Editore TEA / Collana Narrativa TEA
Anno 2019
Genere Giallo
303 pagine – brossura e ebook
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“E’ un Christmas blues
un blues di sentimenti
che fanno a pugni dentro me
malinconie e rimpianti
è un Christmas blues
li sento tutti quanti
gli anni lasciati indietro
quelli del presente
e i pochi che ho davanti”.
Questi versi, scritti da Roberto Centazzo per essere musicati da un amico, Enrico Santacatterina, fanno parte , a mio parere, delle più belle e struggenti pagine del romanzo.
Romanzo che abbiamo atteso con curiosità, e ancora una volta non ci ha delusi, anzi!
Permettetemi, cari lettori, di ripetere che Roberto Centazzo è come il buon vino di annata: invecchiando migliora, e ci regala ogni volta storie più belle.
Dopo il piacevole “Operazione sale e pepe”, i nostri tre poliziotti pensionati, Semolino, Kukident e Maalox, si trovano alle prese con un problema assai grave: niente pensione! Infatti, per un errore della Prefettura, viene sospesa loro l’erogazione della pensione e, dopo un primo momento di sgomento, si rimboccano le maniche, decisi a sopravvivere in qualche modo.
Basta riciclarsi in altri lavori: riprendere a vendere porchetta, o fare il ciabattino, o il guardiano notturno.
Ma non tutto il male viene per nuocere: c’è modo, per loro, di entrare in un mondo parallelo, quello degli Ultimi; un sottobosco dove la linea che divide la legalità dall’illegalità è sottilissima e vaga, dove una comunità multietnica vive e lavora e interagisce, mostrandoci un volto affascinante e meno conosciuto del centro storico di Genova. Una specie di città nella città, teatro spesso di guerra tra i poveri, ma pure di episodi di solidarietà e amicizia.
Qui si muovono vari personaggi, che saranno anche i protagonisti di alcune storie del romanzo: il falsario Michelangelo, l’omicida Grattapaglia, il poliziotto Efrem. Ognuno di loro è un tassello pronto, al momento giusto, a incastrarsi con gli altri ed entrare a fare parte di un unico gioco.
Anche Don Parodi è un personaggio chiave:quando denuncia una ipotetica grossa speculazione a danno di povera gente del centro storico, è condannato ad una brutta fine. Mettersi contro una potenza costituita da Mafia – politica – Chiesa – banche, è come per un povero don Chisciotte combattere contro i mulini a vento. E si andrebbe incontro ad una sconfitta certa, se i nostri tre poliziotti non cogliessero al volo l’inganno e non lo combattessero ad armi pari: escogitando una messa in scena veramente geniale!
Tutta ambientata nei chiaroscuri e negli umori dei vicoli genovesi, la storia si svolge fluida , regalandoci momenti di vera piacevolezza.
Mentre l’indagine parallela a quella ufficiale procede (con il povero Lugaro che arranca, si scoraggia, aspetta aiuti…e sempre più rivela la sua scarsa attitudine per le indagini…), vanno di pari passo le vicende personali di ciascuno dei tre protagonisti. Sappiamo tutto ormai di loro: conosciamo gli acciacchi comuni all’età, le delusioni, ma anche le piccole gioie che la vita regala ancora. Come quando Anghela scopre che Mignogna / Kukident ha ripreso a vendere porchetta per rimediare qualche soldino e …”pensò che quell’istante meritava di non finire, doveva restare lì, appeso alle maglie del tempo il più a lungo possibile, come la sera prima della maturità, come la prima volta con il suo ragazzo, come il primo giorno di scuola, come gli occhi di sua mamma che la fissavano prima di spirare, come…la grazia di un gatto che si accovaccia sul divano e ti sorride. Sì, ti sorride!”.
Ho citato all’inizio i versi di quella canzone, Christmas blues, perchè Roberto Centazzo li “usa” per un inciso assolutamente poetico e commovente: una carrellata sui suoi personaggi, legandosi alle varie strofe della canzone. Ho ritrovato una dolcissima abitudine del suo collega Maurizio De Giovanni, che ho amato fin dalla prima volta che l’ho incontrata, e che fa salire alle stelle il mio apprezzamento per l’autore Centazzo!
Pagine poetiche, di grande sensibilità, che accrescono il valore dell’opera.
La scrittura è come sempre lineare, piena di freschezza; la lettura scorre con gusto, regalando momenti veramente godibili.
All’ultima pagina ci si sente un po’ orfani, non solo dei personaggi, ormai vecchi amici, ma delle atmosfere, delle emozioni che abbiamo provato nel corso della storia.
E allora aspettiamo la prossima!
Rosy Volta
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Lo scrittore:
Roberto Centazzo, ispettore di polizia e ideatore del programma radiofonico Noir is rock, con Mazzo e rubamazzo è al quarto episodio della serie Squadra speciale Minestrina in brodo.












