Fabrice Tassel – Sembrano uomini

436

Editore Carbonio / Collana Cielo Stellato
Anno 2025
Genere Romanzo
232 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Francesca Bononi


Giorni nostri, Bretagna, la Francia lontana dalle grandi città e gli hub culturali e logistici. Case vacanze e di riposo, monofamiliari con piscina, un porto turistico; la piccola borghesia affannata che sembra quasi in fuga da Parigi e in cerca di qualcosa, i left behind di provincia in modesti salotti che diventano prigioni.

In quello che è un piccolo tribunale la giudice Dominique Bontet raccoglie la denuncia di Iris contro il marito che la picchia, sicura che la stia spiando e sempre più aggressivo con i figli. Un caso di violenza domestica in un contesto prossimo al degrado, un caso di scuola, classico, sempre difficile da raccontare, da ascoltare e da gestire. In qualche modo una corsa contro il tempo. E le lancette corrono anche per un altro fascicolo: quello della morte per annegamento del piccolo Gabi, caduto da un pontile in un giorno di tempesta mentre era in compagnia del padre, Thomas. Un altro caso semplice, una tragedia, un fascicolo i cui termini per decidere se procedere o archiviare stanno per scadere. Sembra un incidente, qualcosa da dimenticare e lasciare alla cronaca e ai ricordi amari di una piccola comunità. La semplicità dei casi è insieme chiara e apparente. Nello scarto di questa semplicità, contro le apparenze, come contro ineluttabili forze della gravità che spingono al cinismo e all’indifferenza, la giudice Dominique decide di opporsi.

Pierre Lemaitre è ormai lontano, peccato, mancavano solo sessanta pagine. Dominique cammina su e giù per il salotto. In ogni indagine, i fatti sono preceduti e seguiti da altri avvenimenti, parole e gesti che formano una catena di cui lei, in quanto inquirente, deve tracciare i confini.

Le vite di tutti i personaggi si intersecano, le interazioni sono delicate, complesse, a volte disperate. Fabrice Tassel dipana la trama con una voce narrante che è competente, da cui emerge tatto, cura per il fronte interiore e sociale di tutti i personaggi come per i processi giudiziari in corso. Come Dominique rivede i casi sulla sua scrivania così Anna e Thomas svolgono una ricognizione delle proprie vite prima e dopo la morte del piccolo Gabi. Quanta verità riusciranno a estrarre o a nascondere, in un flusso che pagina dopo pagina alimenta e svela apparenze e autoinganni, costituisce il motore di Sembrano uomini. Non centrato sull’indagine di polizia giudiziaria il romanzo rimane un noir forte, con un investigatore diffuso, combattuto e in qualche modo tormentato eppure con grande integrità e umanità. L’intuizione, il momento di lucidità di Dominique non è l’unico, quelli diversi, diffusi, lenti, quasi sotterranei di Anna e Iris sembrano come stimolare, spingere, quello finale della giudice.

Nel romanzo di Tassel c’è un senso profondo di malinconia, un sentimento dell’Interregno, da fine della grande pace europea. Antonine e Dominique leggono libri e vedono film, in un tempo lento, cadenzato, che in qualche modo sembra stia per finire e, dopo la fine, altra routine. La Storia e le storie non rimangono immobili, qualcosa deve essere fatto, gli equilibri accomodanti delle dissonanze vanno risolti per qualcosa di più vero. Il finale del libro, il cui impatto ricorda l’inizio di Force Majeur (2014), oltre a essere un colpo di scena efficace è al servizio del fine profondo per cui il romanzo viene scritto.

Le scritte sui muri lo spaventavano, quasi fossero segni premonitori di una rivoluzione che avrebbe spazzato via tutti gli uomini …

È un noir dell’inverno demografico: bambini spariscono, famiglie divengono spettrali come il futuro, la violenza è diffusa e reale, impercettibile e insidiosa ed emerge da sistema complesso, dall’inconscio dei singoli e la società intera. Un romanzo di vittime e donne coraggiose, dove precarietà del lavoro e violenza di genere sono il sistemico antagonista ma qualcosa, accompagnando con le vicende dei personaggi, sta cambiando.

Il noir svela, dissonanze e apparenza devono essere risolte, giustizia deve essere fatta. Il Sembrano uomini del titolo è promessa di svelamento che viene mantenuta.

Antonio Vena


Lo scrittore:
Fabrice Tassel, giornalista e scrittore, vive a Parigi. Originario della Bretagna, è un instancabile viaggiatore, il cui sogno è visitare almeno cento Paesi del mondo. Sembrano uomini è il suo quarto romanzo, candidato a prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Grand Prix de Littérature Policière 2023.