Paolo Roversi – Black Money. La rapina del millennio

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Editore SEM
Anno 2021
Genere Thriller
276 pagine – brossura e epub


Una vacanza per Radeschi e invece una rapina coi fiocchi, “La rapina del millennio”, basata su un storia vera e che ci rimanda alle avventurose e spericolate vicende di Ocean’s Eleven.
Ma parlare di Ocean’s Eleven è senz’altro riduttivo perché i talentuosi ladri di Roversi moltiplicando l’idea su scala mondiale e ignorando il Casinò di Las Vegas, intendono invece mettere in atto un efficace, ricchissimo e coordinato colpo grosso, con per bersaglio il quasi stratosferico bottino di milioni di dollari. Una rapina da manuale eseguita da più di cento uomini, che entrando in azione contemporaneamente in ben ventisette diversi paesi ripuliranno i bancomat delle metropoli, da New York fino a Tokio.
Ma, pur basandosi su una storia vera, nella sua fiction Roversi fa il classico e scontato patto con i lettori e cioè: quanto leggerete, magari ingenuo e quasi inverosimile è una mia realtà finalizzata alla trama. In “Black money” infatti tutto o quasi diventa presto sopra le righe.

Si parte alla grande con una scena degna del miglior thriller con la vittima, che poi si scoprirà essere la coltissima antropologa americana Candice Monroe, rapita a Parigi, narcotizzata dopo essere salita su un taxi e poi imprigionata seminuda su una sedia, in una stanza senza finestre, con le gambe immerse fino alle caviglie nell’acqua gelida. Con il suo carceriere, che si presenta come Defoe – un individuo dai glaciali occhi azzurri e il volto coperto da un passamontagna nera – parzialmente rassicurante, nel minacciare solo un esperimento scientifico a conferma delle tesi da lei espresse nelle sue pubblicazioni.
La dottoressa Monroe dovrebbe inviare un messaggio anonimo a dieci amici o pseudo tali e ha tempo ventiquattr’ore per trovare qualcuno abbastanza generoso per venire a salvarla. Faccenda tanto intricata dar fare mettere subito le mani nei capelli alla polizia francese, nella persona dell’ex legionario, commissario Dominic Lemarque, a capo dell’Unité Criminelle, analfabeta informatico ma supportato da una squadra di efficientissimi nerd.
Ma i guai, è risaputo, non vanno mai soli. Da Parigi in un lampo si passa a Milano, Piazza Affari per assistere all’uccisione di un banchiere arabo che operava ai piani alti della banca Muscat in Oman davanti alla Borsa, poi ci si sposta all’Aja, per ritrovare la profiler Gaja Virgili (che abbiamo già conosciuto in Psycothriller), da poco trasferita dall’UACV romana, come Special Agent dell’Europol e da là si vola a Nizza al Negresco per scoprire l’efferato secondo omicidio di un banchiere arabo, country manager di una banca saudita…

Strano mix, direte. E non sbagliate. Infatti come si fa a collegare il rapimento di una celebre antropologa a Parigi con gli omicidi di un banchiere a Milano e di un finanziere saudita a Nizza? Strano? Impossibile? E invece no! Perché tutti succosi antipasti da servire appuntino per mettere in piedi quella che sarà “la rapina del millennio”. Una favolosa rapina globale ideata da un diabolico gruppo internazionale di hacker che si firma FaceLess. Antipasti che scatenano una ridda di ipotesi, confusione e l’importuno scatenarsi dei media dietro le ghiotte esche seminate ad arte .
E tuttavia, messe faticosamente e fortunosamente insieme le fila da Gaia Virgili, destinataria di una delle dieci anonime richieste di aiuto di Candice Monroe, e anche per questa ragione messa dai suoi superiori dell’Europol a capo della nuova eterogenea squadra investigativa subito da lei battezzata Beccaria in onore di uno dei padri fondatori della criminologia, – scatterà un’indagine senza confini.
Suo numero due sarà il non tecnologico ma molto efficiente commissario francese Lemarque e potranno contare sull’indispensabile appoggio di Cesar Cabrera, catalano, ex Mossos d’Esquadra e sul duttile cervello di Gil Fontain, ingegnere ed esperto d’informatica, instancabile arma affilata per penetrare i segreti degli hacker di FaceLess. Indagine che dovra fare i conti anche con il forzoso supporto di Jack Durrell, agente americano della NSA, con un passato nella CIA, marito della rapita e a conoscenza di tanti insidiosi segreti.
Prima seguendo la pista dei delitti, poi quella molto più critica, con per unico indizio il soprannome Defoe del rapinatore dagli occhi azzurri, Gaia Virgili e la sua squadra tra Parigi, Berlino, Londra , New York eccetera ecc. verranno coinvolti in una pericolosissima partita a scacchi globale con una faraonica posta in gioco.

Un’indagine travolgente e senza concedere tregua, per un thriller azzeccato, pieno di colpi di scena, che tengono col fiato sospeso dalla prima all’ultima riga. Un altro regalo alla Roversi che non si dimentica mai, e meno male, di far trasparire un indispensabile velo d’ironia sempre tanto gradito ai suoi lettori.
Un romanzo da assaporare , anche per la piacevole costruzione narrativa che ci rimanda alle funambolesche avventure del Santo o alla Bond, shakerate alla attuale pericolosa abilità tecnologica degli haker, come ben spiega e descrive l’autore, che sguazza alla grande nella materia, quasi fosse il suo brodo primordiale.
E come Roversi spiega in dettaglio dopo la conclusione del suo godibilissimo “Black Money”, per scriverlo ha usato come traccia la più grande rapina mai avvenuta a livello mondiale e realmente accaduta nel 2013. Colossale, geniale e architettata da banditi che sono riusciti ad hackerare i sistemi di sicurezza delle banche e a svuotare in contemporanea – con un’audacia e un sincronismo impressionanti – migliaia di sportelli bancomat sparsi in ventisette stati del mondo.

Patrizia Debicke


Lo scrittore:
Paolo Roversi, scrittore, giornalista e sceneggiatore, si è laureato in Storia contemporanea all’Università Sophia Antipolis di Nizza (Francia). Ha pubblicato romanzi gialli con protagonista il giornalista hacker Enrico Radeschi: Blue Tango – noir metropolitano (Stampa Alternativa), La mano sinistra del diavolo (Mursia) con cui ha vinto il Premio Camaiore di Letteratura Gialla 2007 ed è stato finalista del Premio Franco Fedeli 2007, Niente baci alla francese (Mursia), La marcia di Radeschi (Mursia), L’uomo della pianura (Mursia) e La confraternita delle ossa (Marsilio). Con Marsilio, nel 2015 ha pubblicato il dittico Città rossa, due romanzi sulla storia della criminalità milanese degli anni Settanta e Ottanta: Milano criminale e Solo il tempo di morire (premio Selezione Bancarella, premio Garfagnana in giallo). Tra gli altri suoi romanzi: PesceMangiaCane (Edizioni Ambiente), L’ira funesta (Rizzoli), Alle porte della notte (Marsilio) e Il pregiudizio della sopravvivenza (Marsilio). È fondatore e direttore della rassegna dedicata al giallo e al noir NebbiaGialla Suzzara Noir Festival. Dirige MilanoNera web press, un portale dedicato interamente alla letteratura gialla.