Alessandro Morbidelli – Trenta cani e un bastardo

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Editore Todaro / Collana I Gechi
Anno 2019
Genere Giallo
Epub


Un bastardo sbruffone di vent’anni come ce ne sono tanti a Milano che bazzicano solo per strada. Ma niente scherzi, se c’è da picchiare va giù duro, diventa un demonio. Vivacchia come gli altri, implicato nel commercio spicciolo di droga all’ombra di San Siro, fa parte di una banda e si è trovato coinvolto negli scontri tra gang europee e sudamericane che si dividono i traffici sul territorio, sempre pronte a scannarsi per un nonnulla. Per il sorriso di una negretta a Il Gaspacho ha picchiato troppo duro un ecuadoregno. Insomma ha esagerato e quelli l’hanno segnato e ora lo cercano dappertutto. È in pericolo, deve nascondersi, rischia di brutto. Non gli resta che tagliare la corda. Insomma andarsene via, lontano. Lasciarsi alle spalle quella quotidianità vissuta di notte tra le luci sfolgoranti della movida, spesso disordinata e bagnata di violenza. Lasciare sua madre, donna sola, alcolizzata, sognare un futuro migliore lontano, e forse un’occasione per disintossicarsi?

Dopo Storia nera di un naso rosso, Alessandro Morbidelli ci propone nei Gechi, la collana di e-book della Todaro, il suo Trenta cani e un bastardo. E il suo protagonista, il ragazzo, è un perdente, qualcuno che non ha saputo fare altro che infilarsi nei casini. Suo padre, che si è allontanato da anni, si è fatto una nuova vita a Bologna e nuova famiglia. A casa sua troverebbe troppe regole. Non potrebbe mai inserirsi, trovarsi a suo agio, solo l’idea di quella pacata normalità gli sta stretta. L’unica alternativa è saltare su un treno e andare da suo nonno che vive in un paesino delle Marche. In un altro contesto, lontano, molto diverso. In un posto ancora immerso nei valori della campagna marchigiana, e ciò nondimeno già contaminato dal pericoloso tarlo dell’egoismo umano. Ma suo nonno non è cosi, lui è un brav’uomo che vive in campagna, passa le sue giornate soprattutto in poltrona e davanti alla vecchia televisione o giocando a carte con un amico suo coetaneo che spesso si ferma anche a cena.
E poi il ragazzo fa persino fatica a capirli quando parlano. In casa del nonno c’è appena il telefono ma manca il collegamento wifi. Cosa che lo fa sentire a disagio, fuori dal mondo, deve arrangiarsi, confrontarsi con il dialetto e le realtà di un luogo che all’inizio gli pare solo cupo e noioso. In quella casa non c’è nulla che lo stimoli. Piano piano sprofonda sempre di più in un amaro abisso interiore. Quando scende in paese incontra giovani che cominciano ad avvicinarsi alla modernità, ma sono diversi dai milanesi. E tutti lo guardano. Si sente isolato. A conti fatti forse era quello che desiderava, laggiù è al sicuro ma tutti quegli occhi addosso lo mettono di malumore.

Tutto cambierà all’improvviso quando Pieri, il vecchio amico di suo nonno gli suggerirà di andare a dare una mano a Natalino, un vecchietto che si occupa di un branco di cani che, dopo la morte della moglie sono tutta la sua vita, ma ormai a ottant’anni suonati fa fatica a starci dietro. E lui il, ragazzo, che da bambino avrebbe sempre voluto avere un cane, si ritroverà a dirigersi verso il grande recinto gestito da Natalino che contiene trenta gabbie e trenta cani abbandonati e si offrirà di aiutarlo. Natalino senza fare storie lo guarda, accetta e lo mette al lavoro. Pochi giorni sono sufficienti per conoscersi e far sbocciare tra loro, a conti fatti due solitari, due emarginati, immediata amicizia e comprensione . Negli occhi di Natalino il ragazzo scopre bontà e generosità e con lui e i suoi cani, si sente finalmente a casa. Il capo branco di una muta. Solo così riesce a ingoiare le angosce, i dubbi e l’amarezza di un ragazzo che si ritiene una nullità. Insomma, praticamente un essere senza nome, senza identità, abbandonato a se stesso. L’unica sua ragione di vita diventa quella specie di canile e i trenta cani dal vecchio Natalino. E tuttavia anche in questo piccolo mondo fatto di cose semplici, la violenza tornerà fatalmente a essere la sua compagna. Perché qualcuno vorrà minacciare il suo nuovo universo. E lui dovrà difenderlo, riportando alla luce la sua rabbia e la violenza che finora ha represso. Perché nessuno può mai veramente mettere un bastardo alla catena e perché, prima o poi, il passato torna a presentare il conto. Perché nel mondo tutto ha un prezzo, sia che si tratti di felicità, che di vendetta…

Patrizia Debicke


Lo scrittore:
Alessandro Morbidelli, classe Settantotto, vive e lavora come libero professionista in una località collinare tra il mare e i monti delle Marche. Ha pubblicato il noir di ambientazione marchigiana Ogni cosa al posto giusto, ha curato antologie dedicate al mare ed è apparso su varie raccolte accanto a nomi quali Carlo Lucarelli, Valerio Evangelisti, Alan D. Altieri. Scrive per il sito www.sdiario.com di Barbara Garlaschelli ed è membro della Carboneria Letteraria. Ha pubblicato nel 2017 con Todaro Storia nera di un naso rosso