Flavio Santi – L’autunno del sultano

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Editore Solferino / Collana Affreschi
Anno 2024
Genere Giallo
416 pagine – brossura e ebook


Istanbul, aprile 1898. Un cadavere chiuso in un sacco viene ripescato nel Corno d’Oro da Turgay, una specie di rigattiere che ogni giorno recuperava dal Bosforo ogni genere di cianfrusaglia che appena utilizzabile, poi la ripuliva, la riparava e, quando possibile la rivendeva. Manteneva così la sua famiglia.
Stavolta però si tratta di un cadavere, anche se è una cosa eccezionale per la sterminata ed eterogenea folla di cittadini di Istanbul, adusi alle peggiori tragedie. Però questo cadavere riportato a terra è diverso e orrendo da vedere perché pare un “insieme” di tre diversi corpi umani cuciti tra loro. Cosa si voleva fare? Un mostro, una specie di chimera simile allo spaventoso e letale animale mitologico o far pervenire a chi di dovere un preciso messaggio? Possibile mai che questo orrendo mix di membra umane possa avere un qualche legame con la mano carbonizzata e il minaccioso biglietto allegato: “… le… prochain… sera… votre… gracieux… ghost…”. No! Forse è invece “ … host…et puis… ce sera… votre… tur…, da tradurre più o meno con: “Il prossimo sarà il vostro grazioso ospite e poi toccherà a voi?”

Insomma, bisogna chiamare a indagare l’architetto liberty, il friulano Raimondo D’Aronco, elegante e noto seduttore e mente fina. Colui che conosce a menadito i peggiori quartieri della capitale, che sa muoversi ovunque e frequentare con la giusta e riservata eleganza il bel mondo locale. A giorni il kaiser Guglielmo, il potente imperatore di Prussia, dopo ben nove anni dall’ ultima visita, sta per ritornare in città a bordo della sua possente nave imperiale Hohenzollern. Un viaggio, quello del Kaiser, organizzato apposta per discutere con lui, il sultano Abdul Hamid II, del grandioso progetto della Baghdad Bahn, una ferrovia destinata a unire i loro regni e proseguire fino all’estremo oriente. Estremo? Uhm? Comunque deve trovare tutto a Istanbul in perfetto ordine. Non possono accadere incidenti in città.

Intanto tra agguati, mortali duelli, clamorosi arresti, altri incendi, complicati intrighi amorosi, zuffe da taverna e imperscrutabili incontri nelle avviluppanti fumerie d’oppio, dovrà confrontarsi con un’ inchiesta che non gli lascia intravedere via di scampo, sbrogliare l’esatto testo di un biglietto inspiegabile, provare a risolvere un intrigo che pare solo un rebus, oscuro e composito come l’impossibile cadavere fulcro del mistero sullo straordinario scenario di una affascinante metropoli in declino da secoli, eterno incrocio di congiure pronte a infiammare il mondo intero. avvicinandosi troppo alla bruciante fiamma di un pericoloso quanto antico e incredibile segreto.
Una colta perfetta e raffinata ambientazione fine ottocento, con un’accurata descrizione e raffigurazione, meglio dire un quadro vivente, dei principali personaggi realmente esistiti e presenti davvero a Istanbul attorno a quelle date come il Sultano e il Kaiser, mentre il mondo intero si stava celermente avviando verso storici e drammatici mutamenti universali.

Raimondo D’Aronco, a cui Flavio Santi affida la parte di protagonista nel suo romanzo giallo, brillante e coinvolgente, è realmente il grande architetto friulano che ha dato a Istanbul il maggior contributo di rinascita e ricostruzione tra fine Ottocento e inizio Novecento.
Si devono infatti a lui il prezioso restauro di Santa Sofia, la costruzione del nuovo palazzo imperiale di Yıldız, del ministero dell’Agricoltura, dell’Ippodromo, dell’ambasciata italiana di Tarabya, delle tante numerose fontane e ville, per citare solo alcune delle principali opere che si avvalsero del suo ingegno. Arrivato a Istanbul poco prima del terribile terremoto del 1894 (pare che nel destino di ogni friulano debba esserci un terremoto, in patria o in terra straniera), D’Aronco ha saputo dare alla città un volto decisamente nuovo, più moderno e originale. È riuscito infatti, molto meglio degli altri colleghi a sposare il liberty occidentale con il gusto decorativo ottomano: a Istanbul infatti si parla ancora con rispetto dello “stile D’Aronco”, unico e inconfondibile.

Patrizia Debicke


Lo scrittore:
Flavio Santi alterna l’insegnamento all’Università dell’Insubria di Como-Varese con la traduzione di autori classici, soprattutto gotici. Tra i suoi romanzi Aspetta primavera, Lucky (Socrates 2011, candidato al Premio Strega); La primavera tarda ad arrivare (Mondadori 2016) e L’estate non perdona (Mondadori 2017). Con Quanti ha vinto il Premio Viareggio Poesia nel 2021. I suoi romanzi, racconti e poesie sono tradotti in varie lingue. Collabora con diversi quotidiani, riviste e siti online, tra cui i magazine di Treccani.