Lorenzo Mazzoni – Epopea di una macelleria scolastica: Malatesta, indagini di uno sbirro anarchico

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Editore Mille battute Edizioni
Anno 2024
Genere Narrativa
168 pagine – brossura e ebook


“La contemporaneità gli faceva schifo. Le generazioni che si stavano susseguendo e che lui era obbligato ad affrontare cinque giorni alla settimana da settembre a giugno, lo inorridivano. Volgarità, culto dell’ignoranza, il cellulare unica religione, e come tutte le religioni capace di succhiare l’anima e ridurre alla lobotomizzazione.
Un percorso irreversibile. I semianalfabeti aumentavano in modo preoccupante anno dopo anno. E se non avessero faticato a leggere e scrivere sarebbero comunque stati dei ritardati mentali. Problematici. Psichiatrici.”

Questo brano riassume piuttosto bene la macelleria scolastica attorno a cui si snoda la vicenda straordinariamente desolante di questo divertente romanzo. A notte fonda, ci troviamo assieme a una “strana coppia” che nel corso della serata ne ha fatte di cotte e di crude tra le lenzuola. Entrambi professori dell’istituto professionale Orfeo Santini alla periferia di Ferrara, senza saperlo danno il via alla nuova indagine dell’ispettore Malatesta, Epopea di una macelleria scolastica. L’uomo è Luis Fronzi, mentecatto italo-brasiliano, promessa non mantenuta del calcio giovanile, ora professore di educazione fisica; la donna è Cinzia Battaglia, professoressa di matematica dai costumi piuttosto liberi e dall’abbigliamento a dir poco provocante. Dopo una notte di sesso con Luis, Cinzia fa una doccia e se ne torna a casa dove vive con il marito. Non ci arriverà mai. Qualcuno l’aspetta per strada e la uccide ficcandole una freccia di legno nel cuore. Freccia, si scoprirà poi, sparata da una balestra costruita nell’aula di falegnameria dell’istituto.

Un esordio complicato per l’ispettore Pietro Malatesta e per il suo braccio destro, il sovrintendente Gavino Appuntato. Il racconto si dipana inframmezzato dalle desolanti vicende dell’istituto professionale Orfeo Santini, dove gli allievi tutto fanno tranne che imparare, guidati da professori che ormai si sono arresi alla bestialità dei propri studenti.

Molti avevano motivi per uccidere Cinzia, ma le indagini segnano il passo e ogni pista pare finire nel nulla. Malatesta e Appuntato hanno dei sospetti, parecchie sensazioni, ma nessuna certezza. La scrittura di Lorenzo Mazzoni – a mio avviso uno dei migliori noiristi italiani – è esilarante, ma sempre con un retrogusto amaro, una patina di quel sarcasmo che per descrivere le vicende italiane e i suoi personaggi è assolutamente necessaria. Non è un illuso, Mazzoni, sa guardare alla società con il disincanto di un microscopio, ha la capacità di analizzare l’ignoranza dilagante e lo fa con una punta di fantastica crudeltà. I suoi personaggi non si muovono, vagano senza sapere bene dove sono diretti, in una sorta di casualità che rasenta il caos. La loro nullità è detonante, quasi fascinosa nella mostruosa incapacità di essere umani. Pochi si salvano, nei suoi romanzi che, a parer mio rappresentano una delle maggiori ingiustizie nel campo dell’editoria italiana.

Sì, perché Lorenzo Mazzoni ha una capacità narrativa che pochi hanno, un’abilità nel coinvolgere il lettore che dovrebbe farne uno dei protagonisti di punta del noir italiano, non fosse per la bella scrittura, l’ironia e lo humour, almeno per l’unicità della sua opera. L’ispettore Malatesta è un personaggio forgiato dal suo passato di ultra della Spal, dai trascorsi non troppo lusinghieri, per uscire dai quali si è arruolato in polizia. È un profondo conoscitore della società in cui viviamo. Ha la capacità di comprenderla ma anche la forza di criticarla, di premere il dito dove fa male.

Era da un po’ che le sue avventure non mi tornavano davanti agli occhi e leggere Epopea di una macelleria scolastica è stato un sano momento di benessere. E di riflessione. Perché anche se ci ironizza sopra, con il suo feroce sarcasmo e con lo humour raffinato, in questo libro Mazzoni parla di temi che non sono limitati a Ferrara. Lo stato della scuola, dei giovani d’oggi, l’interferenza della tecnologia, i sogni infranti e le disillusioni di un’adolescenza la cui costrizione a vivere in questa epoca è poco invidiabile.

Enrico Pandiani


Lo scrittore:
Lorenzo Mazzoni è nato a Ferrara nel 1974. Ha abitato a Londra, Istanbul, Parigi, Sana’a, Hurghada e ha soggiornato per lunghi periodi in Marocco, Romania, Bulgaria, Vietnam e Laos. Scrittore, saggista e reporter ha pubblicato numerosi romanzi, fra cui Il requiem di Valle Secca (Tracce, 2006; finalista al Premio Rhegium Julii), Apologia di uomini inutili (Edizioni La Gru, 2013), Quando le chitarre facevano l’amore (Edizioni Spartaco, 2015; Premio Liberi di Scrivere Award). È il creatore dell’ispettore Pietro Malatesta, protagonista dei noir (illustrati da Andrea Amaducci ed editi da Koi Press) Indagini di uno sbirro anarchico (2011), La Tremarella (2012), Termodistruzione di un koala (2013), Italiani brutta gente (2014), Il giorno in cui la Spal vinceva a Renate (2015). Diversi suoi reportage e racconti sono apparsi su Il manifesto, Il Reportage, East Journal, Scoprire Istanbul, Reporter e Torno Giovedì. Il suo ultimo romanzo, Il muggito di Sarajevo (2016), è stato pubblicato da Edizioni Spartaco. È docente di scrittura narrativa per Corsi Corsari a Milano, Monza, Ferrara e Bologna, consulente editoriale per diverse case editrici italiane e straniere, e responsabile della piattaforma di servizi editoriali ThinkABook. Nel 2015 è entrato a far parte di Mille Battute, un contenitore culturale di esperienze umane che promuove workshop di scrittura, reportage e fotografia in giro per il mondo. Collabora con Il Fatto Quotidiano. I suoi libri sono tradotti in spagnolo, romeno e inglese.