Maurice G. Dantec, 1959/2016, musicista punk e romanziere, è stato uno dei protagonisti della scena letteraria francese a cavallo dei due millenni. Tra i suoi scritti vanno ricordati i romanzi La sirena rossa, Babylon Babies e il diario polemico e filosofico Théâtre des opérations.
Sarà disponibile in libreria dal 24 febbraio il suo libro “Le radici del male”, edito da Minimum Fax, di cui vi riportiamo la trama:
Parigi, a cavallo tra secondo e terzo millennio. Affetto da psicopatia, Andreas Schaltzmann vive una «realtà» da incubo, nella quale è convinto di essere rimasto l’ultimo uomo a combattere i nazisti e gli alieni di Vega. Preda della follia, si difende come può: uccide e si nutre del sangue delle sue vittime. Schaltzmann non è però l’unico a uccidere con tanta folle generosità: sull’impronta lasciata dai suoi delitti, altri vengono a imprimere il loro marchio. Quanti sono? Si conoscono?
Qual è il disegno che si nasconde dietro i loro omicidi? Considerato da Valerio Evangelisti uno dei grandi noir di fine millennio, scelto e tradotto da un profondo conoscitore della letteratura crime come Luigi Bernardi, Le radici del male, che ha vinto il prestigioso Grand Prix de l’Imaginaire nel 1996, è un romanzo visionario, che ha saputo spostare i confini del giallo e fonderlo con la fantascienza cyberpunk e la narrativa di anticipazione, leggendo il mondo contemporaneo con le chiavi della tecnologia e della politica.