Gianni Simoni – La chiave rubata e altre storie

1451

Edizioni TEA Collana Narrativa
Anno 2018
Genere Giallo
240 pagine – rilegato e ebook

[divider] [/divider]

Ormai io e Gianni Simoni – ma soprattutto io e i personaggi da lui creati – siamo vecchi amici. Ma proprio “vecchi”; ho conosciuto parecchi anni fa l’autore a Genova al Festival del Giallo, che mi fruttò, oltre alla sua conoscenza, il suo romanzo in regalo “Lo specchio del barbiere”. E’ un fatto che ricordo volentieri, perché da allora nessun romanzo di Gianni Simoni mi è più sfuggito.
Mi piacciono i suoi personaggi, il commissario Miceli e l’ex giudice Petri: sono persone comuni, dalla vita quotidiana come quella di tutti , non sono eroi né uomini coi super-poteri che azzeccano i casi in un baleno. Sono persone normali, che apprezzano, tra un caso e l’altro da risolvere, anche il buon cibo, un buon bicchiere di vino, una passeggiata di riflessione.
Anche Grazia Bruni, succeduta a Miceli, è un bel personaggio, capace nel suo lavoro e alle prese (come tutti) con la sua vita privata, talvolta complicata.
Così come ho apprezzato molto il personaggio più “giovane” da lui inventato, il commissario Lucchesi dalla pelle color caffellatte… ma questa è un’altra storia.

Mi trovo dunque alle prese con una nuova avventura di questo autore, ma… attenzione. Non è proprio nuova. Sono sei racconti lunghi, con Petri e Miceli come protagonisti, e all’ultimo anche il commissario Grazia Bruni che fa il suo ingresso fra gli altri personaggi.
Pare che questi racconti fossero rimasti in un cassetto ed ora l’autore li riproponga: noi li leggiamo con piacere. Ho affermato più volte che non amo i racconti. Il motivo è molto semplice: è difficilissimo, secondo me, “creare” un’atmosfera, una storia in breve tempo e spazio. Spesso succede che i racconti lascino come un senso di incompletezza, di non-soddisfazione…
Non è questo il caso dei sei racconti di Simoni, che sono filati via come olio, in un crescendo di interesse. Sarà perché i personaggi sono già noti? O perché – semplicemente – l’autore sa il fatto suo? Ed è riuscito, quindi, in poche decine di pagine, a rendere l’idea di una situazione particolare, una storia, tratteggiandola in modo soddisfacente?

A lettura completata, non saprei dire quale mi sia piaciuto di più.
Qualche titolo? ”La chiave rubata”: una donna , vicina di casa di Petri, a cui è sparito un prezioso dipinto e del cui furto pensa di riconoscere il colpevole nel portinaio che le ha rubato la chiave (situazione banale!); si rivolge a Petri, ma lui rimette tutto in discussione. O ancora “Uno sparo al crepuscolo”: il contadino trovato ucciso da una fucilata, ma c’è un fucile introvabile, una vedova che non la dice giusta, un fattore di poche parole ma piacente.
Poi “Voglia di libertà”: si parla qui di un uomo scomparso, lasciando nell’attesa una moglie antipatica ed arcigna. Una cartolina che spunta da un libro sarà il punto di partenza per l’indagine di Petri, senza nessuna certezza ma con un’idea appena abbozzata. Idea che si rivelerà azzeccata.
Il mio preferito è stato comunque “Cronaca di un rapimento”. Una ragazza rapita: la situazione, l’attesa angosciosa di una telefonata, i rapporti con un rapitore “buono”. Le scoperte di Petri, che portano lontano dalle prime impressioni, e che ribaltano, soprattutto, la motivazione di base del rapimento.

Nel complesso , quindi, una lettura molto gradevole.
Unico difetto che potrei trovare è, vista la brevità delle vicende narrate, il poco approfondimento dei personaggi. E’ vero che noi li conosciamo bene: sappiamo il loro vissuto, i rapporti familiari, i buonumori ed i malumori, ma perché tutto questo bagaglio in più ci proviene dai romanzi letti. Forse, mi sono detta, questi racconti erano una sorta di preparazione a ciò che sarebbe stato scritto in seguito, con ricchezza di particolari e con un buon approfondimento psicologico.
Lo stile di scrittura è, come sempre, eccellente. Per i lettori, quindi, che cercano momenti di serena lettura, senza contorcimenti mentali per capire soluzioni nascoste, ma solo un piacevole relax, questi racconti sono l’ideale!

Rosy Volta

[divider] [/divider]

Lo scrittore:
Gianni Simoni, ex magistrato, ha condotto quale giudice istruttore indagini in materia di criminalità organizzata, di eversione nera e di terrorismo. Con Garzanti ha pubblicato Il caffè di Sindona, in collaborazione con Giuliano Turone. Nelle edizioni TEA son pubblicati I casi di Petri e Miceli e Le indagini del commissario Lucchesi.