempre la speranza, un sottile filo duro a strapparsi, di ritrovare un giorno il proprio caro. Magari vivo, per chissà quali percorsi del destino, oppure almeno un corpo a cui dare sepoltura.

È questo lo stato d’animo dei genitori di Elisa al ritrovamento. Iniziano così le indagini per capire il come, il perché. E soprattutto: è davvero Elisa?
Il fatto stimola l’Indiano- che pure è in un momento felice della sua vita sentimentale, e vorrebbe goderlo appieno – ma non ha neppure il tempo di iniziare le indagini, che il suo capo gli “appioppa” un altro caso, più noioso. Apparentemente noioso.
Un professore di liceo viene trovato morto – sembra suicida – nel suo appartamento, da un ragazzino che sta recuperando la palla, sfuggita al gioco. Non aggiungo altro.
Vale la pena, a questo punto, di partire…in quarta.

Bella questa storia, che mi sono goduta dalla prima all’ultima pagina. Mi sono chiesta, all’inizio, come mai Fusco avesse scelto di passare da un personaggio all’altro, così diversi. L’Indiano: giovane, impulsivo, insofferente alle imposizioni. Vive su una barca, con una gatta, Lorena; viaggia in moto Guzzi.
Casabona: uomo maturo, di altri tempi, direi (perciò mi piaceva?); profondamente umano, combattuto tra la famiglia e il lavoro.
Del resto questo è un lavoro in cui si procede con testa e cuore contemporaneamente…e non si lascia mai del tutto. Alla fine, ho amato questo nuovo personaggio nato dalla sua penna: un cambiamento positivo!
Antonio Fusco, funzionario di Polizia, conosce bene questo mondo in cui è ambientata, e si è riferito, secondo me, a casi di sparizioni (si pensi alla Orlandi, o a Elisa Claps, e non solo) per costruire un poliziesco impeccabile.
Troviamo in questo romanzo due vicende credibili, intrecciate con maestria, e narrate con un ottimo stile di scrittura. Le sorprese sono ben distribuite, tali da tenere vivo l’interesse del lettore (“Leggo ancora un capitolo perché devo sapere che cosa sta per succedere..”).

L’idea di aggiungere un pizzico di esoterismo, di magia nera, di massoneria, è quel di più che intriga il lettore. Anche le procedure di indagine, dal punto di vista scientifico, sono descritte con precisione e cognizione di causa.
Molto commovente la parte psicologica, con la descrizione del rapporto genitori – figli, del dolore di una perdita, dei rimorsi, dei rimpianti.
Nessun eroe, solo persone normali, che provano sentimenti normali, e in cui possiamo identificarci. Un romanzo completo, che scorre come l’olio, e che ancora una volta mi ha permesso di apprezzare l’opera di Antonio Fusco e di questo nuovo personaggio che sta entrando a far parte di quelle figure letterarie che incuriosiscono e attraggono. Aspetto il seguito!
Dimenticavo: finale a sorpresissima.

Rosy Volta


Lo scrittore:
Antonio Fusco è nato nel 1964 a Napoli. Laureato in Giurisprudenza e Scienze delle pubbliche amministrazioni, è Funzionario nella Polizia di Stato e Criminologo forense. Ha lavorato a Roma e a Napoli. Dal 2000 vive e lavora in Toscana, dove si occupa di indagini di polizia giudiziaria.