Editore Carbonio / Collana Cielo stellato
Anno 2019
Genere Thriller metafisico
445 pagine – brossura e epub
Traduzione di Nicola Manuppelli
Plaudo, non con poca soddisfazione, alla perseveranza che Carbonio ha messo nel voler pubblicare i lavori di Wilson. Non sono libri facili perché l’autore è uno di quelli che usa un genere e un’ambientazione – il noir nella sua completezza – per spingersi nelle pieghe dell’animo umano, discettare di filosofia, cercare di comprendere da dove il male ingenera, ma anche cosa il male si porti appresso, la sua terribile quotidianità, il fatto che sia in grado di celarsi in piena luce per poi esplodere in modo devastante.
Leggere Wilson è allo stesso tempo semplice e complesso, una dicotomia che si sostanzia in modo naturale via via che le pagine vi scorrono davanti. Il suo periodare è solido, ricco di vocaboli che riescono da soli a rendere ambienti e sensazioni e così in poco tempo vi trovate invischiati vostro malgrado nella sua rete semantica, da cui a volte non è così facile scappare.
La prima cosa da dire è che – se vediamo questo racconto solo dal punti di vista della storia – è redatto in modo estremamente efficiente, con pochissimi fronzoli, almeno fin verso la fine. Lo stile viene sottomesso alla necessità della velocità narrativa e della tensione: non ci sono frivolezze. Ciò porta ad un’apparente monotonia, anche nei dialoghi, ma è un’azione voluta per tenere sulla corda, perché la vostra domanda costante sarà sempre: chi ha compiuto gli omicidi?
Arriviamo così ai protagonisti – una rimarchevole congerie – e una volta che li avremo conosciuti uno a uno vedremo come l’idea centrale di Wilson sia quella di metterci davanti a un killer che non è solo un killer sessuale – e sessuofobo – ma è l’idea di mostrarci qualcuno anche umanamente interessante, anche intellettualmente, tanto che ci sentiamo orripilati da ciò che compie, ma anche di essere in grado di comprendere, quasi di empatizzare, con le sue pulsioni e l’urgenza d’uccidere le sue vittime.
Conoscerete Gerard Sorme, che appare come un giovane che ha l’obiettivo di scrivere un saggio su Nijinski, ma che alla fine sarà il nostro Virgilio tra i vari altri co-protagonisti di cui il primo che conosciamo è l’enigmatico Austin Nunne, dandy, ricco e dichiaratamente omosessuale, ma verso il quale Sorme subito dichiara la sua mascolinità – sebbene nel racconto sia chiaro che tra i due ci sia un’attrazione non esposta. Nunne coinvolge Gerard, lo presenta ad altri personaggi – la zia Gertrude, la nipote Caroline, testimone di Geova, poi Glasp uno strano pittore con una sorta di complesso di Lolita e un intrallazzatissimo prete, Padre Carruthers.
La storia prosegue con Sorme e Nunne che scoprono d’avere molte cose in comune, idee nietzchiane e una fascinazione verso il sadismo al punto che Sorme vede Nunne come suo nume tutelare, come l’Übermensch cui tendere, costi quel che costi. La fascinazione lo travolge, mentre – con un’andamento simile al Dracula di Stoker – le uccisioni violente e raccapriccianti continuano in sottofondo e sono solo annunciate, mai descritte. Al crescere delle azioni sempre più frequenti sono le assenze di Nunne tanto che a un certo punto Gerard è certo che Austin sia l’omicida.
Che questo sia vero o meno lo lascio scoprire a voi lettori, assieme alla ridda di richiami alla letteratura anglosassone, ma anche a Rimbaud, a Poe, Huysmans che Wilson riesce a mescolare e a vestire sui suoi personaggi.
Michele Finelli
Lo scrittore:
Colin Wilson (1931-2013) ha raggiunto la fama con il libro The Outsider (1956), che lo ha consacrato come uno dei massimi scrittori anti-establishment della letteratura inglese contemporanea. Intellettuale poliedrico, narratore, saggista, studioso di esoterismo e dell’occulto, anticipatore di stili letterari, è autore di oltre un centinaio di opere.
Di Colin Wilson Carbonio ha già pubblicato Un dubbio necessario (2017) e La gabbia di vetro (2018). Riti notturni è il primo libro della trilogia di Gerard Sorme in corso di pubblicazione per i tipi di Carbonio Editore.
www.colinwilsonworld.net