Joe R. Lansdale – Una cadillac rosso fuoco

1481

Editore Einaudi / Collana
Anno 2020
Genere Noir
225 pagine – brossura e epub
Traduzione di Manuela Francescon


No, non ho mai amato, né te né nessuno. Sono guasta dentro.
Questa è una delle celebri frasi che pronuncia Barbara Stanwyck in “La fiamma del peccato”, pellicola di Billy Wilder del 1944. Un noir tra i più celebri della Hollywood di quegli anni e rimasto pietra miliare nella storia del cinema.
Evidentemente anche a J.R. Lansdale il film di Wilder ha colpito molto perché in “Una Cadillac rosso fuoco”, sua ultima fatica letteraria, i riferimenti alla trama e ai personaggi della vecchia pellicola in bianco e nero sono molteplici.
Quello che Lansdale ci mette di suo è sicuramente quell’ironia noir propria di molti romanzi americani di genere e che, a guardare bene, anch’essa, alla fine, è stata più che utilizzata dal primo Bukowski, che ne ha fatto praticamente la sua cifra stilistica.

Detto questo, “Una Cadillac rosso” fuoco rimane una lettura più che intrigante perché i protagonisti lo sono di loro. Una stupenda donna, tanto irresistibile quanto mortale, e l’ultimo furbetto di turno che pensa di essere il più scaltro di tutti e invece finisce per soccombere ai desideri di “Eva”. La donna tentatrice e peccatrice che se lo trascina con lei al di fuori del Paradiso terrestre.
Eh sì, perché Nancy propone a Ed, con cui finisce a letto al secondo incontro, di uccidere Frank, suo marito, un uomo manesco e alcolizzato, riscuotere la loro assicurazione e gestire insieme gli affari. Una proposta da far tremare i polsi per tutte le conseguenze che potrebbero verificarsi in futuro, ma Ed Edwards ha una vita già parecchio incasinata di suo; figlio di un omone nero e di una donna bianca, ha nascosto insieme a sua sorella minore le sue vere origini miste, e spacciandosi per bianco, ora cerca di farsi una carriera e di scalare posizioni sociali, spronato da sua madre che non perde mai occasione per farlo sentire un fallito.
Ed è questo il punto vincente e drammatico dell’intero romanzo di Lansdale, ciò che lo rende inesorabilmente noir: il connubio e l’incontro di due vite prevalentemente fallimentari.
Insieme non possono che andare incontro alla catastrofe. Ma è una catastrofe ragionata, pianificata, quasi romantica, esattamente come quella che si snoda sotto gli occhi degli spettatori de “La fiamma del peccato”. Lansdale proprio come Wilder mette in campo un meccanismo tanto semplice quanto vincente: porta i lettori a tifare spudoratamente per i protagonisti anche se gli stessi sono delle brutte persone, sono poco più che degli sfigati, e che con molta probabilità ridurranno in cenere tutto quello che toccheranno.
Impersonificazione, compassione, simpatia, Bingo!

È così che si costruisce un grande noir e un romanzo con tutti i crismi. Lansdale scrive meravigliosamente, dosa i dialoghi alla perfezione, racconta l’America rurale un po’ razzista e un po’ depressa della guerra post Corea e incanta con descrizioni e ambientazioni. Tutto il resto lo scoprirete solo leggendo il libro e, credetemi, ne vale proprio la pena.

Antonia del Sambro


Lo scrittore:
Joe Richard Harold Lansdale (Gladewater, 28 ottobre 1951) è uno scrittore statunitense, autore di romanzi, di racconti, di fumetti e di fantascienza oltre che di testi per la televisione, e di sceneggiature per il cinema. Nel 1973, a ventun anni, pubblica, assieme alla madre, un articolo di argomento botanico che vince un premio giornalistico. Da quel momento, pubblicherà su varie riviste numerosi racconti, spesso di fantascienza e di genere horror. Per mantenersi svolge i lavori più disparati. Nel 1980 vedrà la luce il suo primo romanzo, Atto d’amore (Act of Love). L’anno successivo, Lansdale decide di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Il suo stile è, come i suoi interessi di lettore, particolarissimo. È difficile inquadrare la sua vasta produzione letteraria: si va dal racconto gotico a quello di fantascienza, dalla satira sociale alla narrativa per ragazzi, dal “noir” (spesso con una forte componente di azione violenta) ai racconti western, il tutto condito con forti dosi di umorismo. Nel maggio 2014 al Festival di Cannes viene presentata la trasposizione cinematografica del suo romanzo Cold in July.