Editore Einaudi / Collana Stile Libero
Anno 2025
Genere Thriller
248 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Stefano Lo Cigno
Giappone, l’ultima decade degli Anni perduti, i patti generazionali non reggono, pace e stagnazione producono noia e alienazione, bambini che giocano felici per strada è qualcosa che appartiene quasi alle nebbie del mito. L’enshittification è in arrivo ma non ancora e su internet, nelle tasche di morti in circostanze misteriose, in album da disegno di bambini perduti cominciano a essere trovati, e a farsi trovare, disegni strani. Dall’apparenza innocua, ordinari, osservando meglio e soprattutto leggendo, questi disegni fanno parte di una storia, dietro la storia un mistero che, una volta svelato, assemblato, mette in piena luce dramma, tragedia, follia.
Da oggi smetto di aggiornare il blog.
Alla fine mi sono accorto del segreto nascosto dietro quei tre disegni.
Io non potrò mai capire di quale sofferenza tu ti sia fatta carico.
Non potrò mai capire nemmeno la gravità del crimine che hai commesso.
Non potrò mai perdonarti. Tuttavia, continuerò ad amarti.
Diviso in quattro parti, ognuna con un disegno o una serie di disegni, dei protagonisti e un segreto da svelare, Strani disegni di Uketsu è un giallo, con molte sfumature nello spettro del genere. La ripartizione delle scene, la diversità dei luoghi del crimine e degli investigatori, rendono il libro in qualche modo dinamico pur nella penuria di scene d’azione. Le indagini che i protagonisti svolgono sono cerebrali, psicologiche, da volenterosi dilettanti a cui lo scrittore non nega intuito, fortuna. E sfortuna quando l’indagine si avvicina alla verità e la distanza con la realtà garantita da uno schermo si riduce. Il thrilling si forma alimentando il dubbio nel lettore e nella lettrice che alla fine, dietro quei disegni, non ci sia nulla che devii dalla normalità. Che siano non abbastanza strani è un sospetto ragionevole. Non è così, come i personaggi del romanzo si troveranno a scoprire.
A tratti cupo, scorrendo lo spettro anche horror, il romanzo è costruito per giocare con le aspettative immaginifiche della lettrice e del lettore. Senza alcun elemento soprannaturale, l’ambientazione ne sussurra comunque l’apparizione: sembra quasi che un’anima tormentata divenuta un fantasma vendicativo aleggi tra le pagine e i suoi protagonisti. In qualche modo questo è quello che succede, a chi leggerà scoprire come. Il pregio di Strani disegni è la capacità con cui il lettore e la lettrice sono in qualche modo coinvolti nello svolgersi nella trama. Elabora indizi, segue ombre e piste ingannevoli, cerca dettagli nei disegni e come gli investigatori del romanzo si confonde, sbaglia, finisce in trappola.
Qualche anno dopo fu lei a restare incinta. Non sapeva se fosse un bene far nascere il bambino. Era l’ombra di sua madre a preoccuparla più di ogni altra cosa. Anche dopo la sua morte, era sempre rimasta appresso a Naomi. Ogni volta che si guardava allo specchio, lei era lì.
Un romanzo pieno di aspirazioni frustrate e aspiranti, di adulti incompiuti, eterni bambini, tutti elementi che di solito formano un serial killer. Bloccati in certe posizioni lavorative o sociali l’indagine è per i protagonisti un modo per provare a evadere, quasi un rito di passaggio. Nell’horror classico questo crea eroi ma soprattutto vittime. Composto di molti dialoghi tra sconosciuti che provano a scoprire la verità e ad uscire dalla propria bolla, Strani disegni è un romanzo sul trauma, sulla maledizione che si trasmette di generazione in generazione, di inganni della mente e violenza. L’architettura di ombre, segreti, diffrazioni, elaborata da Uketsu rende interessante quella che altrimenti sarebbe una trama estremamente semplice e una soluzione dei misteri di fatto immediata. A tratti e in parte del libro la tensione non regge del tutto e il semplice e l’essenziale dei fondamentali del libro si rivelano per quello che sono, debolezze.
Strani disegni è ambientato quasi in un’altra era, pre-Covid, pre molte cose, un tempo che per alcuni merita nostalgia, in cui l’ansia, la paura, il crimine orribile erano ancora qualcosa di locale, in un tempo umano, gestibile. Niente a che fare con l’orrore antiumano e il thrilling continuo dell’Antropocene manifesto. Ecco che la lettura del romanzo risponde al bisogno di evasione dalla realtà, di una certa accezione di escapismo. Va detto che l’hype per Strani disegni è chiaramente sintetico. Non c’è alcuna rivoluzione del genere, nessun momento wow nella lettura; intreccio, personaggi, scrittura, la qualità complessiva sono ordinari.
È il 2025, non è ancora uscito The Book of Elsewhere di Reeves/Mieville, si può sempre recuperare il bellissimo sed uscito-quasi-in-clandestinità Colibrì Salamandra di VanderMeer, non c’è un nuovo Dan Brown.
Strani disegni è un buon giallo dell’estate. Una lettura veloce, non impegnativa, a tratti piacevole e con un certo fascino ma rimane il sospetto di essere attirati in una foresta di segni deboli in cui un mondo di non lettori insieme prospera e poi muore.
Antonio Vena
Lo scrittore:
Uketsu, scrittore dall’identità sconosciuta che nei video appare con una maschera bianca, una veste nera e la voce distorta digitalmente, è autore di libri horror e mistery, tutti di prossima pubblicazione per Einaudi Stile Libero. Strani disegni lo ha imposto come uno dei nomi più importanti della scena letteraria internazionale.