Marie Vingtras – Le anime feroci

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Edizioni Clichy – Collana Gare du Nord
Anno 2025
Genere Romanzo
272 pagine – Rilegato e ebook
Traduzione di Tommaso Gurrieri


Marie Vingtras è un’autrice francese. Le anime feroci è il suo secondo romanzo.
Blizzard, il suo esordio, è il vincitore del Premio dei Librai francesi.
Entrambe le storie si svolgono in territorio americano.
Le anime feroci è un romanzo corale. Attraverso le parole dell’autrice, i principali protagonisti narrano i particolari e riferiscono la versione di quella che è ed è stata la loro vita fino a quel momento. Ogni evento, ogni scelta, ogni decisione non solo hanno contribuito al corso delle loro vite ma hanno determinato e causato la morte di una ragazza di diciassette anni.
Leggere su come e per quali motivazioni si arriva alla morte di una giovane donna, lascia senza fiato, è un pugno nello stomaco. Una giovane donna che aveva tutta una vita ancora da vivere e che paga un prezzo altissimo il desiderio di portare avanti un suo progetto. Aveva dei sogni e dei proponimenti che cercava di mettere in atto. Ma non conosceva tanti eventi, tante storie che hanno avuto e che avranno un forte peso, che porteranno a deviare il corso della sua esistenza.

Le anime feroci è suddiviso in quattro capitoli: Primavera, Estate, Autunno, Inverno.
Così come le stagioni, anche le esistenze sono suddivise in fasi ed epoche.
Ogni fase può portare con sé eventi gioiosi, sereni e felici. Altri devastanti, tristi e infelici.
Ognuno di queste fasi ci plasma, ci deforma, può farci incattivire o rendere più magnanimi.
Può provocarci delle delusioni devastanti. Nonostante le promesse scambiate, essere abbandonato, allontanato perché lo status economico cambia e non si è più nelle condizioni di poter assicurare alla propria famiglia una vita dignitosa. Il fallimento che ci precipita negli abissi, che ti si appiccica e non c’è nessuna possibilità di uscirne. Le persone che pensavi ti amassero e le persone che consideravi amici, non vogliono più saperne, non lanciano nessun ancoraggio al quale aggrapparsi e risalire. Cosa ti rimane se non l’amarezza, il desiderio di lasciarsi andare sempre più a fondo.

Tutto il resto dell’umanità deve sparire, vuoi rimanere solo, solo con te stesso e con i tuoi demoni. Può determinare un capovolgimento totale della vita. Passare da ogni comodità economica e sociale ad una vita che mai avresti pensato di condurre. E in questo secondo step, convincersi che sia giusto sottoporsi ad ogni angheria e sopruso, che sia giusto che paghi fino all’ultimo, che la delusione che hai provocato in chi ti voleva bene e faceva di tutto per renderti la vita facile, forse troppo facile, sia causa di sofferenze nella tua mente e nel tuo spirito. E allora va bene se sprofondi sempre più negli abissi, va bene se vai alla ricerca di una vita molto modesta e tranquilla. Hai fatto troppi danni agli altri e a te stesso, non vuoi farne altri, fai di tutto per non rifarli. Sai cosa significa E sai cosa hai pagato in termini di rispettabilità.
Può portarci a vivere un sentimento tormentato come la gelosia.

Si cresce insieme fin dall’infanzia, si dividono momenti, gioie, la spensieratezza dell’infanzia. A un certo punto, però, le prospettive cambiano e subentrano nuovi sentimenti fatti di una materia dannosa e nociva. Subentrano la gelosia e il desiderio di fare male. Ferire nel profondo. Perché lei e non io. Cos’ha lei più di me. E allora comincia a prendere forma un pensiero nella mente, un pensiero che messo in pratica scatenerà altro dolore, altra sofferenza. Scatenerà una conseguenza funesta.
Può portarci a pagare fino ad annullarci, a renderci un corpo che si trascina nell’esistenza solo perché si è vivi, ma dentro ogni cosa è morta, dentro ogni cosa non ha più alcun significato. Portarsi dentro un segreto che ti divora, che ti consuma e continui a guardare fuori, all’orizzonte. Cosa nasconde quell’orizzonte se non il vuoto che ci divora, giorno per giorno.

Può portarci a concederci la forza necessaria a sopportare e ad affrontare i pregiudizi, gli sguardi e i pensieri della collettività. Sei lo sceriffo della cittadina, ma sei uno sceriffo donna. Sei uno sceriffo donna che convive con un’altra donna. Devi essere cento volte più brava. Devi farti rispettare faticando cento volte di più. Ma hai una sensibilità maggiore, quella sensibilità che la porterà a capire chi ha commesso l’omicidio. Il vice-sceriffo, uomo, credendo di risolvere subito il caso, arresterà la persona a cui subito si è pensato, la persona che con i suoi precedenti, poteva rappresentare il colpevole perfetto. Caso chiuso. E invece… quando le circostanze che hanno portato al suo arresto decadono, le indagini prenderanno un altro corso fino ad individuare il vero colpevole.
La realtà è che non c’è un solo colpevole, non c’è solo chi materialmente commette l’omicidio.

Le colpe sono da attribuire a svariate persone, alle scelte che compiamo, a quello che decidiamo di fare o non fare. Ogni scelta ha delle conseguenze. Non ci sono perdenti e non ci sono vincitori. Sconfitta e vittoria perdono ogni significato. Quello che prevale è come reagiamo a tutto quello che le stagioni della vita ci fanno trovare sul percorso, a quanto i comportamenti e le azioni possano influenzare in maniera positiva o in maniera negativa, a quanto male decidiamo – in maniera consapevole – di fare, ignorando le conseguenze, a quanto gli errori degli adulti possano ricadere sugli adolescenti che spesso non hanno gli strumenti giusti per capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Spesso gli esempi positivi mancano e questa mancanza produce effetti deleteri nelle giovani generazioni.
Le anime feroci è un gran bel romanzo e nelle pieghe di quanto di negativo avviene, ci mostra gli abissi in cui è facile cadere, il dolore e la sofferenza che spesso ci portiamo dentro, sentimenti che sono la conseguenza di ciò che siamo e che siamo stati.

Cecilia Dilorenzo


La scrittrice:
Marie Vingtras è nata a Rennes nel 1972 e vive a Parigi. Deve il suo pseudonimo ad Arthur Vingtras, a sua volta pseudonimo di Caroline Rémy, la prima donna a dirigere un quotidiano in Francia, alla fine dell’Ottocento. È molto attiva nell’arcipelago femminista francese. È l’autrice di Blizzard (Clichy 2023), vincitore del Premio dei Librai francesi e grande successo di critica e di pubblico. Le anime feroci è il suo secondo romanzo.