Renzo Bistolfi vive a Milano, dove lavora come manager in una società internazionale. Instancabile viaggiatore fai da te, non ha mai tagliato i ponti con la sua Genova e con Sestri Ponente, dove torna appena possibile a ritemprarsi dalla vita metropolitana. Appassionato di teatro, ha fatto l’attore in una compagnia amatoriale. Ha letto tutti i romanzi di Georges Simenon, che considera un vero maestro. Nelle edizioni TEA sono già apparsi I garbati maneggi delle signorine Devoto, Il coraggio della signora maestra e Lo strano caso di Maria Scartoccio.
Sempre per le edizioni TEA, il nuovo romanzo dell’autore già disponibile nelle librerie, di cui vi riportiamo la sinossi:
Sestri Ponente, ottobre 1957. Quale importante rivelazione dovrà mai fare il ricco e anziano commendator Lisandro Storace? Da settimane sembra sul punto di morire, ma non si decide mai, e ora ha convocato nel suo ricco palazzo l’arciprete, monsignor Malacalza, il cavalier Damonte, amministratore dei suoi beni, il maresciallo Galanti e due vicine di casa. Ha fatto arrivare in tutta fretta da New York anche Niccolò, un lontano nipote totalmente ignaro di quella parentela. Forse il segreto che sta per essere svelato riguarda la giovane e bellissima moglie del commendatore, la quale anni prima, in uno dei suoi frequenti attacchi di rabbia, aveva abbandonato precipitosamente il tetto coniugale, senza dare più notizie di sé e lasciando il marito in uno stato di prostrazione. Ma, proprio mentre il commendatore sta per parlare, la sua bocca si chiude per sempre, e forse, per molti, è meglio così. Non per Niccolò Storace, che invece vuole sapere, vuole scoprire e comincia a fare domande…
Così, tra misteriosi vasi che volano da balconi, pericolose scivolate sui binari del tram, lettere anonime e bronchiti persistenti, Niccolò chiede in giro, passeggia tra i vicoli, raccoglie confidenze e sussurri, mettendo insieme i pezzi del variopinto puzzle composto dallo zio e dal complesso di sentimenti, buoni e cattivi, che lo circondava.
«Divertente, femminilissimo e leggero. Un’ode al giallo di provincia. Ma con classe.»
Corriere della sera – La Lettura
«Un noir ironico, con una scrittura garbata che ci restituisce un mondo d’altri tempi.»
Il Venerdì di Repubblica
«Una folla di personaggi maggiori e minori, una polifonia di voci che sa un po’ di madeleine dell’autore e non smette mai di dare la sensazione di piacere del racconto (di chi lo scrive e di chi lo legge).»
Amica












