Vincenzo Ieracitano – Il cielo del perdono

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Editore I Buoni Cugini / Collana Albatro Randagio
Anno 2025
Genere noir
228 pagine – brossura
Curatore Ivo Tiberio Ginevra


Geraci torna a immergersi nella sua Palermo: si sente un uomo diverso da quello scampato alla morte da poco tempo. L’aria è nostalgica, ma anche piena di quei sentimenti che lo legavano alla città, che l’hanno sempre tenuto in vita ricordando la sua infanzia. Così, Geraci incontra una vecchia conoscenza che chiede il suo aiuto.
Un aiuto che lo riporterà negli ambienti che gli sono familiari: le scommesse, gli sguardi di troppo, le domande senza risposta, che lo hanno accompagnato negli ultimi anni della sua vita. Ma Gerardi ha fatto una promessa, e vuole mantenerla.
Quando Enzo chiede a Geraci di indagare sul figlio Federico, con cui non ha rapporti a causa della religione seguita dalla madre, lui si inoltrerà nei vicoli di Palermo, tra i suoi suoni e i suoi colori per arrivare alla verità.

“Il cielo del perdono” è un romanzo con una profonda coralità: c’è Palermo e ci sono i suoi ammalianti abitanti. Il cielo del perdono è un mosaico colorato di voci, vicoli e veloci immagini che sembrano passarti sotto gli occhi, quasi a non dovertene ricordare più ma che rimangono nella profondità del cuore. E così è Geraci: complesso, contraddittorio, eccessivamente genuino. Che con quella città, quella di Palermo, a volte ci va d’accordo e altre volte no.
Eppure lui e la città sono, in questa opera, un tutt’uno, e non potrebbero esistere uno senza l’altro. Lo stile dell’autore è la pittura precisa di quello che ci si aspetta da una vivace città del nostro amato Sud d’Italia: le cadenze dialettali, i soprannomi agli abitanti del quartiere, i ricordi dell’infanzia passata tra stretti vicoli della parte storica. Tutto fa parte di un ritratto più che di un romanzo noir.

Ci sono le indagini, in quelle strade che Geraci conosce così bene, ci sono i misteri che si nascondono tra le tante personalità della città, ma c’è di più: nessuno al posto di Geraci saprebbe muoversi meglio tra le storie che gli si pongono davanti. E lo fa come se qualcosa in lui fosse cambiato, e come se qualcos’altro invece non potesse cambiare mai. Come Palermo, d’altronde. Così come con il primo romanzo, “La grande meretrice”, Ieracitano ci fa conoscere non solo i personaggi ma le persone che popolano una città di cui si parla poco ma che porta con sé nostalgia, vitalità, allegria e disprezzo: è la città delle contraddizioni così come lo è Geraci che tra una scommessa e un caffè consumato al volo, una minaccia ricevuta e una fatta, prosegue per la sua strada sapendo bene che qualcosa ha perso e qualcosa ha trovato.

Uno sguardo amico, un ricordo o semplicemente una parte di sé stesso che aveva perso. Il cielo del perdono è molto più di un romanzo giallo, è molto più di una indagine, particolarmente adatto a tutti i lettori che hanno voglia di immergersi nella profondità umana e nella sua complessità.

Adriana Pasetto


Lo scrittore:
Si descrive così: Mi chiamo Vincenzo Ieracitano, sono nato e vivo a Palermo intriso fino in fondo dai pregi e difetti della nostra terra bellissima e complicata, ma ho anche sangue calabrese nelle vene, da parte di mio padre, il che aggrava ulteriormente le cose. Per campare faccio l’impiegato, per vivere amo la musica, il cui ascolto quotidiano per me è linfa vitale, insieme al calcio e alla maglia rosanero, cui sono legato da emozioni inestinguibili. Amo anche il buon cinema e adoro leggere i classici, specialmente i russi. Sono ormai vicino ai sessant’anni ma mi sento ancora un picciriddu…