Adriano Barone e Fabio Guaglione – Mr. Evidence #4

166

Editore Sergio Bonelli Editore
Anno 2024
Genere fumetto / thriller
72 pagine – brossura
Disegni di Francesco Francini e Mariano De Biase
Colori di Daniele Caramico
Lettering di Luca Corda


Torniamo nel mondo di “Mr. Evidence”, serie (o miniserie) della Sergio Bonelli Editore scritta dagli ottimi Adriano Barone e Fabio Guaglione.
I quattro protagonisti – Mr. None (Adam) che assume la personalità di chi incontra, Mr. Pain (Philipp) che sente il dolore altrui, Ms. Nerve (Alexandra) che non prova nessuna sensazione e Mr. Truth (Frederick) che ricorda qualunque cosa – hanno risolto, nell’albo precedente, il mistero del “killer degli specchi”, e si concentrano ora sulla loro ricerca del Dr. Jonathan Cobb, uno psichiatra che li ha avuti tutti in cura al Mulholland Institute dal quale sono fuggiti, e di Leonard Jankis, un paziente come loro del quale però non hanno memoria, ma al quale molti indizi sembrano condurre.

In questo albo, approfondiamo la conoscenza dei quattro personaggi principali, individualmente sia tramite flashback che grazie a certe interazioni con altri (lo so, sembra tutto molto vago, ma non voglio fare troppe anticipazioni). Ho letto che sono stati paragonati alla Suicide Squad e agli X-Men, per motivi e con giustificazioni diverse. Personalmente, anche se c’è un remoto parallelo con entrambe le organizzazioni che conosciamo tanto bene dai fumetti e dal cinema, non ho problemi ad affermare che i quattro del Mulholland Institute sono qualcosa di completamente diverso.

Certo, hanno dei “poteri” particolari e nessuno sa spiegarsi perché (anche se in questo albo vengono avanzate delle teorie che potrebbero bene essere fondate); sicuro, sono dei pazienti di un ospedale psichiatrico e sono “spendibili”, ma nessuno li manda in missioni suicide per questo; non c’è qualcuno che cerca di far capire loro quanto tali poteri possano essere un dono da sfruttare per il bene degli altri. No, c’è Mr. Truth che cerca di guidarli con il suo prezioso taccuino, ma per il resto non c’è organizzazione, non c’è nemmeno più di tanto affiatamento. Sono compagni di avventura casuali, non una squadra creata a tavolino. Almeno per ora.

Purtroppo, “Mr. Evidence” esce solo ogni sei mesi, lasciandoci così con ad aspettare a lungo il prossimo numero di questa serie così avvincente, così nuova.
Mi resta una curiosità: una serie del genere, potrebbe essere ambientata in Italia? Non saprei; chissà se gli autori hanno un’opinione al riguardo.

Marco A. Piva


Gli autori:
Adriano Barone: Nato a Rho nel 1976, Adriano Barone è autore dei volumi a fumetti “L’era dei Titani”, “Tipologie di un amore fantasma”, “Bugs – Gli insetti dentro di me” e “Warhol – L’intervista” (da cui ha tratto anche una commedia teatrale) e dell’adattamento a fumetti del romanzo “Uno indiviso” di Alcide Pierantozzi, per cui ha vinto il Premio Boscarato 2014 nella categoria “Miglior sceneggiatore italiano”.
È stato finalista al Premio MIMC della Kodansha e due volte tra i vincitori del concorso internazionale di manga SMA. Ha scritto la raccolta di racconti “Carni (e)strane(e)” e i romanzi “Il ghigno di Arlecchino” (finalista al Premio Italia come miglior romanzo fantasy), “Zentropia”, “Ride – Il gioco del custode” e “Il silenzio dell’acqua – Il prezzo da pagare”.
Per Sergio Bonelli Editore ha sceneggiato Nathan Never, Odessa e Zagor e sta sviluppando insieme con Fabio Guaglione il progetto cross-mediale Mr Evidence.

Fabio Guaglione: è nato a Milano nel 1981. Insieme a Fabio Resinaro, conosciuto tra i banchi di scuola, ha dato vita a un lungo e fortunato sodalizio artistico, Fabio&Fabio, dirigendo, sceneggiando e producendo progetti multimediali per cinema, televisione e web dal taglio internazionale, come Mine, distribuito in tutto il mondo da Universal Pictures, che gli è valso la candidatura a due David di Donatello. Il successo del cult movie del 2016 è servito da apripista a Ride, il primo thriller sportivo interamente girato in GoPro, che ha dato vita a un inedito caso di franchise in Italia, con una serie di fumetti pubblicati in collaborazione con “La Gazzetta dello Sport”, il card game Gioca o muori, e il romanzo Ride – Il gioco del custode, edito da Mondadori. Nello stesso anno pubblica il suo primo romanzo, IF – La Fondazione Immaginaria (Mondadori), scritto a quattro mani con Maurizio Temporin.