Gennaio di sangue – Alan Parks

1726

Editore Bompiani
Anno 2019
Genere Thriller
368 pagine – brossura e epub
Traduzione di Marco Drago

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La sensazione è quella di un viaggio. Quella di un lungo cammino iniziato sapendo il punto preciso in cui sarebbe cominciato, ignorando il posto esatto in cui ci avrebbe portato e il percorso da fare per arrivarci. Una strada non in salita ma buia e fredda, disseminata di ostacoli che non è possibile scansare ma da attraversare e affrontare. Una via in cui il passo si fa più veloce, lungo la quale la stanchezza non si fa sentire. Una parabola in cui il dissetarsi ha un sapore rugginoso e un retrogusto amaro. Una sete che non passa perché senti vagamente che quello che stai cercando arriverà, non sai quando non sai come, ma si farà trovare. E quando lo intravedi, lo senti subito con chiarezza. È qualcosa di distorto, di ammaccato, un sentimento instabile e precario ma potente. E’ un legame, non di sangue ma indissolubile, capace di tacitare la sete che non ti dava pace né respiro.

Ma i legami, anche se non di sangue, sono più importanti di tutto.”

Siamo a Glasgow nel gennaio del 1973. L’ispettore Harry McCoy, trentanni, è convocato nel carcere di Barlinnie da un detenuto, Howie Nairn che lo informa di un omicidio che ci sarà il giorno dopo. La vittima sarà una certa Lorna che fa la cameriera in un ristorante elegante della città. Dapprima McCoy cerca di ignorare questa soffiata, scettico sulla sua veridicità ma poi lo scrupolo lo porta sulle tracce della ragazza. Purtroppo non riesce ad impedire che dalla pistola di Tommy Malone esploda lo sparo che uccide Lorna Skirving e nemmeno quello che il ragazzo rivolge verso se stesso. Muore subito lasciando spazio solo a tanto sangue e a numerosi interrogativi sulle ragioni di tali gesti.
Inizia da qui una difficile indagine in cui McCoy, insofferente agli ordini e facile agli eccessi e allo sballo, è affiancato dal novellino Wattie, inizialmente sconvolto dalla catena di brutali omicidi che si è innestata ma solerte ed entusiasta del ruolo che interpreta, con un’indole ancora vergine non contaminata dalla corruzione e dal male. Indagine che risalirà con fatica questo fiume di sangue fino alle origini, in una realtà che ha radici nel mondo della malavita, della droga, dell’alcool, del sesso, il tutto condito con una violenza brutale e inaudita dalla quale non sembra esserci redenzione possibile.

Alan Parks firma così il suo esordio letterario, con un romanzo nero che non risparmia in alcun modo possibile, mostrandoci la faccia più oscura di una città che partorisce tipi sempre arrabbiati con il mondo intero. Una città fredda, piovosa in un mese in cui fa notte presto. Una città dilaniata da guerre interne tra gang rivali per il possesso dei territori. E lo fa con una scrittura semplice ma capace di vivide descrizioni da far accapponare la pelle tatuando su di essa personaggi negativi ed indimenticabili. Disillusi e fedeli. Privilegiati, viziosi e intoccabili. Disprezzati ma non con meno valore degli altri. Tipi che riescono sempre a farla franca. Tipi che non sanno vedere ciò che accade sotto il loro sguardo. Tipi con un passato difficile da dimenticare, impossibile da cancellare, al quale si guarda con dolore ma che è parte integrante di ciò che sono diventati.
Proprio in questi giorni ho sentito dire a uno scrittore che tutto è già stato scritto. E questo succede dall’inizio dei tempi, tutto è già stato raccontato. La differenza sta nel modo in cui questo viene fatto. Ognuno ha la sua particolarità. Ognuno aggiunge il suo sguardo e la sua impronta in quello che scrive. Nel caso di “Gennaio di sangue” i cliché del romanzo di genere sono rispettati: abbiamo un ispettore che annaspa tra luci ed ombre, che conduce una vita di eccessi, che ha legami con la malavita, che per risolvere il caso passa non indenne attraverso colluttazioni, scontri a mano armata utilizzando mezzi non proprio ortodossi e senza risparmiarsi.

La sua peculiarità, a mio avviso, sta nel modo in cui Alan Parks ha saputo calare questo personaggio contraddittorio nel contesto sociale di una Glasgow degli anni Settanta, affiancandoli personaggi che ci colpiscono per i dettagli facendoci oscillare tra lo sgomento, la compassione ed anche la tenerezza che sboccia con irruenza e noncuranza, in un mare di fango. E poco importa se si è dissetata di sangue invece che di acqua, ora c’è. E forse è per questo che è così salda e difficile da sradicare da quel terreno in cui è così facile cadere, faticoso camminare ma possibile rialzarsi.

Federica Politi

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Lo scrittore:
Alan Parks è nato in Scozia e ha lavorato per oltre vent’anni nel mondo della musica. Vive e lavora a Glasgow. Gennaio di sangue è il suo primo romanzo.