Editore Oltre Edizioni
Anno 2019
Genere Giallo
276 pagine – brossura e epub
Un’improvvisa telefonata sul cellulare guasta irrimediabilmente l’appuntamento erotico con l’amante in carica Rossella Monti, bella e famosa attrice, di Franco Verzini, aitante e ricco ma poco limpido industriale farmaceutico con la bancarotta alle porte. La strana telefonata, chi parla ha una voce roca, metallica sicuramente contraffatta, gli annuncia che il prossimo 28 settembre, giorno del suo sessantesimo compleanno, sarà ucciso. Il suo tentativo di ignorarla cade nel vuoto perché poco dopo squilla anche il telefono di casa, il cordless appoggiato sul comodino, e la voce di prima ripete alla sua bella amica e poi a lui la stessa identica minaccia.
Il giorno dopo Verzini arriva in azienda a bordo della sua sfolgorante Maserati. Ormai è passato l’orario di chiusura ma Varzini che intende recarsi nel suo ufficio chiede al guardiano di notte di accompagnarlo a ritirare la posta da spedire. Salgono insieme nell’ascensore privato, il guardiano preme il bottone ma a metà tra il primo e il secondo piano la corrente si interrompe, un guasto elettrico pare e l’ascensore si ferma.
Il guardiano è con lui, in azienda non c’è più nessuno, la faccenda si presenta brutta e lunga. Possono addirittura volerci ore, poco piacevoli imprigionati in una bara metallica ma, per fortuna il fedele aiutante di Varzini, il dottor Ralli, li sente gridare e arriva a liberarli. Per fortuna, bisogna proprio dire, anche perché non si trattava di un guasto generale. Nel resto della fabbrica la luce funzionava, qualcuno aveva staccato la corrente dell’ascensore. Un brutto scherzo? Eh no! A conti fatti un nuovo e minaccioso avvertimento. Ma non basta perché in seguito, prima in presenza della moglie riceve un’altra telefonata minatoria poi, mentre sta andando in giardino viene colpito alla testa e rischia di annegare cadendo privo di sensi in piscina. A questo punto è costretto a denunciare il fatto e a chiedere aiuto al Ministro, che si rivolge al Capo della polizia.
Il capo della polizia scarica il problema su Cantini, comandante della Squadra Mobile di Roma e lui convoca immediatamente il capo della Sezione Omicidi della stessa Squadra Mobile, commissario Daniela Brondi per appiopparle la patata bollente. “In punta di piedi bambina, mi raccomando, è il giro: spettacolo, industria, giornalismo, tutto condito da sesso, ah e dimenticavo c’è anche la finanza di mezzo perché visto che la Farmaceutici Latina versa in brutte acque, avrai anche la Digos sul collo.” Daniela Brondi, bella donna d’acciaio, grande lavoratrice, romana d’adozione perché da due anni trasferita da Mantova, dove ricopriva lo stesso incarico, e ancora poco influenzabile e lontano dalle insidie e dai giochi di palazzo del jet set capitolino, entra subito in scena coadiuvata dal suo fedele vice e spalla Ferri. Lei è pronta a far scattare importanti misure di sicurezza preventive, ma deve confrontarsi con l’insofferenza del minacciato che passo dopo passo si rivelerà sempre di più l’essenza della più bieca, crudele e totale amoralità. La faccenda è tutto meno che semplice visto anche e soprattutto che l’imprenditore, nonostante i disgraziati, tragici e complicati eventi che continuano a susseguirsi nella sua vita, non intende assolutamente rinunciare alla festa di compleanno già organizzata nella sua faraonica villa sul lago di Bracciano.
Daniela Brondi s’ingegna e fa salti mortali per organizzare stretta sorveglianza e ogni possibile prevenzione ma come controllare un parco sconfinato e una villa in grado di accogliere ben quattrocento ospiti? Deve muoversi sul filo del rasoio e con i piedi di piombo ma con alle spalle il sostegno della sua squadra e l’incondizionato appoggio di Gandolfi, acuto sostituto procuratore, riuscirà a mettere in atto un azzardato piano per far scattare la sua trappola.
Un romanzo, Il Dio del male, intelligente e a tinte gialle che virano al noir sempre perfettamente calibrato. Biagio Proietti, il celebrato maestro dei serial televisivi, sceneggiatore e regista di cinema, ha impostato un romanzo che gode del ritmo e della costruzione narrativa di un film, con personaggi ben inquadrati e coinvolgenti ambientazioni. Scritto bene e intrigante, con descrizioni efficaci e funzionali e farcito di indovinati colpi di scena al momento giusto, Il dio del male è un libro da leggere e da gustare. Adatto a palati fini, da intenditori.
Patrizia Debicke
Lo scrittore:
Biagio Proietti, romano, classe 1940, autore di cinema e televisione. In questo mondo, Proietti ha legato il proprio nome ad alcune storiche serie della domenica sera quando ancora si chiamavano sceneggiati e l’intera famiglia si sedeva sul divano per viaggiare di settimana in settimana sulle ali del mistero fino alla conclusione del caso criminoso proposto. Basti ricordare gli indimenticabili Coralba (1970), Un certo Harry Brant (1970), Lungo il fiume e sull’acqua (1973), Ho incontrato un’ombra (1974) e Dov’è Anna? (1976) oltre alla miniserie dedicata all’investigatore Philo Vance interpretata da Giorgio Albertazzi. Sono stati quelli gli anni e i testi con cui si è formata un’intera generazione di giallisti di oggi, riconoscente a Biagio Proietti come modello e come maestro.