Luigi A. Galluzzo – I giusti e i peccatori

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Editore Augh! / Collana Ombre
Anno 2021
Genere Giallo
214 pagine – brossura


“I giusti e i peccatori” è l’esordio letterario di Luigi A. Galluzzo, giornalista nato e cresciuto in Sicilia, che da anni vive e lavora a Roma.
Ed è proprio in Sicilia che si svolgono le vicende raccontate, in una cittadina chiamata Sicari.
Una regione bellissima, con le sue bellezze eterne, senza tempo a testimonianza della sua cultura ultra secolare. Insieme al fascino, come in un binario parallelo, le brutture dell’uomo.
Nel libro sia le brutture legate al territorio con l’abusivismo edilizio e sia al male che l’uomo è capace di realizzare.
Quartieri costruiti solo per arricchire chi impone le sue mani e la sua presenza per ottenere un elevato ricavo.
Vite segnate da episodi che rimangono per sempre scolpiti nell’animo e che a un certo punto sfociano nella violenza, come sbocco inevitabile di una furia che travolge l’argine.

I casi che deve seguire il commissario Elena Martire si presentano su due fronti.
Da una parte il ritrovamento di alcuni ordigni all’interno delle scuole locali. Dall’altra diversi omicidi, persone all’apparenza non legate, ma uccise allo stesso modo, un unico colpo di pistola dritto al cuore. Sia nel caso degli ordigni che degli omicidi, le cause vanno ricercate nel passato. Qualcosa che è avvenuto tempo prima e che ha trasformato chi era nel giusto in peccatore. Da qui proprio il titolo. C’è una linea ben precisa che demarca il bene e il male? Cosa trasforma la vittima in carnefice?
È quello sui cui indaga l’autore, che più che prediligere le indagini canoniche che incroceremmo in una classico giallo, segue il percorso dello studio dell’animo umano.
L’una non esclude l’altra, ma in questo caso la parte relativa al modus operandi delle investigazioni è poco presente, ha una presenza piuttosto marginale.

“Lacrime nella notte respirano in silenzio.
Tutti dormono, anche tu dormi, ma il nemico è vigile. Cos è accaduto ieri, cosa accadrà domani? Ombre sulla terra, cupa è la notte, buio il sentiero… Elena Martire si svegliò di soprassalto, saltò giù dal letto, e corse verso la finestra. L’aprì, guardando fuori: silenzio e buio, un deserto.
“Un omicidio” disse. “Presto”.
Si, perché Elena Martire, sente arrivare su di sé quello che sta per accadere, ha dei veri e propri malesseri fisici, come se il male – preannunciando il suo arrivo – scegliesse qualcuno in particolare e lo utilizzasse come uno strumento, per confermare ancora una volta la sua macabra presenza.

“I presentimenti la irritavano, da sempre. Aveva presentito la morte si suo padre; aveva presentito il primo delitto di cui si era occupata quando era entrata in Polizia quindi il secondo, il terzo e tutti gli altri ancora.
Non era intuito femminile, non era una risorsa né un dono: era una dannazione.”

E poi ci sono i dubbi e le colpe che infliggiamo a noi stessi quando ci sfugge qualcosa e non abbiamo intuito la verità.

“Polvere siamo e polvere torneremo” disse quindi ad alta voce affrontando una curva. Era diretta in commissariato, ma cambiò idea. Fece dietrofront, sarebbe tornata a casa.
La storia era finita.
E quella che ne usciva peggio era proprio lei, Elena Martire. Aveva sbagliato tutto, non si era accorta di niente. O forse non aveva voluto vedere.”

La paura di sbagliare, la colpa di non essere stata capace di guardare dove doveva guardare, sentire il senso del fallimento su di sé, come se il male percepito continuasse a rimarcare la sua presenza.

“Parlava ad alta voce, mentre Mina cantava.
Se telefonando io
potessi dirti addio
Ti chiamerei…
Alzò il volume e non smise più di piangere.”

Le canzoni sono parte integrante di questo libro come alcune citazioni letterarie, a conferma che la bellezza di alcune arti come la musica e letteratura sono parte integrante della nostra vita, una parte necessaria e fondamentale per affrontare la quotidianità e le brutture della vita.
“I giusti e i peccatori” è un libro con uno stile fluido e scorrevole, con la descrizione di vicende che pongono in particolare l’accento sul nostro perenne interrogarci sul bene e sul male e su quanto sia labile e sottile il confine, su come alcune vicende possano far saltare quel confine facendo diventare peccatori i giusti, su quanto tutto questo debba farci riflettere. Non so se l’autore abbia già in mente un secondo capitolo con protagonista Elena Martire. Se così fosse – forse – non mi dispiacerebbe che le parti investigative avessero un po’ più di spazio.

Cecilia Dilorenzo


Lo scrittore:
Luigi A. Galluzzo è nato e cresciuto in Sicilia. Da anni vive e lavora a Roma, dove si occupa di televisione e informazione. I giusti e i peccatori è il suo primo romanzo.