Brian Freeman – La ragazza di pietra

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Editore Piemme
Genere Thriller
Anno 2014
420 pagine – rilegato con sovracopertina
Traduzione di Alfredo Colitto

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566-3515-7_5dbb8d563150ddef7a6f6a573b6c018eOgni volta che ritrovo Jonathan Stride, non posso che confermare la bravura di Brian Freeman come scrittore il quale, grazie al suo stile di scrittura diretta e semplice, conduce il lettore fino alla fine in un crescendo di suspence e cardiopalma.
Ritroviamo Duluth e le donne del suo passato: Maggie, Michaela, Serena. E Cat.
Cat ha solo sedici anni, ma ha un vissuto che neanche una cinquantenne la batterebbe: ha conosciuto molto presto la vita di strada. A sei anni ha perso la madre, accoltellata a morte da suo padre, che poi si è tolto la vita. Così ricorda quella bambina accucciata per non rimanere uccisa a sua volta, ma i traumi che le sono rimasti ritornano periodicamente nei suoi sogni. Cat confonde verità con allucinazioni e lei stessa potrebbe essere pericolosa, per sé e per gli altri.
Stride non sa ancora se fidarsi del tutto, soprattutto quando scopre che dorme con un coltello sotto il cuscino, ma capisce la disperazione nei suoi occhi e nella richiesta di aiuto che la porta a casa sua, asserendo di essere inseguita da qualcuno che la vuole uccidere.
Molte donne hanno conosciuto Jonathan e se ne sono innamorate, forse per il suo essere un uomo, prima di essere un poliziotto, con i suoi difetti e le sue debolezze. Un duro all’apparenza, ma ancora teneramente legato alla moglie Cindy, morta di cancro alcuni anni prima e non ancora pronto ad aprirsi liberamente ad un altro rapporto. Serena – poliziotta e ex fidanzata – era riuscita a scalfirlo, ma forse non era ancora il momento giusto, forse il passato era ancora troppo ingombrante.
Questo non impedisce loro di essere compagni di lavoro nel cercare di scoprire la verità su Cat e il presunto stalker.
E sembra un gioco di scatole cinesi il romanzo di Freeman, il quale porta a nuovi avvenimenti a mano a mano che si procede nella lettura. Si scopre così un giro di prostituzione minorile, di politici corrotti, di violenze familiari.
Non è tanto la trama a colpire, ma come la stessa viene raccontata. Di come lo scrittore riesca a non far abbassare la guardia mentre scorrono le pagine; di come si arrivi alla fine con azione, ritmo, adrenalina. Di come vengono caratterizzati i personaggi.
Il romanzo segue l’uscita del libro “Polvere alla polvere”, recensito su Contorni di noir, uscito a marzo 2014 in promozione da Piemme a € 1,90 per far conoscere l’autore.
Brian Freeman merita a pieni voti di essere incluso nel panorama letterario degli scrittori di thriller e ancora una volta ha fatto centro con questo romanzo.

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Lo scrittore:
È un autore bestseller di thriller venduti in 46 paesi e tradotti in 20 lingue. Ha esordito con Immoral, che ha vinto il Macavity Award come migliore opera prima; sono seguiti, sempre presso Piemme: Las Vegas Baby, La danza delle falene, Polvere e sangue e Il respiro del ghiaccio (finalista agli International Thriller Writers Awards). Tutti hanno per protagonista il tenente Jonathan Stride, che invece, ne Il dubbio, lascia il posto al detective Cab Bolton. Brian Freeman ama molto entrare in contatto con i suoi fan, via e-mail e su Facebook. In Italia è stato nominato miglior autore del 2009 dai blogger del sito Corpi Freddi. Vive in Minnesota con la moglie.