Martin Rua – Il cacciatore di tarante

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Editore Rizzoli / Collana Rizzoli Narrativa
Anno 2020
Genere Thriller
368 pagine – brossura e epub


Il nord e il sud dell’Italia, da sempre differenti, disuniti, orgogliosi di essere un’altra cosa dall’altra. Con buona pace di Giuseppe Garibaldi. Per le isole poi, nemmeno a parlarne! Gli italiani sono uniti solo per le piccole grandi cose, come la Nazionale o il sorridere di certi altri cittadini europei, quelli sì proprio un’altra cosa, alieni imparagonabili a nulla. Per le cose serie, come la cucina, il cibo, le usanze, i matrimoni gli italiani sono campanilisti, lo sono ancora adesso nel 2020 inoltrato, figuriamoci nel 1870.
E fondamentalmente su questo che si basa l’ultimo straordinario romano di Martin Rua, Il cacciatore di tarante: sul conflitto tra il nuovo regno sabaudo e la nostalgia borbonica del Sud. Espressioni che l’autore solidifica nella personalità dei protagonisti: Giovanni Dell’Olmo, ispettore di pubblica sicurezza a Torino, e il duca Carlo Caracciolo de Sangro, brillante medico che vive tra i fantasmi di Palazzo Donn’Anna a Napoli.

Due personalità che più differenti non potrebbero essere che il lettore accetta e ama fin dalle prime pagine proprio per questa loro contrapposizione e che l’autore è bravissimo a presentare, perché bisogna leggere tra le righe e semplicemente scegliere non tra il bello e il brutto, il buono e il cattivo, ma tra la personalità di gente nata e cresciuta in posti diversi. Il freddo e le montagne di Torino, il sole e il mare di Posillipo. L’uomo torinese freddo e rigoroso, il napoletano umorale e geniale.
Sono gusti, direbbero le donne! Non tutte le donne possono stare con un uomo umorale, aggiungo io.
Però questi due nel bel mezzo del 1870 devono collaborare necessariamente e unire le loro forze perché in quel sud pieno di leggende, miti, sovrannaturale e imponderabile la gente muore. Più precisamente donne. Giovani e non. Punte dal morso della taranta e quasi mummificate nel loro doloroso delirio fatale.

Dell’Olmo e Caracciolo de Sangro arrivano ad Ariadne, paesino che ha visto la morte di ben cinque donne, tutte “calate” ovvero morse mortalmente dalla taranta, la Malombra del sud. Per il duca napoletano è un tuffo nel passato più doloroso, qui tutti si ricordano di lui e della tragedia che ha colpito molti anni prima la sua famiglia, originaria proprio di Ariadne. Carlo Caracciolo deve indagare certo, ma è anche tormentato da un dolore che gli fa spesso affogare il dolore nell’assenzio. Vede fantasmi e parla con presenze. Eppure rimane lucido e geniale quando si tratta di scoprire la verità dietro alle morti delle “calate”. Le indagini in Salento si complicano e si frammentano in misteri e segreti, alcuni ancestrali, altri molto più alla portata delle azioni dei due investigatori.
E fondamentalmente anche su questo che si basa il romanzo di Rua, su superstizioni che hanno la veridicità della tradizione e dell’umore del posto, del fatto che crederci fa sentire più al sicuro e più forti perché tutto sommato la scaramanzia è salvifica. Quello che non è salvifico è la contaminazione tra la Malombra e il suo culto e le adorazioni e le devozioni per i santi canonici.
Ma cosa uccide veramente le ragazze e perché?

Martin Rua approda al suo romanzo più completo e maturo con uno stile appropriato, una ricerca di usi e costumi. oltre che storica, minuziosissima e con un racconto più che affascinante. Una storia tanto da brividi quanto originale. Attenzione anche alle location descritte come un vero viaggio prima nella bella e fascinosa Partenope e poi nel sud più misterioso e ancestrale. Il morso della taranta è un romanzo che io consiglio a tutti fin da quando è stato pubblicato, perché è una grande prova d’autore che finalmente inserisce Martin Rua tra i nomi di spicco della narrativa italiana.

Antonia del Sambro


Lo scrittore:
Martin Rua è nato a Napoli dove si è laureato in Scienze Politiche con una tesi in Storia delle religioni. I suoi studi si sono concentrati su massoneria e alchimia. Con la Newton Compton ha pubblicato con grande successo la Parthenope Trilogy, l’ebook La fratellanza del Graal, la guida insolita Napoli esoterica e misteriosa. È anche uno degli autori della raccolta di racconti Sette delitti sotto la neve. L’ultimo libro del veggente continua la Prophetiae Saga, che ha già visto pubblicati: La profezia del libro perduto e L’enigma del libro dei morti.