Professione blogger: intervista a Manuel Figliolini. La bottega del giallo

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Manuel Figliolini è il fondatore e creatore de La Bottega del Giallo dal 2015. Presidente de l’associazione La Sherlockiana organizza insieme a Veronica Todaro il festival omaggio a Tecla Dozio. I talk show creati insieme a Mariana Marenghi del Covo nel 2018 sono stati acquisiti da un’agenzia di comunicazione che li ha trasformati ne “La Strana Coppia”, un talk in streaming con protagonisti i lettori.
I grandi nomi del genere sono passati dal loro show, da Lucarelli a De Giovanni, da Carlotto a Ilaria Tuti, da Macchiavelli a Simi, da Dazieri a Qiu Xialong. E tanti altri ne passeranno ancora…

1. Prima ancora di parlare di blog. Che tipo di lettore è stato ed è Manuel Figliolini? E se nel corso degli anni, come credo sia normale, sono cambiati i tuoi gusti e di conseguenza le tue letture e il modo di approcciarsi ad esse?
M.: Sono sempre stato un lettore, fin da piccolo. Ero già compulsivo, leggevo tutto, da Topolino alle etichette dei detersivi. Ho sempre amato leggere, la lettura è sempre riuscita a farmi viaggiare, a incuriosirmi, farmi conoscere altre vite e conoscere il mondo.

2. Quando, come e perché è nata La Bottega del Giallo?
M.: Nasce nel 2015 nella versione attuale. E’ nata per gioco, io ho sempre letto i romanzi gialli e adoravo i classici. Una mia amica, anima fondatrice de LBDG mi ha fatto conoscere i romanzi contemporanei e mi sono subito appassionato. Leggevamo e ne chiacchieravamo fin quando abbiamo di mettere le nostre opinioni su web. Nel frattempo dei nostri amici londinesi stava aprendo una web agency e avevano bisogno di un sito da inserire nel loro portfolio e cascava proprio a fagiolo … Così è nata la Bottega del Giallo.

3. Come ti approcci verso un libro che devi recensire? E c’è differenza rispetto ad uno che leggi per tuo unico diletto e piacere?
M.: Un libro mi deve catturare, dalla copertina, dal titolo o dalla trama. Un libro che leggo per una recensione lo seziono, lo approfondisco per capire cosa vuole raccontarmi lo scrittore e chi può leggere il suo romanzo. Cerco di capire se esiste un pubblico anche per poter colpire con la recensione il suo target. I romanzi che leggo per diletto li leggo come se dovessi recensirli e li approfondisco, ma non mi pongo il problema dell’altro ma cerco di soddisfare il mio piacere.

4. Quali sono secondo te le doti di un buon recensore?
La capacità di lettura, la sensibilità e la capacità di cogliere nel romanzo quello che un occhio inesperto magari non nota.

5. E quali sono, invece, le  caratteristiche, le  qualità che impieghi nello scrivere una recensione e che la fa tua?
M.: Cerco di applicare quelle che secondo me sono le doti di un buon recensore.

6. All’interno del genere giallo che abbraccia i noir, i thriller, ecc.. qual è il genere che preferisci e perché?
M.: Amo tutti i generi, quello che preferisco sono le storie. Essendo un lettore compulsivo leggo di tutto. E mi annoio facilmente, mi annoiano molto i libri fotocopia, i personaggi già visti e le parole “morte e sangue” nei titoli.

7. Prediligi leggere romanzi autoconclusivi o che fanno parte di una serie? E quanto diventi dipendente verso un protagonista che incontra il tuo favore, se ce n’è qualcuno?
M.: I romanzi seriali mi piacciono, ma come dicevo prima mi piacciono le storie e ogni romanzo deve averne una e forte. Ad esempio adoro Ilaria Tuti, Teresa Battaglia è un bellissimo personaggio, ma quello che me l’ha fatta amare è che era dentro a delle storie strong. Lo stesso vale per la Vargas. Uno scrittore che sa raccontare storie sa uscire dal suo personaggio senza problemi, es. Morchio.

8. Come riesci ad organizzare il lavoro del blog dentro le tue giornate e compatibilmente con l’attività lavorativa?
M.: Non ce la faccio infatti e molto spesso mi si accumulano migliaia di cose da fare. Soprattutto da quando con Mariana Marenghi abbiamo dato vita alla Strana Coppia, un talk letterario con protagonisti gli scrittori che stiamo cercando di far diventare un appuntamento settimanale. Il tempo non è mai abbastanza.

9. All’interno del blog si crea una squadra di lettori e recensori con una propria personalità e gusti propri. Puoi raccontarci qualche curiosità che vi siete trovati a vivere e condividere?
M.: La squadra della Bottega è una squadra di lettori indipendenti, ognuno fa quello che vuole, io insieme ad Antonia del Sambro supervisioniamo, ma li lasciamo fare quello che sentono. Non m’interessano le pressioni delle case editrici per le recensioni, se una mia collaboratrice non lo vuole leggere adesso ma tra un mese, lo deve poter fare. Siamo una piccola famiglia ed inneggiamo alla libertà individuale. Ah, piccola curiosità, a parte le due recensioni annue del prof. Mario Tocci, nella Bottega ci sono solo donne.

10. In tutti questi anni hai incontrato difficoltà in questa attività che nasce da una forte passione ma toglie anche tanto tempo, che tutti sappiamo essere prezioso? Hai mai pensato di mollare e se sì dove hai trovato la spinta per andare avanti e cercare di migliorare il servizio che offrite ai lettori?
M.: Antonia del Sambro nasce per questo come figura, lei è la mia vicedirettora, colei che un giorno molto vicino prenderà le redine del blog. Lei continuerà a fare quello che sto facendo io ed io lavorerò su progetti che cercheranno di portare la Bottega del Giallo al di là dei confini del web. Le difficoltà sono tante e sempre a guadagno zero, ma non ho mai pensato di mollare perché se non avessi avuto la Bottega non avrei mai conosciuto la forte squadra di Contorni di Noir capitanata dalla mia amica Cecilia che mi sta dando spazio nel loro bellissimo sito. Grazie.

Intervista a cura di Federica Politi