Sacha Naspini – Bocca di strega

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Editore E/O – Collana Dal Mondo
Anno 2024
Genere Narrativa
185 pagine – brossura e ebook


Anno 1972.
Ci troviamo in val di Cornia, estremo lembo meridionale della provincia di Livorno.
Protagonista di questo romanzo è Guido Sacchetti detto il Bardo, miglior tombarolo di tutta la zona.
Il suo potere è molto esteso e tutti lo conoscono e lo rispettano nonostante sia ben noto che rivende i preziosi ritrovamenti al mercato nero.
Bardo sa esattamente dove scavare e sembra sapere anche cosa troverà. Non teme nulla. Giustizia, superstizioni o trafficanti internazionali.
Da Populonia a Viterbo c’è sempre qualcuno che è in debito con lui. Aiuta chiunque abbia bisogno ed elargisce grosse ricompense alla sua banda di tombaroli.
L’uomo duro, pieno di se stesso ha però un punto debole.
Elisa Querci.
La donna più invidiata di tutta la Tuscia. Quella che tutte le pretendenti di Guido Sacchetti invidiano. Quella che non è adatta a lui. Quella che lo denuncerà perché a lei non interessano i soldi e il potere. Quella che vorrebbe solo condurre una vita tranquilla con il suo sposo e Giovannino, il loro figlio.

…Bardo la abbraccia, ma lei non ne vuole sapere: che degli Etruschi non si parli più, chiede una vita normale, fatta di cose normali.
D’un tratto le fa schifo il modo in cui viene vista a Populonia. Quel riguardo. L’appiccicaticcio interessato di un buongiorno. Un pomeriggio Elisa apre la finestra e butta in strada una manciata di bronzetti. <<Valgono più di tuo figlio?>> strilla.

Lei, quella scomoda.
Elisa, quella che a un certo punto morirà lasciando Guido e il figlio Giovanni, detto Veleno, nella disperazione. La morte di Elisa stravolge tutto e butta all’aria le carte. Bardo non regge al dolore e dopo aver lasciato chiare disposizioni al suo erede scompare in mare. Il suo funerale si celebrerà senza un corpo. Con una bara vuota circondata dal dolore e dai pianti disperati delle mogli degli altri che per qualche ignoto motivo palesano in modo teatrale una vedovanza.
Dopo la tumulazione le redini del ristorante La Conchiglia (locale della famiglia Sacchetti) e gli affari gestiti da Bardo passano nelle mani di Giovanni.
Purtroppo, un po’ per la sua giovane età e un po’ perché Veleno non possiede le doti carismatiche del padre, iniziano i contrasti tra lui e la “banda”.
Il fine ultimo di Veleno è quello di approdare negli Stati Uniti dove ci sono grosse possibilità di vendere i pezzi a un prezzo maggiore e fare così tanti e tanti soldi.
Veleno alterna i momenti di sicurezza a quelli in cui appare confuso e indeciso.
Il suo comportamento sarà reale o starà inscenando una Bocca di Strega? Quella che nel gergo dei tombaroli è una trappola colossale.

La lirica di Naspini è schietta, chirurgica e scorrevole.
Il taglio è quello di un copione e il lettore viene in qualche modo trasportato in un set cinematografico. Con il ristorante La Conchiglia a fare da sfondo alle scene più belle.
Nomi, cognomi e soprannomi dei personaggi con il ruolo che ricoprono accanto è in bella vista a pagina zero, come in ogni vero e proprio copione che si rispetti.
I capitoli sono quasi tutti dedicati ad uno dei personaggi e la voce narrante in terza persona pare quella del regista che racconta ciò che la sua mente vede per far sì che qualcuno lo metta in scena.
L’autore usa l’espediente narrativo per farci conoscere un mondo sommerso come quello della guerra tra bande di tombaroli.

Un luogo nel quale quelli che ci appaiono come tranquilli padri di famiglia sono in realtà ricettatori di importanti reperti storici e girano col “ferro” sotto la giacca.
Veniamo ora alle emozioni che mi ha regalato questo libro.
Probabilmente se chiedessero a qualcuno di classificarlo nessuno lo definirebbe un romanzo d’amore, ma lo è per me.
A un certo punto del romanzo, quando il lettore pensa di aver compreso la storia, Naspini mette in scena una modulazione di sequenza che pare senza soluzione di continuità. Una scena che resta piantata nella memoria visiva anche se la si è soltanto letta.
L’amore che va oltre la morte. La cura. La vestizione. Il ricordo. La vendetta.
Un romanzo che, attraverso l’intrattenimento, ci regala una conoscenza nuova e nel contempo ci chiama a ragionare su diversi fattori dando vita a un esercizio letterario che si incunea nella mente ma, soprattutto, nel cuore.

Deborah Alice Riccelli


Lo scrittore:
Sacha Naspini è nato a Grosseto nel 1976. È autore di numerosi racconti e romanzi, tra i quali ricordiamo L’ingrato (2006), I sassi (2007), Cento per cento (2009), Il gran diavolo (2014) e, per le nostre edizioni, Le Case del malcontento (2018 – Premio Città di Lugnano, Premio Città di Cave, finalista del Premio Città di Rieti; da questo romanzo è in fase di sviluppo una serie tv), Ossigeno (2019 – Premio Pinocchio Sherlock, Città di Collodi), I Cariolanti (2020), Nives (2020), La voce di Robert Wright (2021), Le nostre assenze (2022), Villa del seminario (2023) e Errore 404 (2024). È tradotto o in corso di traduzione in quasi 50 Paesi: Stati Uniti, Canada, UK, Australia, Francia, Cina, Corea del Sud, Grecia, Croazia, Russia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Egitto (con distribuzione in tutti gli Stati arabi), Germania, Olanda, Austria, Svizzera, Catalogna, Spagna (con distribuzione in Argentina, Messico, Cile, Perù, Colombia, Repubblica Dominicana, Costa Rica, Uruguay.). Scrive per il cinema.