Editore Mondadori / Collana Giallo Mondadori
Anno 2024
Genere Giallo
408 pagine – brossura e ebook
Crimedy: dicesi di libro che unisce, preferibilmente in parti uguali o quantomeno equilibrate, elementi afferenti al giallo (Crime) e della commedia (Comedy). In pratica un giallo non troppo cruento, alleggerito da una narrazione tendenzialmente spassosa, ironica, che non si prende troppo sul serio. I temi trattati, però, spesso sono serissimi.
È il caso del libro nel quale mi sono imbattuta in quest’ennesimo inglesismo, l’ultima pubblicazione della spezzina Susanna Raule, che esordisce nel Giallo Mondadori con Minerva in fiamme, un giallo – o se preferite un Crimedy, appunto – ambientato in un anomalo, torrido giugno nella sua città.
È la storia di Minerva, psicologa e psicoterapeuta del Centro Adolescenti dell’Asl di La Spezia, che un infausto lunedì mattina si sveglia con un “piccolo” inconveniente fisico, forse favorito proprio dal caldo: una bella recidiva della sclerosi multipla – con la quale convive più o meno educatamente da quindici anni – che la costringe a un salto in ospedale per una flebo di cortisone. Quando arriva in ufficio già provata, scopre che la sua giornata – e forse anche la settimana – è destinata a peggiorare: Angel Batista, un suo paziente sedicenne in terapia obbligata, è morto in un modo tanto balordo quanto assurdo. Un incidente, certo, che però lascia tutti spiazzati e increduli tanto che, al centro e non solo, si fa fatica a non parlarne, a non interrogarsi… E, elucubrazione dopo elucubrazione, dettaglio dopo dettaglio, le incongruenze finiscono per saltar fuori.
E indaga oggi, indaga domani, senti gli amici, approccia quelli del giro… viene fuori che in realtà la morte non è stata, forse, poi tanto accidentale. Ma quando non si è detective e si fa un altro lavoro, per quante serie tv si siano guardate, si finisce per scoprire che la realtà di chi indaga è molto più pericolosa e complicata.
Di questo libro mi hanno colpita diversi aspetti: è un giallo atipico, certamente spassoso ma solo apparentemente leggero, forse un po’ troppo lento, ma sicuramente particolare. Tanto per cominciare è, per certi versi, molto tecnico: la protagonista è una psicologa e psicoterapeuta e né lei né gli altri suoi colleghi si fanno problemi a usare un linguaggio tecnico nel descrivere patologie, sintomi, test e terapie cui sottoporre i pazienti (è tutto spiegato al rigo successivo, quindi tranquilli, si capisce tutto benissimo). Inoltre, il fatto che la protagonista non sia una vera detective offre un altro punto di vista – certamente meno adrenalinico, ma anche molto più vicino alla percezione che del crimine e dell’indagine abbiamo noi comuni mortali che non siamo poliziotti. Poliziotti che, peraltro, pur presenti, hanno un ruolo marginale in queste pagine.
Altra particolarità: l’autrice dà molta, molta importanza alle relazioni. Perciò c’è spazio per il legame sentimentale di Minerva con Orlando, il suo fidanzato pittore, ma anche per la sua liaison precedente. Inoltre, tutti – ma proprio tutti – i personaggi vengono in qualche modo tratteggiati e resi tridimensionali o, quando non sono così rilevanti ai fini della storia, quantomeno riconoscibili e ricordabili per una loro caratteristica (penso ai genitori di Minerva).
E poi ci sono i temi… i temi trattati qui sono tanti, e tutti hanno a che fare con il sociale, che siano problemi irrisolti della nostra società o turbe mentali del singolo rapportato con la collettività.
In conclusione, sebbene – lo ripeto – in alcuni tratti sia un po’ lento per i miei gusti, Minerva in fiamme è proprio un buon giallo (no, mi rifiuto di chiamarlo Crimedy!), che sa farsi ricordare. Lo consiglio e, a conclusione di queste mie parole, voglio postare qui un piccolo stralcio tratto dai ringraziamenti posti a fine libro… l’ha scritto l’autrice, ma lo sento particolarmente mio: ” Infine grazie a voi che state leggendo. Mi spingerei persino a dire: grazie a voi che leggete. Leggere è abbracciare punti di vista diversi e a questo mondo ce n’è un gran bisogno”.
Rossella Lazzari
La scrittrice:
Susanna Raule è nata alla Spezia, dove vive. Psicologa e psicoterapeuta, ha lavorato come traduttrice e sceneggiatrice per vari editori. È l’autrice di L’ombra del commissario Sensi, Satanisti perbene e L’architettura segreta del mondo, tutti pubblicati da Salani, e del graphic novel Inferno. L’ombra del commissario Sensi è stato selezionato dal “Sole 24 Ore” nella collezione dei migliori gialli italiani. Scrive per “Esquire”, “Harper’s Bazaar” e “Wired”. È tra le fondatrici del collettivo per la parità di genere nel fumetto Moleste (www.moleste.org).