Editore Fratelli Frilli / Collana Tascabili noir
Anno 2019
Genere noir
144 pagine – brossura e epub
“I ricordi lo assalivano gonfi di lacrime che non avrebbe più versato. Il futuro era un campo arido e gelato impossibile da arare”.
Quanto mi piace questo personaggio di Sambuco? Lo immagino, che cammina infagottato nel cappotto con in testa il nuovo Stetson blu, e con un compagno fedele al fianco: il dolore.
La perdita di un figlio è qualcosa che non finisce mai. Ma che dà al nostro investigatore una sensibilità fuori dal comune; un’attenzione ai sentimenti altrui, alle debolezze, agli errori…
Il suo socio, Selmo Dell’Oro, è anche lui per i lettori una vecchia conoscenza.
Non potrebbero essere più diversi, i due. Nonostante la sua vita disordinata, quasi dissoluta, le birre, le donne. Dell’Oro riesce ad accattivarsi le simpatie: una simpatica canaglia, ecco.
E, misteriosamente, i due soci si completano perfettamente: dove non arriva uno, l’altro è pronto a intervenire e proseguire le indagini. E arrivano sempre in porto vittoriosi.
Ogni volta che una nuova avventura inizia, si entra in un mondo: Pavia e dintorni; nebbia, freddo, il Ticino; la provincia apparentemente quieta, ma dove si agitano passioni, rancori, vizi segreti, scheletri negli armadi.
E in questo romanzo, gli ingredienti ci sono proprio tutti.
E’ un pregio delle storie di Alessandro Reali: non sono mai gialli e basta, narrati restando in superficie, ma molto di più.
Intanto, un accenno alla trama.
Una ragazza pressoché perfetta, a detta di tutti, figlia di una nota famiglia pavese – è lei la ragazza che sorrideva sempre – viene trovata uccisa, strangolata, a gambe aperte, ma senza avere subito violenza alcuna. Il padre, amico di Sambuco, lo interpella, per avere responsi in più, oltre a quelli della polizia che indaga.
C’è un dettaglio che salta subito all’occhio: molti anni prima, nel 1984, la fidanzata del padre di Federica (così si chiama la ragazza) in un campeggio era stata uccisa con le stesse, identiche modalità.
Ma – si domandano i due soci – non può essere lo stesso assassino a distanza di così tanti anni. Eppure non ci sono spiegazioni. Tutti parlano benissimo di lei, figlia modello, amica ideale, e allora perché? E soprattutto, chi? Un maniaco sui generis, se in fondo non l’ha neppure sfiorata.
Si può parlare di serial killer?
Si può, dopo una scoperta singolare, fatta dai due investigatori. Serial Killer, in un posto tranquillo come Pavia? Sembra impossibile.
Intanto, ruotano intorno ai protagonisti tanti personaggi vecchi e nuovi: il fidanzato, l’amico gay di Federica, lo zio antiquario, le donne con cui si rapportano, di volta in volta , i nostri due eroi. Sì, perché anche Gigi Sambuco – nonostante la cortina di dolore e solitudine in cui si muove – ogni tanto una debolezza se la concede: lo fa sentire ancora vivo. E allora lo assolviamo pienamente.
C’è, alla base di tutto, un orrore che viene da lontano, rivelato solo alla fine, grazie all’acume di Dell’Oro e di Sambuco, che correrà grossi pericoli. Ma il lettore non aveva dubbi che avrebbero dipanato la matassa, per quanto lontana nel tempo e aggrovigliata potesse essere!
Ribadisco il concetto già espresso sopra: quando si incontra un romanzo di spessore, ricco di introspezione psicologica (e non è necessario che abbia cinquecento pagine), la lettura è piacevole, il gusto assicurato.
Nelle storie di Sambuco e Dell’Oro si dà molto spazio alle riflessioni, ai sentimenti: è questo il vero valore di un romanzo, non il sapere quante persone sono state uccise e da chi, soprattutto.
La parte gialla, per Reali (almeno, secondo chi sta scrivendo questo commento) è un di più, che dà ricchezza, ma che accompagna solamente tante storie, dolci, tristi, vecchie, nuove: un mondo.
Ed è un mondo in cui mi piace molto immergermi: già aspetto il prossimo romanzo!
Rosy Volta
Lo scrittore:
Alessandro Reali nato a Pavia nel 1966, ha pubblicato per Fratelli Frilli Editori: Fitte nebbie, La morte scherza sul Ticino, Risaia Crudele, Sambuco e il segreto di Viale Loreto, Ritorno a Pavia, La Bestia di Sannazzaro, Ultima notte in Oltrepò , Il fantasma di San Michele e Pavia, sporca estate.