Editore Carbonio / Collana Cielo Stellato
Anno 2024
Genere Noir
352 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Olimpia Ellero
Persone vanno e vengono su una terra e un paesaggio si forma.
Nella contea di Euphoria una casa va a fuoco, un uomo buono fugge dal luogo del delitto e il vice sceriffo lo arresta. Tutto, l’evidenza e le prove, coerenza del caso e ragionevolezza dicono che l’assassino di Tom Janders non può non essere Zeke Hathom. Eppure nessuno ci crede, non sua madre, non Will Seems che lo ha arrestato quasi in flagranza di reato. Da quelle parti, qualche ora di macchina da Richmond, verso il cuore della Bible belt, il profondo Sud degli Stati Uniti, in mezzo a campi di tabacco e fabbriche abbandonate; la Virginia in molti modi il centro degli Stati confederati e della Guerra di secessione, dove la mano visibile della storia tende a separare ancora bianchi e neri ed essere l’eccezione significa violenza, niente è semplice. Non può esserlo.
Comunque vada, proverai un senso di colpa. Comunque vada, sarai in torto. E fidati, non è una bella sensazione con cui convivere. Ma in questo caso – se stai pensando ciò che credo – si tratterebbe di un senso di colpa di tutt’altro livello, per non parlare poi di una vita intera di rimpianti. Ho visto uomini crollare dopo aver vinto delle battaglie. Perché in nessun modo potrai trionfare.
Will Seems, tutore dell’ordine per caso, tornato a casa dopo dieci anni, un uomo che dorme in auto come se tutte quelle case di campagna fossero infestate di peccati che rendono insonni e sensi di colpa che non possono essere risolti, è solo uno dei tanti personaggi che affollano luoghi dove ancora probabilmente si fuma al chiuso, dove la resistenza alla realtà è palpabile leggendo. Equilibri invisibili e forti volontà scorrono pagina dopo pagina, in dialoghi naturali e descrizioni semplici che insieme fanno immergere, suggeriscono, un mondo bellissimo, irrisolto, pericoloso.
Speciale non l’ambientazione che è quella di una qualunque cittadina dell’Occidente lasciata indietro, crisi economica dopo rivoluzione tecnologica, ma proprio nel tempo del narrare che è diverso e speciale, nella tradizione di Faulkner e della Southern novel e dei suoi vinti e perdenti. La Bibbia e il biblico sono ovunque, dai cartelli stradali alle evocazioni dei personaggi, quanto più ci si allontana dal centro della cittadina, verso i campi e le rovine dell’industria, dove si attende la Seconda venuta e il sospetto di essere stati lasciati indietro è ormai l’incubo dei vecchi, la certezza dei giovani.
Il Lounge aveva l’aria di un Natale triste. Le palle da biliardo erano immobili, silenziose, disposte in maniera incompiuta su tavoli sbiaditi e rovinati, mentre sul retro andavano avanti le incessanti partite private di poker.
Il noir rurale di Henry Wise mette in scena un’indagine che è efficace perché laterale, emotivamente intensa, intenta non solo a procurare giustizia ma anche e soprattutto a limitare il danno. Il narratore sembra il testimone delle memorie dei luoghi e dei personaggi, di quello che lì e a loro accadde, delle chiacchiere e delle preghiere inascoltate. Guarda e descrive gli eventi con distacco ma senza indifferenza, quel male caotico, sotterraneo, sistemico, avrebbe potuto colpire anche colui che racconta. Come vittima o carnefice, lasciando decidere al lancio di una moneta sfortunata.
La dialettica nell’ufficio dello sceriffo, l’altra investigatrice e il coro delle donne, l’irritualità dell’indagine e il colpo di scena finale, la trama tutta si rivela nel senso profondo del vivere e tornare in quei luoghi. Holy city è un romanzo western senza frontiera, sul ritornare a una terra che ha disatteso tutte le promesse. Terribili traumi generazionali, i cui nomi sembrano come dimenticati, insieme stagliano e aleggiano. Eppure, col tempo e piccoli e grandi atti di compassione e giustizia, stanno pian piano guarendo.
Antonio Vena
Lo scrittore:
Henry Wise (1982) si è laureato al Virginia Military Institute e ha conseguito un Master of Fine Arts all’Università del Mississippi. Scrittore eclettico e appassionato di poesia e fotografia, i suoi lavori sono stati pubblicati su “Shenandoah”, “Nixes Mate Review”, “Radar Poetry”, “Clackamas” e altre importanti riviste, fra cui la pluripremiata “Southern Cultures”. Holy City è il suo esordio letterario.