Editore Rizzoli
Anno 2021
Genere Thriller
464 pagine – brossura e epub
Traduzione di Rosa Prencipe
Un tizio entra di notte in casa di alcune belle donne, sposta gli oggetti, mangiucchia, beve, si aggira per le camere senza svegliare le proprietarie ignare, anzi, le guarda dormire. Prima di uscire ruba un coltello da cucina, della biancheria intima e lascia in bella vista la pagina di un tabloid scandalistico sul quale scrive, con uno rossetto delle “vittime”, la frase «Resa dei conti». Per le malcapitate, quando si svegliano la mattina dopo e trovano tutto sottosopra e i segni palesi di un estraneo per casa, la crisi di panico è assicurata. Lo sconosciuto si firma “il Fabbro”. Non commette violenze (a parte l’intrusione) e non si sa quale sia il suo vero scopo.
Lincoln Rhyme e sua moglie, Amelia Sachs si sono appena messi al lavoro per scovarlo, quando vengono fermati poiché Rhyme – finito sotto accusa per errori commessi in un caso precedente – viene sollevato dall’incarico. Ma per tenerlo lontano dalle indagini, ci vuole ben altro che l’intero corpo di polizia di New York.
Il nuovo romanzo di Jeffery Deaver non è soltanto un thriller nel quale si accumulano tensione e colpi di scena, ma anche un compendio di curiosità che il famoso autore americano dispensa con palese divertimento. La fanno da padrone le serrature e i vari metodi per aprirle, anche le più complicate. Perché le serrature, com’è ovvio, sono la vera specialità del Fabbro, specialità che gli permette di aprire tutte quelle che vuole per compiere le sue intrusioni notturne.
E Jeffery ce ne fa quasi la storia, di queste serrature, ce ne racconta i particolari, le invenzioni, le decine di modi con cui gli specialisti sono in grado di far loro calare le brache.
Dopo aver letto questo romanzo, dubito che ci si possa ancora sentire sicuri in casa propria. Anche concedendo all’autore qualche piccola esagerazione, si direbbe che lasciare la porta di casa aperta sia di fatto la stessa cosa.
Come sempre, la scrittura di Deaver è scorrevole, accattivante, perfetta, senza una parola di meno o una di troppo. Ai capitoli in terza al passato remoto che conducono la trama, se ne alternano altri in prima persona nei quali possiamo seguire i movimenti e i ragionamenti del Fabbro, piuttosto densi, ma mai abbastanza da farci capire quali siano le sue vere intenzioni. Infatti è questo che uno si domanda dal principio alla fine, cosa diavolo sta combinando quest’uomo? Siccome Jeffery è un manico del thriller, man mano che si avanza nel libro la carne che mette sulla brace diventa sempre più scottante. Il Fabbro che apre l’auto di Amelia Sachs e ne legge l’indirizzo sulla patente (andrà a trovare anche lei?); alcune persone determinate a fermare la coppia di investigatori con ogni mezzo (ci riusciranno?); La polizia che ha vietato a Rhyme di mettere il naso nel lavoro di polizia (si accorgeranno che lui continua imperterrito?).
Insomma, pur ponderoso, con le sue 450 pagine circa (i fogli sono spessi un millimetro, quindi sembrano 1000), la storia scorre come un veloce divertissement, interrotto qui e là dalle dotte informazioni che l’autore ci regala e che ci permettono di tirare il fiato per qualche minuto. È vero, questi romanzi seguono sempre lo stesso schema, sembra quasi di sapere in anticipo come andrà a finire, ma Deaver è un ragazzaccio e alla fine riesce sempre a sorprendere. E qui mi taccio per evitare che qualche futuro lettore mi tiri un coltello nella schiena.
Enrico Pandiani
Lo scrittore:
Jeffery Deaver è nato a Chicago nel 1950. È autore di numerosi romanzi, pubblicati in più di 150 paesi, che lo hanno consacrato maestro del thriller. Il successo mondiale è arrivato con Il collezionista di ossa (2002), il primo libro della serie con protagonista Lincoln Rhyme, da cui è stato tratto l’omonimo film con Denzel Washington e Angelina Jolie. Tutti i suoi libri sono editi in Italia da Rizzoli. Tra i più recenti, Il taglio di Dio (2018), Il gioco del mai (2019), Gli Eletti (2020) e Verità imperfette (2020).