Editore Einaudi / Collana Stile Libero
Anno 2025
Genere Noir
352 pagine – brossura e ebook
“La donna della mansarda” – Einaudi Stile libero – è il sesto giallo della serie con protagonisti Corso Bramard e Vincenzo Arcadipane, ideata dallo scrittore piemontese Davide Longo. Questo sesto volume segue a “Il caso Bramard” pubblicato per la prima volta da Feltrinelli nel 2014 e ripubblicato da Einaudi nel 2021, “Le bestie giovani”, “Una rabbia semplice”, “La vita paga il sabato” e “Requiem di provincia”.
Il giallo che vede impegnati il commissario Arcadipane e il suo mentore, nonché ex collega ed ora insegnante in pensione Bramard, si svolge a Torino, nel giugno 2014. Mentre tiene sotto torchio un uomo sospettato di aver ucciso diverse donne, il commissario Arcadipane viene avvicinato da una donna bellissima che gli chiede di riesaminare il caso di scomparsa della sua amica, archiviato come allontanamento volontario già da mesi, dopo indagini approfondite. La donna è Muriel Gallirossi, manager, amica e curatrice delle mostre della famosa pittrice Tina, scomparsa appunto dall’ottobre 2013 dopo aver condotto una vita ritirata all’ultimo piano della Prora, la dimora della sua famiglia da decenni.
Non vedendosi considerata da Arcadipane, la Gallirossi si rivolge a Bramard, con il quale ha più fortuna. Forse attratto dal mistero, forse dalla sua bellezza, l’uomo comincia ad indagare. Ciò che verrà fuori sarebbe stato impossibile da immaginare, anche per una mente abituata a cogliere tutti i segnali com’è quella dell’ex commissario Bramard. Quali sorprese riserverà la fragile, volubile Tina? Chi sono e cosa nascondono le persone che ruotano intorno a lei?
Ebbene, posso dire che “La donna della mansarda” è un bel giallo, con una trama che regge e funziona e dei personaggi credibili ed affiatati, di quell’affiatamento che deriva dalla reciproca conoscenza, stima o sopportazione e in generale dai tanti anni insieme. In queste pagine c’è il giusto equilibrio tra giallo, indagine e vita privata, con tutto il suo portato di rogne, fragilità, insicurezze che ogni giorno attanagliano ognuno di noi mentre parallelamente cerca di portare a termine i compiti assegnatigli. E poi, bisogna proprio dirlo: Longo scrive bene. Scrive con uno stile tutto suo, curato ma non pretenzioso, ricercato ma non ampolloso, il che è sempre un valore aggiunto tutt’altro che scontato.
Vi consiglio di recuperare tutti i romanzi precedenti della serie e leggerli in sequenza. Confesso che più volte ho avuto la tentazione di fermarmi, chiudere il libro, rileggere tutti i precedenti e poi tornare qui. Non l’ho fatto, ma non escludo la possibilità di rimediare in futuro. “La donna della mansarda” è un giallo vero come un piatto di trattoria, senza impiattamenti da nouvelle cuisine né nomi altisonanti, ma fatto a modo, onesto e senza sbavature che facciano rimpiangere i soldi del conto (o il tempo investito nel leggere, per uscire dalla metafora culinaria) o lascino la fame a fine pasto/lettura. E chiusa l’ultima pagina si esce sazi, ma con la voglia di ricominciare dalla prima portata.
Rossella Lazzari
Lo scrittore:
Davide Longo è nato a Carmagnola nel 1971 e vive a Torino. Tra i suoi romanzi ricordiamo Un mattino a Irgalem (Marcos y Marcos 2001, Feltrinelli 2019), Il mangiatore di pietre (Marcos y Marcos 2004, Feltrinelli 2016), L’uomo verticale (Fandango 2010, Einaudi 2022). La serie con protagonisti Vincenzo Arcadipane e Corso Bramard, che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica, comprende finora Il caso Bramard (Feltrinelli 2014, Einaudi 2021 e 2025), Le bestie giovani (Feltrinelli 2018 con il titolo Cosí giocano le bestie giovani, Einaudi 2021), Una rabbia semplice (Einaudi 2021), La vita paga il sabato (2022), Requiem di provincia (2023) e La donna della mansarda (2025).












